Il che ci ricorda che questo prodotto televisivo era fino a pochi anni fa solo un oscuro redattore di settore di una casa editoriale specialistica...
Nonchè un rispettabile, perlomeno per il ruolo, ordinario di estetica presso la Statale. Poi gli hanno prospettato di fare il clone di Sgarbi e darsi una botta di vita.
Andate però a chiedere a Sgarbi, con tutto quello che se ne può dire, che ne pensa della 'cultura' di Berlusconi.
ciao
uno che e' passato da scrivere "La filosofia morale del comunismo" su Aut-Aut a "Fedelta'", "Sensualita'" o "Incantesimo"...
tanto nei salotti italiani un osso a chi si atteggia un po' colto un po' dannunzio un po' "rivoluzionario" (ma senza che ci sia rivoluzione sociale per carita' madama la marchesa) lo si tira sempre.
E al gran salotto della pidue televisiva gli ossi sono pure tanti.
Molti anni fa andai a sentire le sue lezioni: una boria e un disprezzo per gli studenti rari. Cacciò uno da un aula con 200 studenti perchè aveva osato starnutire 3 volte di fila, disse che non voleva "lebrosi in aula", il lord. Ebbi un blke ripetermi che era stato un allievodi geynota e nonb poteva essere troppo stupido, ressi per circa 6 lezioni, poi mollai, non solo non condividevo una parola di quanto diceva ma lo trovavo odioso.
geynota è ovviamente Geymonat, sorry.
daniela, a me diede 30 e lode e avevo preparato solo la metà del programma. gli ripetei la frasetta che più amava: "il pensiero della tecnica ha ucciso il pensiero dell'arte" e lui prese il libretto e annotò il voto.
arridatece cesare cadeo.
mah...daniela, in quell'occasione nessuno si è alzato ed è andato a corcarlo di botte???
io per il gusto di mandarlo in coma a suon di testate, avrei rinunciato alla laurea in quell'ateneo e alla mia libertà per qualche mese.
certa gente capisce solo se le cose gliele spieghi con una spranga in mano!!! vuoi vedere che gli sarebbe passata la voglia di fare lo spaccone a lezione??
la piccolezza di un uomo si misura con la scala degli abusi del suo, per quanto piccolo, potere.
La piccolezza di quest'ometto si misura anche dal fatto che appena messo il culo (fortunosamente) su una poltrona che non merita, si è sentito in dovere di aprire la bocca e sparare qualunque cazzata gli passasse per la testa. Per quanto imbecille, uno dovrebbe rendersi conto che sparare a raffica su un Nobel come Fo, sulla "cultura di sinistra", eccetera ha come unico risultato la conferma della propria natura di imbecille.
Nomen omen.
la inesistenza di questo accademico delle mie mutande sporche esplode in tutta la sua franchezza disgustosa quando dice di essere stato iscritto al PCI dal 1973 al 1986, giusto in tempo per sfruttare il grande partito per accaparrarsi una cattedra.
cosa dire se non "rifardito"?
perchè sprecare tempo con le spranghe? l'indifferenza è ciò che colpisce di più queste persone.
no caro massimo, mi dispiace ma non è così! l'indifferenza è ciò che fino ad oggi ha tenuto in piedi gente come il signor zecchi...
l'indifferenza non è e non può essere il rimedio con cui si combattono gli abusi di potere e la boria figlia dell'ignoranza!!
quindi, quando il dialogo non serve (che, come si dice a napoli, a lavà a cap 'o ciuccio, si perde sia l'acqua che o'ssapone) ben vengano le spranghe!!!
