Facce da Bondi
di Marco Travaglio
Allo speciale concorso «Facce da Bondi», aperto in permanenza da quattro anni, si sono aggiunte nelle ultime ore nuove, prestigiose candidature. La prima è quella dello stesso James Bondi, che dà il titolo alla rassegna. L'altra sera, nell'ansia quotidiana di compiacere il padrone, il popolare Pallore Gonfiato dichiarava con aria compunta ai tg: «Ormai, in Italia, tutte le opposizioni sono raccolte sotto le insegne del comunismo. Silvio Berlusconi (sospiro, ndr) ha detto ciò che tutti sanno: ovunque hanno governato, i comunisti hanno portato terrore, miseria e morte». Un'autoaccusa impietosa, visto che fra quei comunisti che governavano c'era pure un certo Sandro Bondi, sindaco di Fivizzano iscritto ed eletto nel Pci. Lui ci provava, poverino, a esportare la miseria, il terrore e la morte in Alta Lunigiana. Ma appena lo vedeva passare, la gente - chissà perché - si scompisciava dalle risate. Ora, dopo la sua, si attendono altre adesioni alla lucida analisi di Silvio Berlusconi.
Giuliano Ferrara potrebbe raccontare sul Foglio o su Panorama come fu che, fanciullo nella Mosca sovietica, riuscì a scampare alla miseria mettendo pure su qualche chiletto. Renzo Foa potrebbe spiegare sul Giornale come mai all'Unità ricordano ancora con terrore le tirature della sua direzione. Quanto al capitolo «morte», Ferdinando Adornato potrebbe rievocare, sul Giornale o su Liberal o in Parlamento, i bei tempi in cui mangiava bambini al giornale della Fgci. Poi magari, se resta tempo, si potrebbe interpellare l'amico Putin per una consulenza.
Ma quando James sembrava avere il «Faccia da Bondi» in tasca, ecco inserirsi autorevolmente Peppino Gargani, responsabile giustizia (si fa per dire) di Forza Italia. Ce l'ha con quel comunista del cardinale Ruini, che ha osato criticare la legge Salvapreviti senza dirgli niente. Sua Eminenza ha «il sospetto che il provvedimento abbia di mira situazioni di singole persone». E come ha potuto sfiorarlo un simile pensiero? «Sono un cattolico da sempre - ribatte Gargani - e sono sinceramente sorpreso. Un cattolico del livello di Ruini non può attaccare in questo modo disposizioni limpide, inattaccabili, europee come queste». Già, come può? Quelle - aggiunge il giureconsulto irpino - «sono norme di assoluta garanzia per i cittadini. Norme erga omnes, che riguardano tutti, anche lui». Ecco, casomai al cardinale Ruini dovesse capitare inavvertitamente di corrompere uno o più giudici su conti svizzeri, com'è accaduto a Berlusconi e Previti, potrebbe approfittarne. Dunque «c'è mancanza di carità cristiana in un attacco come questo. Ruini ha commesso un peccato veniale, ma pur sempre un peccato». E i peccati, a differenza dei reati, non si prescrivono. Salvo emendamenti.
Nel simpatico testa a testa fra James e Peppino s'inseriscono però altre facce da Bondi da competizione. Il governatore di Sicilia Totò Cuffaro, i ministri La Loggia e Giovanardi e il senatore Schifani (con rispetto parlando) protestano per il Report di Maria Grazia Mazzola sulla mafia. E ottengono dal direttore di Rai2 Massimo Ferrario (altra faccia da Bondi, reduce da un duro scontro con Molière) una «trasmissione riparatrice». Una puntata di Punto a Capo con la formidabile coppia Masotti-Vergara, che per fortuna non vedrà nessuno. Qui, riconosciamolo, siamo oltre il genio. Siamo al sublime. Alla vigilia del processo che lo vede imputato per favoreggiamento alla mafia, il governatore Totò partecipa all'inaugurazione dell'anno giudiziario nei panni - si presume - del fornitore. Poi chiede alla Rai di «riparare» a un programma sulla mafia che «offende il buon nome dell'isola» con un altro che «mostri la Sicilia perbene». Il che, fra l'altro, escluderebbe la presenza di Cuffaro. Il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo benedice l'operazione, spiegando che «la nostra azienda è come l'agorà greca, tutti hanno diritto di alzarsi e parlare». Eccettuati, si capisce, Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Rossi, Hendel, Massimo Fini, Oliviero Beha, Carlo Freccero e gli altri destinatari dell'ostrakos greco.
«I direttori - ammonisce Cattaneo, uomo dal cognome francamente eccessivo - sanno che devono essere rappresentate tutte le posizioni». Chiarissimo. Si fa un programma contro la mafia? Bene, la settimana dopo se ne fa uno favorevole alla mafia. Si parla di Falcone e Borsellino? L'indomani si dà la parola a Riina e Bagarella. Ma poi, perchè limitarsi alla Sicilia? Si parla tanto di camorra, con gravi danni all'immagine dei quartieri di Scampia e Secondigliano: vogliamo dare un po' di spazio alle posizioni dei camorristi,in ossequio al contraddittorio?
Sono gli ultimi ritrovati del cerchiobottismo scambiato per pluralismo. Uno speciale sul caso Moro? Immediata intervista riparatoria a Mario Moretti. Sessantesimo anniversario della Liberazione? E vai col sessantesimo anniversario dell'ingiusta fine di Hitler, che è pure una vittima del comunismo. Inchiesta sul mostro di Firenze? Controinchiesta sulle delizie enogastronomiche del Chianti. Ennesima puntatona sul delitto di Cogne? Per non offendere il buon nome della Val d'Aosta, si dedicano un paio d'ore alla mocetta di camoscio e alla toma di malga. Che, fra l'altro, ricorda vagamente Sandro Bondi.
Gentile Travaglio,
ti reputo persona più che competente e a te rivolgo un appello già fatto ad altri tuoi colleghi:
sulla scorta del pacco (ennesimo) recapitatoci a nostre spese dall'ill.mo Ministro Sirchia, sarebbe il caso di pubblicare in rete un vademecum in cui siano riportate minute biografie dei personaggi di questa fetente accozzaglia denominata "governo del Paese" in cui oltre alla data e il luogo di nascita, siano riportate, le professioni reali e i reali titoli di studio, stime patrimoniali, incoerenze nella militanza politica (par. "ex"), consigli amministrazione occupati, condanne, processi in corso e pene prescritte ed eventualmente collegamenti amicali o di parentela (anche se non vuol dire) con questo e con quello.
un librettino che ognuno può scaricare e stampare (ancora a proprie spese......
ringraziandoti
Ant
Caro Travaglio,
La ringrazio per l'incessante opera di informazione di cui si sta rendendo artefice da parecchi anni a questa parte.
Fa davvero onore al grande compianto Montanelli... continui così. Grazie