mi sa che alla redazione di Repubblica di Milano ora staranno festeggiando!
e pure in via Vivaio...
NO A PENATI!!!!!!!
Il gentiluomo Ferruccio??
L'uomo che da direttore del Corriere della Sera ha lanciato la crociata di Oriana Fallaci?
Quello che da direttore della Rcs, ha lanciato la vendita di mezzo milione di copie della "autointervista" di Oriana Fallaci in allegato al Corriere della Sera?
Quello di "Caro Ferruccio???"
Ma qui siamo oltre ogni livello di follia, ma davvero!
ahahahahaha!!!!!
grazie lia!
io ero convinto che fosse un futuro candidato colla DESTRA! poi ho letto il tuo commento e sono andato a vedere il link...
e.... oh cacchio!
Io non rido nemmeno più.
A questo punto, direi che è ufficiale: questa gente non è votabile.
Un'Unione che candida un personaggio del genere, io non la voto. Va al di là di qualsiasi frontiera morale e di decenza, una cosa del genere.
Io non so se è stupidità o mala fede: quello che so è che, in entrambi i casi, questa gente è pericolosa.
Considerazione a margine: io ignoro quali modi sia solito sfoggiare Ferruccio De Bortoli nel corso delle sue giornate, anche se non faccio fatica a pensare che ceda il passo alle signore e via dicendo. E, tuttavia, il termine "gentiluomo" dovrebbe avere delle connotazioni anche etiche, a mio parere.
De Bortoli è stato l'inventore di un'operazione commerciale consistente nell'umiliare, mortificare, demonizzare e calunniare un popolo intero per la sua appartenenza religiosa. Persone in carne e ossa, apostrofate come "figli di Allah", giocando con l'assonanza con "figli di puttana", dalle pagine del primo quotidiano d'Italia diretto da cotanto gentiluomo e da quelle dei libri messi in vendita nelle edicole, sempre dal gentiluomo di cui sopra, a prezzi promozionali di 4 euro, affinché venissero acquistati e letti anche da chi, di norma, non legge.
Ed è stata un'operazione commerciale che ha peggiorato, e molto, la vita di tutte queste persone - persone, ripeto - in carne ed ossa.
Specie di quelle che meno potevano difendersi.
Io mi chiedo, Alberto, se anche di fronte all'ideatore di un'operazione commerciale che fosse andata a torcere anche un solo capello al popolo ebraico, tu avresti speso la parola "gentiluomo".
Questa è una questione di pura e semplice coscienza.
Lia, come diceva il maestro Indro Montanelli, se il lettore non capisce è colpa di chi scrive. C'era ironia, ma talmente sottile che non l'hai capita neppure tu. Montanellianamente, vuol dire che ho sabgliato io. Me ne scuso. A mia discolpa, dichiaro a posteriori che l'ironia c'era.
Meno male.
Sono contenta perché la verità è che ne ero rimasta fortemente turbata.
Mi scuso io per averti inopportunamente preso sul serio.
Però forse è un bene che la cosa sia stata "esplicitata": lo dico pensando a Google, più che altro.
Mi piacerebbe trovare maggiori dettagli su questa candidatura: ho la necessità di trasmettere a chi l'ha ideata il mio pensiero in proposito.
Questi sono dei delinquenti, altro che "sinistra".
Da quello che so io (vecchia roba di retrobottega), Fassino pensava a Ferruccio fin dai tempi delle sue pernacchie a previti, culminate nella sua uscita "volontaria" dal Corriere. Però pare che abbia commesso un errore: chiedere a Montezemolo di "darglielo" per Milano senza aver prima avvisato il diretto interessato. Che appresa la notizia si è incazzato e ha mandato tutti a quel paese.
scusi sior Biraghi, ma montanelli "maestro" lo puo' dire travaglio, lei si prenda Fortebraccio o Pintor o Primo Moroni come maestri e ne sia contento.
va bene che in italia i morti sono sempre tutti buoni, pero' montanelli maestro de che? del voltar gabbana?
Lia non so se ringraziarti o darti il benvenuto nella realtà con cui siamo costretti a confrontarci ogni giorno. Io devo essere sincero, sotto il fuoco di sbarramento ormai continuo che ci sciroppiamo ogni giorno alla Fallaci e alle felici avventure editoriali del gruppo RCS non pensavo nemmeno più, perché l'incalzare di nuove e fiammanti enormità le ha ricacciate più indietro, e le mie obiezioni alla candidatura De Bortoli si concentravano su tutt'altri aspetti.
Comunque il nome del direttore del Sole è uno di quelli che si fa da diversi mesi e stando a quanto ho letto in una dichiarazione, uno dei più graditi tra i diversi partiti della coalizione.