anche se nella fattinspecie dell'episodio vergognoso raccontato da daniela, denunciare l'accaduto direttamente al rettore sarebbe stata forse, e ribadisco forse, la soluzione migliore; penso che su duecento studenti sarebbero usciti fuori 15 Uomini che avrebbero testimoniato contro una tale testa di cazzo!! (mi accuseranno di misoginia pure a me per aver usato uomini con la U maiuscola??? ;-) )
Ha ragione Prodi, quando avverte che siamo ad un passo dalla dittatura. Il tentativo della destra di arrivare a gestire il potere in modo radicale ed antidemocratico è palesemente preannunciato anche da questo profondo decadimento intellettuale e culturale. Individui come Zecchi, in un paese serio, non avrebbero nessuna occasione di imputridire le menti ed il buon senso della gente attraverso il mezzo televisivo, che gli ha dato una immeritata popolarità. Ormai assistiamo impotenti e rassegnati al supplizio dell'intelligenza e della cultura da parte di squallidi conformisti che rinnegano il passato perchè in realtà non hanno mai creduto in niente se non alla disperata ricerca di un ruolo cui aggrapparsi. Questo è già il monopolio dei furbi: una corte di spregevoli questuanti che costruiscono le loro carriere grazie al denaro e alla spettacolarizzazione del consenso orchestrata per impedire il dibattito ed il pensiero onesto.
Le spranghe non servono a nulla, se non a creare l'idea che hanno ragione, che il nemico è a sinistra: stiamo pagando il prezzo di una politica che in passato ha indebolito la vocazione democratica di uno stato moderno.
Sarà pure coglione Zecchi, ma lo stesso IDENTICO atteggiamento lo vedo tutti i giorni in Università da parte di docenti *di sinistra*. Sono una banda di coglioni può arrivare a *politicizzare* l'imbecillità di Zecchi, destra = idiota, sinistra = intellighenzia. Buona digestione con quel gerontocratico deficente di Prodi. E preciso che NON SONO iscritto a Forza Italia, AN, etc etc, quindi non iniziate a starnazzare a riguardo.
per prima cosa, faccio una analisi di un testo di 5 righe (il tuo luca): 4 parole urlate (2 parole in maiuscolo, 2 tra asterichi) 7 termini offensivi "idiota", "deficente", "imbecille" "gerontocratico" ed infine "coglione" quest'ultimo ripetuto; le repliche degli altri sono classificate come "starnazzate". 1 (?) argomento per una discussione.
passo al contenuto: l'argomento che luca sembrerebbe proporre per la discussione e' di pochissimo o nessun valore: e' evidente che si possa esser di sinistra ed essere una testa di, diciamo, legno. ma tra quello che dice luca e la denuncia fatta da alberto (e supportata da daniela achab berya tonii) c'e' un abisso: da una parte, un nome, un cognome e motivazioni esposte con chiarezza; dall'altra parte (quella di luca) pura violenza verbale.
pregevole anche la scelta dell'indirizzo farlocco: "solitomino@qualunque.it".
per queste ragioni, sono lieto di proporre che il tuo contributo assurga agli onori della sezione "raccolta differenziata", ed in subordine, di esprimere lo schifo che mi hai suscitato.
Eseguito ;-)
Ci sono troppi Luca in giro, io magari non saprò scrivere ma certe stronzate non mi passano neanche per l'anticamera del cervello.
Cambio nick.
Vorrei rispondere a te, Beppe, sì proprio a te caro Beppe.
1. Non credo che ci sia bisogno di una tua analisi sui testi altrui, perché questo non è lo scopo di un blog. Ognuno scrive ciò che vuole, e qui convengo, con moderazione, ma se rileggi un post alla volta ti accorgerai che qualcun altro è stato offensivo tanto quanto Luca.
2. Se hai la pretesa di insegnare o educare, almeno sappi che le parole tra gli asterischi funzionano da sottolineatura, per cui non capisco perché, tra l'elenco di insulti di Luca che hai stilato, fai notare anche le evidenziature.
3. Il fatto che tu sostenga che l'argomento di Luca non sia di valore, non significa che altri la pensino come te. E vorrei farti notare che i tuoi presupposti sono facilmente attaccabili. Chi mi dice che ciò che si dice in giro di Zecchi sia la verità? e lo sai perché te lo chiedo? bè, perché anch'io ho seguito le sue lezioni, ho dato l'esame di Estetica e pure la tesi di laurea, e infine sono stata da lui seguita durante il dottorato di ricerca a Tubinga. In conclusione, l'ex prof. Zecchi, che ho conosciuto, non è un essere così spregevole come tanti sostengono, ho incontrato professori peggiori e non tanto nel rapporto con gli studenti, ma nella preparazione. A Milano ce ne sono alcuni, soprattutto della vecchia scuola, che quando entrano in classe non salutano, e questo è il primo e chiaro segno di disprezzo nei confronti di chi gli sta di fronte.
