insomma alberto, non è che il "fumo fa fiko", è semplicemnte che la nicotina dà piacere. E' tutto lì. Purtroppo, è vero. Anche io ho fumato e anche io ho provato quel piacere. In momenti di tensione o nervosismo, è un sollievo, un piacere. che fa male. Come la stragrande maggioranza di piaceri.
Per il resto concordo con te: un paese che proibisce quello che vende è roba davvero triste e inquietante.
Purtroppo di esempi che "fumo-è-fiko" ce ne sono a bizzeffe.
Fa parte di quella tendenza che mi rattrista sempre profondamente ad essere "contro" per partito preso. Tutti dicono che il fumo fa male? Noi facciamo informazione contro! Tutti dicono che bisogna usare il preservativo perche' se no si prende l'AIDS? Disinformazione della lobby dei medici! Noi diciamo che l'AIDS non esiste! tutti dicono che prendersi a martellate sui pollici fa male? E' una menzogna del potere!
Il problema e' che con queste premesse, poi quando lo stesso sito dice "La guerra in Iraq e' una guerra imperialista!" ti viene quasi da pensare che forse forse, anche se sembra impossibile, Bush ha ragione.
Un altro problema e' che a forza di essere "contro" perche' essere contro e' giusto a prescindere, si finisce per trovarsi allineati a un sacco di reazionari storici, ma dopo avere compiuto una serie di capriole. Tipico di quelli che si vantano di essere "politically incorrect" come se essere, non so, cafoni maschilisti razzisti e stronzi, fosse un merito.
sì, è vero, ma non è certo quello il motivo per cui la gente fuma. Se fa fico alla fine cresci e smetti, ti senti cretino. Se ti piace, invece, diventa più complessa la faccenda. E' come per il bere. Bere il vino può anche fare fiko ma se non ti piace il gusto alla lunga smetti.
Bazzico teenagers e pre-teenagers per questioni di paternità. E' incredibile come la curiosità nei confronti del fumo nasca proprio dall'emulazione degli stereotipi. Sempre quelli, che tornano. Salvo eccezioni, le prime sigarette fanno schifo. Si fuma perché è cool, perché qualche role model alimentato ad arte induce il bisogno.
per me non è stato così. e mi è sempre sembrato un luogo comune, che mi veniva rinfacciato dai miei compagni di comunione e liberazione, che mi guardavano con schifo. nonostante non fumassi mai in loro presenza.
achab, tu fai una distinzione tra chi fuma perchè fa fico e chi perchè gli piace proprio; ma stando a quel che dicevi prima sull'innegabile piacere che dà la nicotina (immagino che sia così), se ne deduce che quand'anche un ragazzino inizi "solo" perchè fa fico, superato (grazie alla volontà di apparire, appunto, fico) lo schifo delle prime, non "crescerà e smetterà" (non l'ho mai visto succedere), ma la nicotina inizierà a piacergli...
Lo dico per esperienza direttissima. Lavoro con gli adolescenti, e quelli di cui mi occupo stanno iniziando tutti a fumare, uno dopo l'altro, nonostante tosse e perfino vomito: ma in chi tra loro ha iniziato da più tempo, pur con lo stesso iniziale schifo (non è che all'inizio gli piacesse), ora si vede chiaramente il vizio, l'abitudine, forse il piacere, e non si riesce a farli smettere, purtroppo è così e guai a sottovalutare.
Per me non è da sottovalutare l'effetto "proibito". I miei non mi hanno mai vietato di fumare ("però le sigarette te le compri tu, non ci vieni a chiedere dei soldi"), sia a me che a mio fratello.
Nessuno di noi due fuma....
Anche io sono dell'idea che l'emulazione (sia degli stereotipi che degli amici) sia la causa di gran lunga preponderante. Come la storia ci insegna, la stupidità è molto spesso contagiosa.