Alberto mi è giunta voce che il passo avanti di Penati è quasi certo, stanno cercando una personalità non di partito che plachi antagonismi e malumori, se la cosa fallirà come sembra si farà avanti l'ex sindaco di Sesto. D'altro canto qualche giorno fa ho visto una trasmissione su una tv locale che era abbastanza rivelatrice se è vero che Penati parlava di area metropolitana e di come il costituirla darebbe a Milano la capacità vera di affrontare problematiche che ormai si estendono al di fuori dei confini municipali e ai comuni circostanti nuove prerogative e responsabilità, il tutto praticamente esautorando la provincia. Mi sembra strano che chi presiede un'istituzione ne prospetti lo svuotamento :)
ciao
Io non volevo dirlo ma l'ha detto berja e sottoscrivo. Con tutto il rispetto della persona e anzi anche per questo, lasciamo agli altri le proprie identità e teniamoci le nostre. A me devo dire che pure tutto il successo che sta avendo la sua massima più nota, quella del naso e del turarselo, mi fa un po' specie, perché per quanto le circostanze la possano giustificare credo che faccia capo a una concezione e un atteggiamento sprezzante della partecipazione politica che non ci appartiene.
ciao
di montanelli ricordo più che altro un memorabile (per me) fondo sul suo giornale (il giornale, prima che diventasse kleenex) sul trasferimento di mafiosi sottoposti al 41bis da ogniluogoditaglia all'isola di linosa. pare fu organizzato un trasporto su unica nave.
egli, indraccio, suggerì alla marina militare di prendere mare, intercettare la nave e bucarla coi siluri o i cannoni sotto la linea di galleggiamento.
mi sembrò un'ottima idea, e ricordo quella più che il naso tappato.
ma soprattutto lui la scrisse, su un organo di stampa acquistabile da chiunque.
vorrei vedere oggi uno qualsiasi dei fondaroli scrivere quel concetto, e non dico con la sua prosa: quel concetto.
poi, e qui mi inimico mezzo blog e forse ben oltre, devo dire una cosa.
fallaci.
quando ho letto il suo sfogo l'ho letto da cima a fondo. non mi sono mai ritrovato a condividere una sola delle sue contumelie, neanche allora che ero sbalordito -come credo molti- dall'abbattimento di due grossi palazzi oltreoceano.
semplicemente ero affascinato, da uomo che usa le parole, dal suo uso dell'italiano. sembrava pongo, vetro fuso, lava: materia plastica. il ritmo delle frasi, l'ondata di passione, davvero l'urlo uterino: erano frasi coerenti, foneticamente e musicalmente.
prima che voi mi azzanniate al collo (e comunque...) affermo ciò: quando ho saputo che il world trade center non c'era più ho pensato che avevamo una chance. osteggio il world trade da più di quanto ricordi, e che il center fosse diventato cenere mi sembrava più un'opportunità che un'apocalisse. ho naturalmente provato dolore e pietà per le donne e gli uomini che si buttavano di sotto, e quello sì che mi è sembrato apocalittico: ma anche simbolo della nostra capacità di scelte definitive, che possono essere tragiche e di addio a sè stessi come quelle, oppure pesanti e di nuovo saluto a sè stessi come altre (ad esempio il rifiuto radicale dell'automobile).
ma quella prosa aveva qualcosa di enorme. non ne condivido il portato, ma ne ho ammirato la struttura.
e ricordo un altro aspetto molto bello di quel giorno: all'improvviso tutti sapevano (bocca di rosa-de andre').
io stavo a formia, dentro uno degli antri di un cantiere navale, a riparare con gli operai dei pezzi di barca che avevo divelto durante una botta di risacca a lipari (barca non mia, affidatami: ahimè e 'fanculo a marina lunga di lipari). in pochi minuti mi arrivano: una telefonata di mia sorella, un sms di una mia amica in barca a ponza, la radio del cantiere e stuoli di aerei militari che sciamavano sopra formia.
puoi ammirare la prosa di celine e la poesia di pound ma non accetarne la weltanschauung, e' un paragone estremo ma rende l'idea.
rigurdo alle cazzate sul 41bis, tu rifiuti l'auto, io rifiuto il carcere.
E io amavo il bracardiano Catenacci: TUTTI IN GALERA!!!!
appunto, berja: non ritengo la fallaci una portabandiera di niente, secondo me é estremamente sorpavvaluta,, viene usata e si fa usare volentieri.
(uff, temevo il peggio...)
Ma la perla di oggi, 20 ottobre, è di Fassino: dobbiamo essere socialisti e kennediani.