3. Bisogna distinguere tra il Sig. Zecchi di destra e assessore e il Professore. Odio le generalizzazioni e le parole buttate al vento tanto per dire qualcosa, ecco perché sono intervenuta.
5. Beppe, se non ti dispiace nemmeno io metto la mia e.mail, un'altra categoria che non sopporto sono gli spammer.
Saluti
c
....sembre che quello che dice il Prof.Zecchi faccia dolere più di uno dei tanti sprovveduti...speriamo che possa continuare
ciao c e scusa il ritardo nella risposta, e grazie per le informazioni. non ho niente contro zecchi, ho solo trovato la lettera di luca violenta e scadente. non per scortesia ma solo per essere un po' piu` preciso ti volevo risponderei sui punti specifici che hai proposto: 1. come dici tu, penso che il testo di luca non fosse moderato ed anzi fosse secondo me, violento ed offensivo 2. non ho pretese di insegnare. credo che siamo tutti adulti, ma non mi piacciono i toni urlati. maiuscole o asterischi da quanto ne so rientrano in quella categoria (magari giorgia ci puo' fare una consulenza su questo) 3. ci mancherebbe altro! ho solo detto la mia opinione e penso di averla motivata. quanto alla discussione sulla univ. e' lunga e penso che siamo d'accordo su molto. i professori impreparati o anche quelli che non salutano io li deferirei al dean (che in ita non c'e`). 4. se vuoi intendere che potevo starmene zitto, ti devo dare ragione e anzi ringraziare: parlo troppo. 5. l'indirizzo mail che ho messo, da quanto ne so funziona. ciao
Beh ragazzi lasciamo perdere da quale parte si sta. Qui la politica c' entra poco. La verità é che i "professori", e io disgraziatamente ci ho avuto a che fare, non sono propriamente la classe migliore che abbiamo in Italia. Si tratta di personaggi verso i quali eviterei in questa sede insulti (dato che di persona li ho letteralmente ricoperti: ti freghi i voti ma vuoi mettere la goduria... e poi io non sono tipo da strisciare) ma si capisce che si tratta di persone problematiche e che compensano col potere la loro insignificante esistenza fatta di libri che nessuno legge e che mettono nei programmi così qualcuno se li compra.
No il rettore lasciatelo stare: é dei loro e tra quella gente funziona come tra mafiosi.
Forse l' unica cosa sarebbe un agguato tipo BR anni '70 (se vi decidete ho già pronte le armi e le bombe non rimane che farmi uno squillo e io schizzo lì in due minuti) magari mentre rincasano.
Il problema é che la nostra lista di gente da "suicidare" rischierebbe di allungarsi troppo.
Infine una piccola considerazione: scusate gente ma se la serietà di questi omuncoli é quella lì come si fa a spiattellare certa gente in tv giorno, mane e sera ? Perché non si fa una bella legge che contempli la soppressione di tutti gli intellettuali (che precisamente mancano proprio dell' intelletto) ?
Sono capitato per caso in questo blog. Sono stato, dal 78 all'81, uno studente che seguiva le lezioni di Zecchi, a Padova.Allora insegnava Filos.Teoretica. A lezione eravamo in 4, al massimo. Io ne ho un ricordo bello, lo considero un evento determinante nella mia vita. Zecchi non è quello che voi dite. Innanzitutto non credo che siate neanche lontanamente in grado, per esperienza di vita o di preparazione teorica, di comprendere che Zecchi è quello che è: un maestro. E di fronte ad un maestro si accetti il ruolo di allievo, ovvero si stia ad ascoltare! Se poi si è capaci di superare il proprio maestro, lo si dimostri, altrimenti si continui a tacere e ad ascoltare quello che il maestro insegna. Zecchi è impegnato in una titanomachia, cosa di cui non vi rendete conto!