Preciso che io, collaboratore di Carmilla, sono da sempre non-fumatore (e se è per questo pure vegetariano e astemio), non amo stare nei locali invasi dal fumo, gli articoli di Whitby non mi convincono assolutamente. Però non mi scandalizza che qualcuno mi informi dell'esistenza di posizioni "strane", eterodosse, minoritarie etc. Non è questione di "scorrettezza politica", che c'entrano il maschilismo, gli storici reazionari e tutto il resto di quello che dice Anna? Carmilla è un sito che si occupa di immaginario e cultura pop, Valerio è da sempre un appassionato della biografia e dell'opera reichiana, e quindi mi sembra normale che renda nota una teoria post-reichiana sulle campagne antifumo. C'è un innegabile fondo di verità, sotto tutti quegli strati: si fanno le campagne antifumo, e intanto tutti gli altri elementi patogeni, cancerogeni, teratogeni e tutte le radiazioni di cui abbiamo riempito l'atmosfera continuano a mietere morti a centinaia di migliaia all'anno. Magari trovi il pasdaran dell'antifumo che poi va in giro in SUV dice che proibirli è liberticida. Quanto all'AIDS, nessuno ha mai affermato che non esista. Esiste una minoranza di scienziati secondo cui le cause sono diverse dalla trasmissione sessuale dell'HIV. Anche in questo caso, a me fa piacere essere informato dell'esistenza di opinioni diverse, dopodiché sono io a decidere. In ogni caso nessuno, nemmeno Peter Duesberg, ha mai "sconsigliato l'uso del preservativo", non foss'altro perché negli ultimi anni sono aumentati i ceppi di malattie veneree. Per favore, già è un periodo di gossip avvelenato e calunnie (io ne so qualcosa), cerchiamo di non attribuire posizioni con troppa leggerezza e non mischiamo situazioni che non c'entrano tra loro. Grazie.
Ho rimosso il feed di Carmilla dal mio RSS viewer proprio in seguito agli articoli che sono stati pubblicati negli ultimi giorni, che mi hanno dato fastidio fisico. A differenza di ciò che sostengono certe strampalate teorie, il fumo attivo e passivo provoca cancro e danni sociali a bizzeffe, e tanto basta. Per favore, non esportate anche qui il benaltrismo che va tanto di moda dovunque: se io voglio criticare ferocemente il vizio del fumo, non mi devo di certo sentire in obbligo di criticare prima l'inquinamento, il buco dell'ozono o le scorregge delle mucche indiane.
Ricevo da Maxl un interessante link alla rivista "TC Online - An international peer review journal for health professionals and others in tobacco control". Ci si trova una ricerca finanziata da US National Institutes of Health e Australian National Health and Medical Research Council finalizzata a rimettere il dottor William Whitby al posto che merita.
La lettura è interessante, soprattutto perché mette in luce spregiudicatezza e flagrante ipocrisia dell'industria del tabacco, che negli anni '80 ne fece di tutti i colori per far passare la balla che il cancro non fosse correlato al fumo.
Di fatto Whitby non se lo sarebbe filato proprio nessuno, se non fosse che una pubblicazione scientifica del 1980 (The causes and effects of smoking di Hans Eysenck, professore alla Univeristy of London) lo definì (inopinatamente) "an eminent physician and surgeon". In realtà era di fatto un medico generico di periferia, anche un po' bizzarro, ma la Philip Morris prese la palla al balzo: pur percependo realisticamente il personaggio (due CEO successivi lo definirono "un estremista un po' giù di zucca, as nutty as a fruit cake") lo finanziò, con l'obiettivo perverso di diffondere l'idea (fasulla) che una parte della comunità medica considerasse il fumo non solo innocuo, ma addirittura benefico.
Detto questo, e premesso il rispetto dovuto a Valerio Evangelisti, alla sua opera, alla sua passione reichiana, mi associo ad altri nel ritenere fastidiosa la campagna fumereccia di Carmilla.
