Bananas
Marco Travaglio
L'altra sera, a "Telecamere", Anna La Rosa
ha riunito suoi suoi sofà La Malfa (condannato
per la maxitangente Enimont), De Michelis
(condannato per la medesima faccenda e anche
per le corruzioni autostradali in Veneto),
Mastella e Di Pietro. Due pregiudicati su quattro.
Che cos'è: la nuova par condicio? Oppure
un gentile omaggio della conduttrice alla categoria
degli inquisiti, visto che la signora La
Rosa lo è nell'inchiesta di Potenza, dove la
Procura aveva pure chiesto il suo arresto per
aver venduto i divani Rai ad alcuni imprenditori
in cambio di catering gratuiti e altri regalucci?
Nella Rai che epura pericolosi incensurati
come Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti,
Massimo Fini, nella Rai che perseguita
con procedimenti disciplinari dirigenti come
Mazzetti e Salerno colpevoli di aver mandato
in onda “Il Fatto” e “Raiot”, una giornalista
accusata di simili nefandezze continua ad andare
in onda e a dirigere le tribune politiche. A
nessuno viene inmente di disertare il suo salotto,
o almeno di ribattezzarlo "Telecarcere".
Bene, l'altra sera a "Telecamere" si parlava
fra l'altro dell'ultima new entry nel centrosinistra:
Paolo Cirino Pomicino, condannato per
5.5 miliardi targati Ferruzzi (finanziamento illecito)
e per 600 milioni di fondi neri Eni (corruzione),
recentemente trasmigrato dall'Udc
all'Udeur. In studio l'unico a ribellarsi è stato
Di Pietro: «Spero - ha detto - di prendere tanti
voti da poter imporre una regoletta semplice
semplice: chi è stato condannato non può essere
candidato». Apriti cielo. Anna La Rosa cadeva
dal pero: «Ma perché, Pomicino è condannato?
». E Di Pietro: «Sì, e non solo lui…». A
questo punto, perfidamente, il regista indugiava
sui volti sgomenti di La Malfa e De Michelis,
mentre Mastella metteva tutto in chiaro:
«Se Di Pietro insiste, qualunque alleanza sarà
impossibile». E comunicava orgoglioso che spera
di convincere Pomicino, un po' riottoso, a
candidarsi alle Europee: «È esuberante, vivace,
intelligente, appassionato, pieno di slancio».
Come privarsene? Fantastico: il condannato
non è del tutto sicuro sull'opportunità di candidarsi,
ma Mastella insiste. E, se qualche alleato
obietta, lo si taglia fuori (non il condannato, e
nemmeno chi lo candida. Chi non lo vuole).
Se Di Pietro vuol entrare, non ha che da trovare
un pregiudicato da mettere in lista. Ce ne
sono tanti sul mercato. Altrimenti, fuori. Raus!
E' una questione di principio.
non sono d'accordo.
che orrida visione giustizialista che hai!
quella gentaccia andava fucilata in piazza, come
nemici del popolo, ma visto che siamo in un paese
democratico e borghese allora e' necessario avere rispetto per le regole della democrazia e
dell'uguaglianza davanti alla legge.
il problema non e' che quei signori fossero
pregiudicati, il problema riguarda i REATI per cui
sono stati giudicati.
si sono approfittati del mandato democratico per
il loro tornaconto personale, e questo E' IL MALE.
poi volevo aggiungere che, da fonti di prima mano,
posso assicurarti che anche di pietro e' un lurido sepolcro imbiancato.
Guarda che la visione è di Travaglio, non mia. Mi limito a citare l'articolo.
Per quanto mi riguarda sono tutto tranne che giustizialista: Cirino Pomicino (e con lui Previti, Bobo, De Michelis, eccetera) può andare a scoppiarsi i quattrini nostri dove vuole. Ho un'unico interesse: non essere rappresentato da lui. Io non voglio essere in alcun modo associato a questi arroganti ladri. Perfino Silvio, non me ne potrebbe fregare di meno di vederlo in galera. Il mio desiderio è che lasci libere le istituzioni e si faccia i suoi affari (o se ne vada dove pare a lui), ma senza pretendere di parlare a nome mio e del mio Paese nato dalla Resistenza.