Non si riesce a cogliere i fragori di tale battaglia e si è talmente confusi che ci si ritrova dalla parte opposta a quella che si proclama! Quanto nazismo in questi commenti.
Prance è come me con Claudio Risé penso: www.claudio-rise.it. Il mio grande grillo parlante all'uni, oltre che un '68ino doc e una persona estremamente cortese anche dopo... solo che dopo ha preso 'ste posizioni reazionarie che si vedono anche nel suo sito e che non so... Gli ho scritto da ex studentessa e mi ha solo detto che si è rotto un po' le palle di tutto il casino che si vede in giro, e lo rispetto eh? Prance! Fatto sta che con tutto il casino che ci può essere, non si vede perché certi principi anche umani del tipo che la nostra società debba prevedere anche un ruolo riconosciuto di tipo paterno e normativo li debba rappresentare proprio un Buttiglione (oltretutto i grandi fratelli e la Grande Tetta del consumismo becero nonché le "phallic women" come chiama lui tutte quelle donne che denotano decisamente poco amore mi pare che prosperino come non mai in era berlusconide). Insomma, ti rispetto, ma anche con dolore, quando uno si piglia una coppa verde di solito qualcosa l'ha fatto.
Carolina
Stefano Zecchi è uno dei massimi esponenti della filosofia italiana contemporanea. E si tratta - vorrei precisarlo - di un dato oggettivo e universalmente riconosciuto a livello accademico. Il resto sono parole vane e vuote: il delirio schizoide di piccole menti alienate prive di qualunque consapevolezza e smarrite in un abisso di nichilistica solitudine.
Compassione per loro. Altro non si può aggiungere. Che tristezza, però: la cultura vera e profonda viene attaccata in modo rozzo e volgare, con un'aggressività giustamente definita nazista. Zecchi ha scritto testi fondamentali per quanto riguarda la ridefinizione dello statuto dell'Estetica, ha dato un contributo decisivo al rinnovamento della fenomenologia post-husserliana, ha metabolizzato con acutezza critica e rigore la crisi del marxismo, il crollo delle ideologie, ha restituito dignità teoretica a temi decisivi quali la Bellezza, l'Arte, la questione del Senso. Ha, infine, promosso e sollecitato un intenso dibattito critico attorno al movimento mitomodernista: uno degli ultimi baluardi contro il dilagare del nichilismo relativista. Di più: un invito a riappropriarsi di sé e del proprio orizzonte simbolico-esistenziale. Un invito a ricomprendersi. Uno "gnòthi seautòn" mirabilmente attualizzato e profondamente sentito. Grazie, prof. Zecchi. E "tout le reste n'est que silence".
Stefano Zecchi è uno dei massimi esponenti della filosofia italiana contemporanea. E si tratta - vorrei precisarlo - di un dato oggettivo e universalmente riconosciuto a livello accademico. Il resto sono parole vane e vuote: il delirio schizoide di piccole menti alienate prive di qualunque consapevolezza e smarrite in un abisso di nichilistica solitudine.
Compassione per loro. Altro non si può aggiungere. Che tristezza, però: la cultura vera e profonda viene attaccata in modo rozzo e volgare, con un'aggressività giustamente definita nazista. Zecchi ha scritto testi fondamentali per quanto riguarda la ridefinizione dello statuto dell'Estetica, ha dato un contributo decisivo al rinnovamento della fenomenologia post-husserliana, ha metabolizzato con acutezza critica e rigore la crisi del marxismo, il crollo delle ideologie, ha restituito dignità teoretica a temi decisivi quali la Bellezza, l'Arte, la questione del Senso. Ha, infine, promosso e sollecitato un intenso dibattito critico attorno al movimento mitomodernista: uno degli ultimi baluardi contro il dilagare del nichilismo relativista. Di più: un invito a riappropriarsi di sé e del proprio orizzonte simbolico-esistenziale. Un invito a ricomprendersi. Uno "gnòthi seautòn" mirabilmente attualizzato e profondamente sentito. Grazie, prof. Zecchi. E "tout le reste n'est que silence".