Passi per il socialista, ma Kennediano sarà lui e tutti quelli come lui.
(A Capitan V. sta ridendo anche il buco del c..o)
hai citato uno degli EROI del secolo, aleph, Bracardi genio comico e anche grande pianista e improvvisatore jazz; autore dell'inno "io sono stronzo, testa de cazzo oho oho"
berja: Montanelli per me resta maestro di scrittura. Quanto ai suoi voltagabbanamenti, non riesco a volergliene. E' un uomo che è vissuto tanto e ha fatto un percorso, pagando pesantemente le conseguenze delle sue scelte, che non sono mai state dettate da interessi di bottega. Ha sempre creduto in quello che scriveva. In questi tempi di cialtronismo giornalistico non è poco.
Grazie comunque per gli altri nomi, davanti ai quali ci si deve sempre alzare in piedi con rispetto.
Da quel notevolissimo vecchietto che era Montanelli alla fine della sua vita, io ci andai a fare un corso di scrittura che organizzò a La Voce.
Ero curiosa, il personaggio mi intrigava.
Il corso consisteva in lui che chiacchierava a ruota libera, di scrittura ma non solo. Ne ho un ottimo ricordo.
Una volta gi scrissi una cosa feroce su Muccioli, che lui apprezzava. Usai praticamente tutti gli argomenti che lui aveva usato contro Berlusconi e il suo concetto di "uomini della Provvidenza" e li trasportai a San Patrignano, cogliendolo in evidente contraddizione. Incassò e mi disse che il mio articoletto era "scritto benissimo". Fui una giovinetta estremamente lusingata, in quel momento. Poi, ovvio: Montanelli aveva valori, visioni del mondo, razzismi e snobismi che non erano i miei. Ma queste sono cose che sappiamo.
A scrittura limpida corrisponde pensiero limpido, che il pensiero ci piaccia o no.
Quella di Montanelli era l'esatto contrario di quella della Fallaci e mi stupisce che Rotafixa, uomo che ama l'essenzialità, ammiri la ridondante prosa fallaciana.
In rete c'è una splendida analisi del testo della Fallaci, la si trova qui:
http://www.kelebekler.com/occ/fall_andreotti.htm
Quello fallaciano è un testo declamatorio, infarcito di stereotipi, gonfiato artificialmente da figure retoriche prevedibili e usate con scarsa originalità, come una specie di vitello ormonato.
Una martellante successione di ripetizioni che espandono all'infinito concetti che qualsiasi portinaio esprimerebbe con maggiore sintesi.
Un'accozzaglia di pseudoriferimenti storici, culturali, sociologici, appiattiti, svuotati di senso e di problematicità e usati come meri monili da sfoggiare.
Un uso della scrittura, insomma, atta a produrre effetti emotivi "su un pubblico semicolto e poco dotato di senso critico."
E mi turba che si possano apprezzare delle parole a prescindere dal senso di cui sono portatrici.
Io posso amare scrittori che esprimono una visione del mondo diversa dalla mia, purché le loro parole costituiscano per me un arricchimento: estetico, artistico, concettuale, quello che sia. Un arricchimento, comunque.
Faccio fatica a immaginare il mondo interiore di Rotafixa arricchito dalla prosa fallaciana.
E, tuttavia, questo mi rilassa anche un po': un difetto doveva pure averlo, quest'uomo.
Scoprirglielo è rassicurante.
devo dire che mi aspettavo di peggio, molto peggio. sta andando benissimo, ancora gli uomini del kgb non sono arrivati all'alba per un corso di rieducazione, e nessuna fatwa egiziana mi sembra sia stata emessa.
allora preciso: ho letto la sterminata invettiva di fallaci sul corriere, naturalmente. ero sbalordito e in un certo modo ammirato per come quella donna ha espresso in un fiume di parole una sola semplice passione: odio. continuo a ritenere che si è trattato di un eccezionale esempio di come si può utilizzare un idioma per dare forma ad un urlo, e infatti il titolo era azzeccatissimo.
da qui ad apprezzare la sostanza della prosa vanno scavalcati alcuni sistemi planetari, altro che mare.
che farei se mi mettessero sulla scheda de bortoli contrapposto a, poni, moratti? voterei de bortoli. moratti ha danzato gioiosamente sulle rovine del sistema educativo locale, contribuendo all'impoverimento intellettuale e intellettivo di questo paese. molto peggio di ciò che ha fatto de bortoli.
ma subito dopo aver votato, sarei andato a cercare i responsabili di questa violenza impostami, tenendo nella destra una roncola.
però io voto in sicilia: vi rendete conto che ho rischiato di vedere pippo baudo sulla scheda?