Quanto ai preservativi, neanche a me risulta che Peter Duesberg l'abbia sconsigliato. Gli unici che insistono perché il mondo muoia di Aids restano il buon Karol e la sua cricca.
perfettamente d'accordo con tutto quanto espresso da Wu ming 1 e quindi, per interposta persona, dal mitico valerio. cui spero vadano, sempre per interposa persona, i miei più vivi complimenti per la sua ultima, monumentale, fatica. Eddie Florio mi ha appassionato e fatto riflettere, suo malgrado. Grande libro, grande autore.
scusate per l'off topic
"se io voglio criticare ferocemente il vizio del fumo, non mi devo di certo sentire in obbligo di criticare prima l’inquinamento, il buco dell’ozono o le scorregge delle mucche indiane".
In obbligo no, però sarebbe sensato mettere nello stesso contesto patogeno il fumo, l'inquinamento, il buco nell'ozono e - dulcis in fundo - gli effetti devastanti che ha sull'ecosistema l'industria mondiale dell'allevamento (come spiega in maniera encomiabile Rifkin in "Ecocidio"). Non è questione di benaltrismo, per quel che mi riguarda: è che la "one issue politics" non porta da nessuna parte. Io ho sentito fare, da persone incazzatissime col fumo passivo, tirate impressionanti contro i vegetariani e addirittura contro chiunque dica che in Occidente dovremmo consumare meno carne (questa è la mia posizione di compromesso, diciamo che occupo il "centrosinistra" del vegetarianesimo). L'argomento era: "E' una questione di libertà, io mangio quel che mi pare". Peccato che il consumo smodato di carni rosse - dati alla mano - abbia conseguenze distruttive ( ne abbiamo scritto qui: http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap11_IVa.html#carnazza ) e la libertà di un singolo (o di un'intera civiltà) dovrebbe limitarsi di fronte ai pericoli che procura al prossimo. Come vedi, è esattamente lo stesso discorso fumo/fumo passivo. Quindi non è "benaltrismo" sostenere che isolare la questione fumo è una solenne minchiata. Questo era solo per precisare.
Allora Wu Ming 1, se uno non è un'ecologista, la pensa diversamente da te sul vegetarianesimo, ecc. ecc. ma il fumo gli da enormemente fastidio, che deve fare? Subire, immagino.
Alla faccia della "tolleranza"!!
L'esistenza di fumatori tolleranti è una leggenda metropolitana.
Se nel 2005 (con il clima sconvolto, con il dissesto idrogeologico che provoca alluvioni a ogni latitudine, con migliaia di specie che si estinguono ogni anno, con il 50% delle foreste secolari scomparso per sempre, con il 70% della barriera corallina mondiale eroso in modo irreversibile, con le automobili e l'asfalto che strangola le città, con il sottosuolo pieno di scorie e rifiuti tossici che danneggeranno la salute dei posteri) c'è ancora chi dichiara tranquillamente non sono ecologista" senza sentire una fitta alla coscienza, non credo abbia le carte in regola per lamentarsi delle sigarette. La sua indifferenza non è meno cancerogena ed ecocida del fumo passivo.
e lo sfruttamento? e il capitale?
quelle dette sopra sono effetti, le cause sono altre; quindi mi perdoni ma dirsi "ecologista" senza considerarsi "antagonista" o quantomeno "alternativo" al sistema di sfruttamento capitalistico non fa che spostare ancora una volta l'attenzione, cosi' come nel caso del fumo.
riflettete: in che occasione imparavano a fumare tanti uomini? durante il servizio militare.
quando hanno incominciato a fumare tante donne (pare che siano la maggioranza dei fumatori) ? quando sono calati i consumi maschili.
concentriamoci sulle cause, non sugli effetti.