Stefano Zecchi è uno dei massimi esponenti della filosofia italiana contemporanea. E si tratta - vorrei precisarlo - di un dato oggettivo e universalmente riconosciuto a livello accademico. Il resto sono parole vane e vuote: il delirio schizoide di piccole menti alienate prive di qualunque consapevolezza e smarrite in un abisso di nichilistica solitudine.
Compassione per loro. Altro non si può aggiungere. Che tristezza, però: la cultura vera e profonda viene attaccata in modo rozzo e volgare, con un'aggressività giustamente definita nazista. Zecchi ha scritto testi fondamentali per quanto riguarda la ridefinizione dello statuto dell'Estetica, ha dato un contributo decisivo al rinnovamento della fenomenologia post-husserliana, ha metabolizzato con acutezza critica e rigore la crisi del marxismo, il crollo delle ideologie, ha restituito dignità teoretica a temi decisivi quali la Bellezza, l'Arte, la questione del Senso. Ha, infine, promosso e sollecitato un intenso dibattito critico attorno al movimento mitomodernista: uno degli ultimi baluardi contro il dilagare del nichilismo relativista. Di più: un invito a riappropriarsi di sé e del proprio orizzonte simbolico-esistenziale. Un invito a ricomprendersi. Uno "gnòthi seautòn" mirabilmente attualizzato e profondamente sentito. Grazie, prof. Zecchi. E "tout le reste n'est que silence".
Postato da: Gabriele Greco
Sono e sono sempre stata contraria a berlusconi, voto a sinistra e ho frequentato scienze politiche a bologna. Però ammiro Zecchi e quello che scrive e credo che il fatto di essersi dedicato ai romanzi dopo aver scritto di estetica e filosofia non sia un passo all'indietro, ma semplicemente un voler percorrere nuove strade.
Ho seguito alcune sue lezioni per un anno a milano e credo che sia una persona posata ed educata, oltre ad avere buon senso e buon gusto, doti sempre più rare al giorno d'oggi. Credo che il suo tono di superiorità di fronte alla sconcertante realtà di oggi sia il modo di reagire di una persona colta alla quale semplicemente cadono le braccia di fronte alle brutture delle società moderna.
Concordo pienamente con Gabriele Greco e Sara. Io mi sono laureato col professor Zecchi, e anche per me è stato un incontro decisivo.
Purtroppo i blog sono pieni di gente che adora vomitare insulti privi di qualsiasi fondamento.
Di destra? Di sinistra? Mah. Se Dio avesse voluto che gli intelligenti fossero tutti di sinistra, non avrebbe dato a tutti noi due mani.
Caro Professore Stefano Zecchi, dire che sono un seniores, è un complimento che mi faccio. Si ho superato i settantadue anni e da più di dieci scrivo, Come volontario della penna, su giornali e riviste con alterna fortuna. Quali i miei giornali ? Tutto ciò che è centrodestra, o di quel che rimane. In questi anni non sono mai stato capace di avere il Suo indirizzo E. Mail, per risponderLe. La seguo moltoperchè il mio amore è oggi, come ieri la filosofia. Sì, ho fatto la laurea brevis, quella in tre anni, in tarda età. prima non ho potuto perchè avevo, ed ho tutt'ora, un nido a cui portare il cibo. Anche ora, alla mia età. Sì, sono cristiano cattolico, e soffro come tutti, in questi giorni, ciò che capita nel mondo a noi cristiani.Oggi,24 c.m. come sempre, ho letto su il Giornale il suo dotto pensiero. Ma quando potrò risponderLe ?
Con rispetto e stima, Edoardo Argentino(Padova)
La mia mail: ardino67@hotmail.com
Stefano Zecchi ha il dono, insolito per un filosofo, di farsi capire da tutti. Per apprezzare i suoi scritti occorronno soltanto onestà intellettuale e buon senso. Può darsi che queste due doti non abbondino a sinistra.