è anche per questo che contribuisco, contrariamente alle mie abitudini, alla costruzione di un movimento di opposizione e vigilanza sulle manovre furbette di questi cialtroncelli.
per berja: anche a me bracardi calma molto i nervi ma mi sento di suggerirti di rileggere la prefazione di paolo sylos labini a 'intoccabili', che offre anche una diagnosi dello stato civile e morale degli italiani. il nome che da alla malattia e' 'mancanza di autostima'. insomma, difetto di dignita' senso civico eccesso di indifferenza e cose del genere. in quel senso rispetto montanelli e chi prosegue la sua battaglia e se non lo faceva a sinistra, pace. quanto allo specifico (pugno duro nella lotta alle mafie) avrei voluto provare a convincerti che aveva ragione montanelli, ma ci rinuncio perche' a rassicurarci tutti ci ha pensato ieri pisanu, riferendo in parlamento che la ndrangheta sara' uno dei primi impegni del neo-procuratore nazionale antimafia grasso.
ah, be', se lo dice pisanu, uno che non riesce a distinguere un anarchico da un integralista islamico, allora mi tranquillizzo...
Solo una cosa, Rota: Moratti si è trovata il palcoscenico preparato da Berlinguer, per danzare sulle rovine del sistema educativo locale.
Così, per essere precisi.
infatti ci ha danzato sopra, liuzza bedda adorabile e incazzosa.
giuro che non parlerò mai più di fallaci (aggettivo anche questo?)
Non sono io ad essere incazzosa.
Sei tu che ti aspetti che io sia incazzata.
Giustamente. :D
ma io ti amo
che avrei dato per avere una prof come te
ma ho fatto franscèsè, ahimoi
Tecniche di rabbonimento note a qualsiasi prof, queste...
Funzionerebbe giusto con una di francese. :D
in effetti con quella di francese ha funzionato, alla maturità...
ti ho porto una rosa a modo mio su ciclistica
rotafixa: anche hitler e mussolini erano grandi oratori e le invettive fallaciane hanno parecchio in comune con il mein kampf, come la mettiamo?
lia: ma perche' citi sempre quel cialtrone ambiguo e maneggione di martinez?
berja, infatti non bisogna ignorarli: vanno capiti, conosciuti, studiati e cauterizzati.
non bisogna avere paura di loro, ma togliere l'acqua in cui nuotano e l'aria che respirano.
secondo me lo si fa conoscendoli e agendo di conseguenza, capendo i loro punti di forza e agendo su quelli. mi rendo conto che chi non è ferreo nella determinazione possa essere strattonato di qua e di là, a seconda del fascino emanato dal malvagio di turno (vedi ferrara, feltri). ma questo non mi può impedire di restare sereno nella mia posizione, e valutare il campo avverso con occhio limpido, non iniettato di odio.
per la terza e spero ultima volta: riconoscere la passione in un nemico non vuol dire riconoscerne le ragioni.
Boh, io son d'accordo con quelli che dicono che il ritmo etc. etc. etc. devono essere pure commisurati ai contenuti. E poi, ovviamente non in tutto il mondo arabo e musulmano, ma in molti Paesi, sono palle le asserzioni secondo cui non si può scrivere. Noi facciamo "scoop" su un articolo di un giornale egiziano sulla condizione femminile del tutto incuranti che per dire, in Algeria pur fra mille pericoli sono almeno 30 anni che i giornali ne parlano tutti i giorni perché in tutti i popoli c'è dialettica fra i bigotti e quelli aperti mentalmente.
Oppure: Al Jazeera portavoce del mondo arabo? E allora perché si constata facilmente che trasmette le previsioni del tempo... dell'Ohio?
La Fallaci o non sa nulla delle cose di cui parla o è in malafede.
Che poi abbia vis polemica e sappia scrivere ok. Che abbia diritto di parola ca va sans dire - ma allora pure tutti gli altri.
Non è quello il punto. Il punto è che scrive roba falsa, discriminatoria e violenta.
Carolina
Berja: Miguel "cialtrone ambiguo e maneggione"??? Ma cosa stai dicendo, come ti sogni??
Già: sulla scia del Corriere, Libero e affini, sparare su Miguel Martinez senza uno straccio di argomento pare diventato uno sport nazionale. Questo è un paese assolutamene bipartisan nel non tirarsi indietro, in questi casi.
Mi aspetto di vederla motivata, una simile affermazione: l'ultimo che l'ha sparata aggratis, tale Battistini del Corriere, ha fatto una figura di merda via blog che ancora se la ricorda.