Grazie, Berjia, non lo sapevo che il problema era il capitalismo.
spezzo una lancia in favore di wu ming 1. Il quale ha sottolineato con giusta fermezza e altrettanta chiarezza una posizione che è esattamente identica alla mia, direi pressoché in ogni dettaglio. aggiungo solo che è davvero ipocrita e significativo cedere come di sia chi condanna il fumo, "solo perché gli dà fastidio" e se ne sbatte di tutte le altre questioni ambientali, senza pudore.
Ieri ho letto di una tizia che voleva essere risaricita "dallo stato" perché riteneva ingiusto che chi si danneggiava i polmoni per fumare poi si facesse curare in ospedali pubblici. Le vorrei scrivere chiedendole che cazzo dobbiamo fare con chi ha il colesterolo alto e deve farsi curare in ospedale pubblico solo perché a suo rischio e pericolo mangia grassi in abbondanza.
Per wu ming 1.
Sono un convinto sostenitore ANCHE di associazioni cosidette "one issue" (credo si dica così), cioè che si muovono per un unico scopo.
Non è che questo sia una rinuncia a "pensare globalmente", però credo che questi movimenti siano utili strumenti per far breccia nella società e cercare di cambiare alcune cose (magari saranno piccole vittorie ma sempre meglio che niente).
Pertanto in diverse battaglie posso trovare diversi "compagni di strada" (a volte anche con idee radicalmente diverse dalle mie) e, per la concezione che ho di dialogo e rispetto verso le altre persone, non ci vedo nulla di male.
Quindi se conduco una battaglia contro il fumo stringo alleanza con chi su questo la pensa come me, indipendentemente da altre sue convinzioni.
E poi gli "integralisti" con la puzza sotto il naso non mi piacciono, di qualsiasi colore e schiramento essi siano.
Ragazzi, e basta con queste cazzate, entrate in Europa, invece di fare i provincialotti, con queste sottigliezze da cafe' letterario. Non e' giusto fumare nei locali pubblici dove entra anche (e soprattutto) gente che non fuma. punto e basta. lo stato ci guadagna? ci guadagnera' di meno. Lo stato lo fa solamente perche' (e vi invito a verificarlo) la spesa per la cura dei malati di cancro e' ormai superiore ai guadagni che entrano grazie sigarette et similia.
Io ci guadagno che entrando in un locale non devo vomitare il fumo degli altri, basta, e' tutto qua.
I commercianti si incazzano? pazienza, hanno avuto due anni per adeguarsi, vorra' dire che tireranno fuori un po' di quei soldi che si sono fregati i primi due anni, dopo l'introduzione dell'euro. Una volta che questo governo scellerato fa una cosa decente, diamogliene atto, no? Su, fate i bravi...
Io l'ho già scritto che il troppo fumo nei locali mi dà fastidio e che non ho mai fumato in vita mia. Il mio discorso era un altro, cioè che, ultimamente, questo discorso della libertà altrui come limite della propria sembra debba valere solo per il fumo passivo. Appena qualcuno cerca di applicarlo ad altre cose, anche più gravi del fumo (come i guasti dell'industria della carne, documentati e provabili), gli si dà dell'integralista. Questo perché? Probabilmente perché l'industria del fumo sta soccombendo, Philip Morris e compagnia sono una cosca perdente (e sia chiaro che non mi dispiace), ormai quasi sconfitta dalle cause per danni, dai lobbisti delle assicurazioni, dagli eccessivi costi del sistema sanitario. L'industria della carne, invece, è ancora in sella, fa il bello e il cattivo tempo. Una sola porcilaia a ridosso di una città inquina e avvelena più di tutte le sigarette fumate in quella provincia, ma la porcilaia va bene, i fumatori invece sono nemici del popolo. Datemi pure dell'integralista, ma questa è una scala di valori distorta.