Di Pietro: non so, istintivamente mi piace, è populista e a volte deciosamente di destra, ma non è "politico". A me dà l'aria della persona per bene. Quanto alle tue informazioni su di lui, non ascolto le voci non supportate da notizie accrtate. Ma di un fatto sono certo: se Di Pietro avesse nell'armadio dei cadaveri grossi, secondo me sarebbero già saltati fuori.
beh "cadaveri grossi"? e pacini battaglia?
e la famosa mercedes? e le varie collaborazioni
ben pagate con la cosiddetta universita' di
castellanza? e il ruolo di garante dei lettori ne
"l'informazione" di pendinelli? e il suo strano e
rapido passaggio al ministero dei lavori pubblici?
e lo scontro che ebbe con il suo capo di gabinetto
legislativo Mario Cicala?
per non parlare della corte spietata che gli fece
berlusconi quando lo voleva come ministro
guardasigilli nel governo del 94, lusinghe cui di
pietro sfuggi' solo perche' qualcuno (segni) gli
aveva detto che sarebbe diventato in breve
presidente del consiglio.
i cadaveri ci sono, basta volerli ricordare....
condannare e sparare a zero su una persona senza conoscernee le cause mi sembra tanto di dittature c'e una frase bellissima che ricordero sempre stavamo meglio quando stavamo peggio pomicino craxi ed altri sono persone di una capacità politica unica lo stesso non possiamo purtroppo dirlo di di pietro e compagni e dello stesso berlusconi vedete cos'e oggi la massima espressione del cento destra per voi forza italia e un partito democratico avete visto l'ultimo congresso ? Vi invito a vedere qualche vecchia cassetta di un congresso della democrazia cristiana andreotti, martinazzoli,de mita ,POMICINO,forlani oggi questi personaggi noi c'e li sognamo addio alla qualità della politica
Alfredo, se uno come Cirino Pomicino rappresenta la qualità della politica, metto per iscritto e firmo col sangue la mia rinuncia immediata e definitiva alla qualità.
Gentilissimo Marco Travaglio,
la seguo da tanto tempo. Ho letto i suoi libri e la penso come lei. La considero, insieme ad una sparuta minoranza di giornalisti, un uomo con le idee chiare, onesto e coraggioso.
Io abito a Palermo e mi sembra di soffocare, specie da quando è stato rieletto Totò Cuffaro.
Meglio sarebbe stato per me passeggiare, piuttosto che interessarmi di politica.
Ormai mi sono chiusa dentro casa e scrivo (il primo romanzo è già in libreria... ma, leggendo su internet svariati sfoghi di aspiranti scrittori, mi sono resa conto che anche nel campo dell'editoria l'ingiustizia regna sovrana!). Mi trasferirei volentieri in altri luoghi... ma poi penso che" tutto il mondo è paese", che non c'è rimedio.
Le auguro di continuare ad avere la forza di portare avanti le sue battaglie e di svergognare (ma esiste ancora il sentimento del pudore?) la feccia di questo paese.
S.L.
Caro Travaglio,
ti seguo da molto tempo e qualcosa non mi torna nei tuoi reiterati interventi giustizialisti. Tutto a prima vista sembra fili alla perfezione nelle tue deduzioni e nelle tue informazioni.
Ma..ma.. c'è sempre stato un ma...che oscurava il mio consenso nelle tue requisitorie.
Poi ,anche se con un po' di vergogna,mi sono reso conto che stavo pensando : ma questo Travaglio come mai spara a zero ? Che gli torna in tasca? perchè all'improvviso tanto zelo savonaroliano? E la mia risposta , che non mi piace, è stata: ma non sarà che per vendere un libro occorrano due atteggiamenti: o quello servile e ossequioso dei tanti porta a porta di turno o quello aggressivo ,inoppugnabile,documentato, inattaccabile?
Due sistemi, due modi per cogliere diversi tipi di consenso.
Due aspetti della stessa medaglia di un Paese sempre meno informato e sempre più disposto ad ossequiare da un lato o ad azzannare dall'altro...
Due forme di para-cultura che impediscono ogni confronto.Ogni forma di crescita. Ogni dissenso razionale. E anche ogni consenso elaborato.
Dimmi per favore che sto scrivendo cazzate.
Decidiamoci a sbattere fuori i pregiudicati dal parlamento.