Per quanto mi riguarda, considero Miguel un centinaio di spanne sopra gli avvoltoi che gli girano attorno: per intelligenza, per capacità di scrivere e di mettersi in gioco, per la sua passione, per la sua umanità, per la sua generosità e per la sua onestà intellettuale. E per la sua capacità di ironia, e meno male che ce l'ha.
Ne nascono di rado, di persone come lui: non a caso, fa sentire scomoda parecchia gente.
Io mi sento onorata di essergli amica e lo considero un fratello internettiano. Un fratello maggiore, ovviamente.
E' abbastanza esauriente, come risposta?
Rota: bella. :)
auff...
forse ho placato la dea delle tempeste
c'è una formula per spezzare le trombe d'aria, mi è stata insegnata da pescatori superstiziosi delle eolie
ma placare gli umani, e soprattutto le umane....
altro che formula...
impegno e culo. e forse non basta.
siamo la catastrofe naturale più devastante del globo
vero :-)
Carolina
lia, martinez fa da ponte consapevole tra certa destra e certa sinistra, creando anche un terreno comune di scambio quasi-razionale e molto invitante.
certo molti suoi nemici sono infinitamente peggiori di lui, cio' non toglie che lui stesso sia una figura da cui, secondo me, e' bene tenersi lontani.
Vedo che un certo Berja, che scrive dall'inesistente server "@lubjanka.net", mi definisce "cialtrone ambiguo e maneggione".
Non ho assolutamente nulla in contrario agli esaltatori di Stalin: ne ho conosciuti diversi, tutti onesti, alcuni simpatici, ma anche tutti un po' buffi.
Per quanto riguarda il termine "cialtrone", io lo uso per indicare una persona che ragiona in modo talmente approssimativo e rozzo, che diventa irrilevante sapere se è in buona fede o no. Un cialtrone, in questo senso, può essere Roberto Calderoli.
Ovviamente non spetta a me stabilire se ragiono in maniera più o meno ordinata di Calderoli.
Il termine "ambiguo" mi piace invece molto. Sono messicano, ma parlo bene l'italiano e ho una faccia da europeo; e quindi so comunicare con il montanaro bresciano e l'operaio brasiliano.
Sono cresciuto in una famiglia molto povera, ma anche assai colta; e anche per questo, non posso che vedere due aspetti in tutte le cose.
Vivo orgogliosamente lungo le "frontiere", e per questo sono interessato al mondo ottomano, o ai Rom, o all'ellenismo, o a tutto ciò che sa di trasformazione, di presa di coscienza, di passaggio.
Quindi l'unico termine con cui ho problemi seri è "maneggione", perché non ne capisco il senso.
Credo che si riferisca al perseguire in modo subdolo interessi economici o di potere.
Ora, io evito accuratamente di "fare politica", o di affermare qualunque forma di potere. Dal punto di vista economico, ho la grande fortuna di guadagnarmi da vivere con un lavoro (quello di traduttore) che non condiziona in alcun modo le cose che mi interessano davvero.
Poi capisco che per uno che si fa chiamare "Berja" il potere sia tutto (e quale simbolo migliore del controllo totale di quel nome "Berja"?), ma è normale: siamo diversi, e sono sicuro che Berja non sia per nulla ambiguo.
Ma non capisco il bisogno di "tenersi lontani da me"
Credo che io e Berja *siamo* già lontanissimi, e mai mi sognerei di andarlo a trovare alla sua Lubjanka.
benissimo, molto bello, molto ben scritto ed orchestrato.
ma non mi dici nulla d'altro rispetto a quello che so, ne' tantomeno chiarisci le tue ambiguita'.
Caro Berja, mi sembra di aver chiarito in modo radicale l'ambiguità di cui vado fiero.
Vedi, non è un caso che tu abbia scelto di chiamarti Berja, e che tu abbia scelto il palazzo della Lubianka come tuo simbolo. Bada che non ti sto dando dell'assassino di massa, né mi sento di giudicare in tutto e per tutto lo stalinismo.
Dico che la scelta di quel nome indica che hai un bisogno enorme di epurare, definire, fare frontiere, separarti dagli altri, "chiarire" come dici tu.
Allo stesso modo, non è un caso che io abbia scelto un nome in turco per il mio sito (la Turchia, per dire una banalità, come ponte tra Oriente e Occidente). E che quella parola voglia dire "farfalla".
Non è questione di "scrivere bene". Ma di cercare di capire le cose. E io ti ho dato veramente tutti gli strumenti non solo per capire qualcosa di me, ma anche per capire qualcosa di te.
Se poi non riesci a farci niente, il problema è tuo.