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Alberto Biraghi
Politichese dietrologico

La cara Unità diventa ogni giorno di più Unità-normalizzata. L'indecente cacciata di Furio Colombo a opera del gruppo che l'ha sempre visto come intollerabile portavoce della famigerata "antipolitica" è stato il primo passo. A seguire, la pressione sul povero Antonio Padellaro (bravo giornalista, ma il cui carisma è anni luce distante da quello di Colombo) per orientare la linea editoriale su posizioni più consone al presidente-padrone dei DS. Uno dei segnali di questa aria nuova (in realtà "vecchia") che si respira a l'Unità sta nella quantità di spazio assegnata a Pasquale Cascella, d'alemiano doc, suo ex-portavoce. Oltre a scrivere in un illeggibile politichese, a sostenere tesi contorte e dietrologhe, Cascella non rinuncia mai a razzolare negli ambiti più deteriori del sottobosco di palazzo. Le buone ragioni per acquistare l'Unità diminuiscono giorno dopo giorno.
Un esempio di prosa e ragionamento cascelliani da l'Unità del 17 aprile 2005
Se, invece, il dissenso dell’Udc non dovesse essere composto, allora la crisi sarà - come si dice - al buio. Senza escludere neppure il repentino esito delle elezioni anticipate. Con una coda perigliosa per la già traballante leadership di Berlusconi, prontamente segnalata dall’ex presidente Francesco Cossiga: «Venendo meno la legittimazione popolare della Casa delle libertà, e disciolta la maggioranza con le dimissioni dei ministri dell’Udc, le elezioni potranno essere gestite solo da un governo equidistante tra i due poli, e cioè o un governo tecnico o un governo istituzionale sotto l’autorità istituzionale del capo dello Stato». Ma andando a stringere sui nomi, Cossiga vede praticabile solo l’ipotesi di un governo semi-istituzionale guidato dal ministro dell’Interno. Dice niente che sia proprio di quel Beppe Pisanu incaricato da Berlusconi, assieme a Letta, di «vedersela tra democristiani»?