Scusa, ma tutto ciò mi pare un po' un farfugliamento.
A partire dal fatto che l'embrione non cresce, non interagisce, non consuma e non interagisce un cazzo, se non è impiantato in un utero.
Poi che si riesca a decidere qual è la discriminante per stabilire quando c'è vita, è una novità di livello mondiale; purtroppo però l'assenza di emozioni non lo è, e non è nemmeno vero (spesso i feti abortiti, entro il termine consentito ovviamente, piangono; di contro, un adulto in coma no). Non è certo paragonando l'embrione a una "muffa" che si convince qualcuno a votare sì (è precisamente l'argomento -precise parole- che ha invece usato la destra qui in città per spingere all'astensione, il paragone con una "muffa").
E poi, ma vogliamo lasciare la religione fuori da questi dibattiti, o no? Qui si tirano in ballo addirittura le religioni, tutte quante, per gisutificare il "sì" al referendum anche dal punto di vista teologico.
Cazzo c'entra? La discriminante semmai è proprio questa: non utilizzare la fede come argomento, non entrare in quel terreno (altro che parlare di anima!) perchè non è quello giusto su cui affrontare l'argomento, non è una questione religiosa dacché riguarda tutti, religiosi e no.
"Bah" a questo post. Argomentazioni deboli, a mio avviso (a partire dall'ultima, questo discorso sull'unicità, che io non ho sentito portare, anche se certo, pure i semi vegetali e i fiocchi di neve sono unici), ma per essere un post così lungo mi sembra non dire nulla di decisivo -e di deciso- a un indeciso
Guarda, in un altro momento ti risponderei punto su punto, per chiarire, riformulare, argomentare. Capisco, dalle tue obiezioni, che il messaggio non e' giunto a destinazione: si vede che non sono stato chiaro.
Pero' adesso sono troppo depresso per come si prospetta il risultato del referendum...
Ieri sera la mia compagna mi ha detto, sconsolata: "speriamo, Luca, di non avere mai problemi di fertilita'". Io, piu' che preoccupato da questo (un viaggio in Spagna me lo posso permettere), sono sconsolato per la sensazione di vivere in un paese che si disinteressa del dolore e dei problemi degli altri, o perlomeno del dolore che non fa rumore e che non va in televisione.
Condivido la depressione con te. E anche il senso di sconsolatezza per un paese che si disinteressa di tutto, ma in primis di pensare e di informarsi.
Non credo sia tanto per durezza di "cuore" nel non voler vedere i problemi altrui, quanto piuttosto penso che molta gente che non è andata a votare non creda nella possibilità di aiutare gli altri con il proprio voto...perchè han detto loro che è così, han visto scritto "La vita non si mette ai voti" con le foto dei feti piccolini accanto e han pensato di fare la cosa giusta.
Quel tipo di pensiero che dura due secondi scarsi e non va oltre la lettura non integrale del manifestino elettorale. Più che altro è un paese non interessato a informarsi, così superficiale, rincoglionito dalla tv...
Ho scritto in maniera contortissima, ma anch'io sono realmente depresso. Mi scuso con te se ho mal interpretato i tuoi argomenti.