umberto, nessuno sta dicendo che la legge è sbagliata. la legge è giustissima. Si dice solo che questa legge (non per colpa sua) rischia di avere uno strascico anche al di fuori dei locali pubblici. nel senso di innescare una mentalità intollerante nei confronti del fumatore tout court. la vostra risposta è che i fumatori sono stati per anni intolleranti con chi non fumava, e anche questo è assoltuamente vero. Ma non giustifica una posizione dente per dente. mi hai fatto soffrire, ora te la faccio pagare. anche perché, ripeto, è pieno di fumatori corretti (anche se dite il contrario). In America a furia di crociate, si è arrivati al punto che se lavori in un ufficio al 90 piano, per fumare ti devi fare ottanta piani e andare in strada. Non esistono aree fumatori, né balconi, né puoi aprire la finestra. E se un fumatore chiede uno spazio per sè, finisce per essere insultato. Il fumo, ripeto, fa male a sè e agli altri, ma è un piacere, se si vuole, una debolezza umana. E come tale va accettata, con i giusti limiti per la salute altrui, ma non repressa. Insistere sullo schifo che fa il fumatore innesca inevitabilmente un antipatico processo morale contro persone, tra le quali ci sono spesso uomini e donne di valore.
In fondo, nel momento in cui il fumatore non nuoce alla salute altrui, che senso ha prendersela con lui e rincarare la dose? E' come prendersela con i "grassi", quelli che hanno "La debolezza" del magiar tanto e bene. Oppure con i pigri, quelli che hanno quella del dormire e non fare movimento. In conclusione, direi che questa legge è giusta e che va fatta rispettare severamente, però una volta ottenuto questo, ci si fermi e si rispetti il diritto a fumare, altrettanto sacrosanto e assolutamente da rispettare. se no finirà che per reazione mi rimetterò a fumare.
Cosa vuoi che ti dica, Achab, non ti capisco, quello che dici in teoria sarebbe giustissimo, ma in pratica è pura aria fritta. Cioè, tutta questa nuova ondata persecutoria contro i fumatori io proprio non ce la vedo. Non c'è.
Frasi del tipo, per sintetizzare il concetto, "ci avete fatto soffrire, adesso non rompeteci più le scatole", stanno ad indicare invece, oltre che una umana soddisfazione di chi per anni ha subito (ok un po' di senso di rivalsa non sarà il massimo ma io non aspiro alla santità), soprattutto un monito ai fumatori "volevamo questa legge e ora ne chiederemo il rispetto e la difenderemo".
Un monito rivolto soprattutto a quella parte di fumatori che, continuando a fregarsene dei diritti altrui, straparlano di "proibizionismo" (che è tutt'altra cosa) e vorrebbero abrogare la legge per vie legali o, peggio, nei fatti, pretendendo di continuare a far i loro porci comodi in locali pubblici ("se mi denunci sei un intollerante, talebano delatore!!").
Se poi i miei colleghi fumatori vogliono spazi per loro e non ci sono, ok mi va bene, sono anche disposto a firmare che gli diano una stanza fumatori dove lavoro. Fuori dal lavoro comunque gli spazi che se li cerchino, se li paghino, affari loro, non pretendano che la società si faccia ovunque carico del loro hobby preferito.
io la crociata l'ho vista anche nel tono di molti post su questo thread. ma, evidentemente, mi sono sbaglitao. io un post come quello di alberto
"vietato fumare" l'ho trovato decisamente pesante.
La mia opinione è che alla maggior parte dei signori e delle associazioni aderenti alle attuali crociate del "fumo-tolleranza-zero", non importa assolutamente un tubo della salute dei fumatori e delle loro “vittime”(se dobbiamo credere a tutte le fandonie sul fumo passivo) e che il loro scopo , di fatto, è uccidere la libertà individuale, abituandoci il più possibile al “vietato!” (anche se assurdo, come il divieto di fumare nei parchi e nelle spiagge), a spiare e a denunciare il vicino (DIVIDI ET IMPERA!), in una parola ad OBBEDIRE. Credo che il loro motto possa essere così desunto: “OGGI IL FUMO, DOMANI L'ARROSTO!“.
BUONA GRIGLIATA A TUTTI!