Il giorno 21 luglio 2001 un sovraintendente di polizia punta la pistola alla testa di due degli oltre 300 arrestati (almeno la metà dei quali "illegittimamente", come ha sentenziato a conclusione delle indagini la Procura genovese) e dice testualmente "vi sparo in faccia". Così evidentemente era stato interpretato l'ordine che i poliziotti inquisiti giurano di aver avuto da Spartaco Mortola (ex capo Digos, indagato per i falsi verbali e per le false molotov): "prendere" i manifestanti. All'ordine non è tra l'altro estraneo il mio eroe Alessandro Perugini, pesantemente coinvolto anche nell'inchiesta sugli ignobili soprusi a Bolzaneto (non smetterò di ricordarlo in azione finché non sarà fatta giustizia). Completa la banda l'allora ministro degli iinterni Claudio Scajola, che ammise pubblicamente "Ordinai di sparare se superavano la zona rossa". A proposito dell'inchiesta, che - con fatica - sta portando a galla la verità (grazie a filmati e foto di Rai, Mediaset, polizia scientifica e questura genovese, oltre a quelli di centinaia di manigfestanti) c'è un interessante aggiornamento di cui ha parlato solo Repubblica di carta il 24 novembre. Ho messo la scansione qua per chi se lo fosse perso.