Se Milano ritornasse Milano
di Pierfrancesco Majorino
Una buona parte di Milano sta decidendo di voltare pagina. Lo straordinario risultato delle primarie del 29 di gennaio e il crescente sostegno registrato in questi giorni da Bruno Ferrante dimostrano che questa volta, a differenza di quanto è accaduto negli anni novanta e nel 2001, il centrosinistra si presenta alle elezioni comunali del prossimo maggio con l'ambizione di vincere.
Certo si tratterà di una sfida dura, anzi durissima, nella quale un pezzo del gruppo di potere che ha governato il capoluogo lombardo tenterà, attraverso Letizia Moratti e i suoi luoghi comuni, di difendere un grigio dominio politico e sociale. Ma, per l’appunto, e forse per la prima volta, la partita sarà davvero aperta.
Del resto la città di oggi è assai diversa da quella che salutava le belve dell’antipolitica e che tra un cappio esposto e l’altro garantiva l’affermazione della destra prima in terra lombarda e poi a Roma.
Milano non ha più una ricchezza esclusiva da proteggere dal palazzo romano. Ha perso - proprio negli anni in cui la Roma di Veltroni ne ha guadagnati - punti di Pil, ha visto crescere una smisurata povertà ai bordi dei propri salotti buoni, è stata “abbandonata” da centinaia di migliaia di persone - prevalentemente giovani - a causa del costo della vita, presentandosi come un avanzato laboratorio dei processi di precarizzazione de lavoro che hanno finito per investire la classe creativa (sempre meno garantita ma, per fortuna, nuovamente dinamica e vitale).
L’antica capitale morale si presenta dunque con il volto segnato da anni difficili nei quali un’ottica minimalista e incattivita - quella del «condominio da amministrare» di Albertini per intenderci - ha finito per frenarne la crescita (Moni Ovadia la descrive come «quel paesone vicino a Monza» e talvolta diventa difficile dargli torto).
La città si presenta, in altre parole, con un profondo desiderio di riscatto a cui bisogna dare forma politica.
E questo deve essere uno dei compiti dell’alleanza ampia che sostiene un prezioso servitore della comunità come Bruno Ferrante e che si fonda sull’incontro tra i partiti dell’Unione e numerose esperienze “civiche”. Uno schieramento estremamente plurale che deve, e i DS lavorano con decisione per questo, qualificarsi nel nome di una voglia di fare per la città tutta “positiva” ossessionata dalla voglia di garantire creatività e innovazione alla guida dei processi di governo e soprattutto bisognosa di riaffermare, dopo gli anni delle sbornie ultraliberiste, la centralità dell’interesse pubblico.
Quello stesso interesse che è dentro la storia migliore di Milano e che può vivere nei comportamenti di ciascuno solo se chi governa sa ridare senso alle parole che proprio il capoluogo lombardo, ormai cent’anni fa, aveva messo al centro della stagione del socialismo municipale di Caldara: spirito civico, giustizia sociale e bene comune (che poi, allora, voleva dire cultura per tutti, scuole civiche e popolari, partecipazione dei cittadini alle scelte degli antichi rioni).
In tutto un altro tempo e in altri luoghi una nuova generazione politica è chiamata ad una nuova sfida per il governo. I Democratici di Sinistra la affronteranno con l’ambizione di non essere una forza di passaggio e consapevoli di quanta energia positiva e voglia (potremmo dire “riformista”) di fare viva sotto la cenere della città.
continui a non dire se il Biraghi di Vivere Milano è o no un tuo parente :-)
Non è mio parente, non lo conosco, a Milano ci sono zilioni di Biraghi, appena meno che Brambilla :-)
...ma quello dei "Biraghini" invece è tuo parente?
Dimmelo che li boicotto subito
;-)
Devo dire che sono molto contento di leggere parole di giovani come queste e quelle di Scurati. Giovani che poi, vai a vedere, fanno gli scrittori. Credo Maiorino abbia pubblicato un bel libro "Lampi" che non ho letto, ma di cui si parla gran bene. Scurati aveva scritto un bell'intevento riportato sul sito di Bruno Ferrante nel quale mi immedesimavo completamente. Mi ha fatto piacere leggerlo. E anche sentirlo poi parlare allo Streleher alla conclusione della campagna. C'è dentro la stessa voglia che ho io. E fa piacere leggerla in un giovane, e in uno scrittore. Questo articolo di Maiorino, semplice, scritto senza compiacimenti (ogni riferimento a Fo e ai suoi disegnini è puramente voluto) sa di bella cosa. Soprattutto per chi, come il sottoscritto, pur non essendo un moderato, e pur essendo giovane (si dice che il target di Ferrante non siano molto i giovani), non ha votato Dario Fo. E crede in questo tipo di programma, ti tono, e di stile. Penso ci sia per le mani l'occasione di rifare una bella Milano, in cui potrei anche viverci volentieri. Il colore della Moratti è chiaramente il grigio (manifesti su tutto), quello di Ferrante è un colore, secondo me la cosa sta diventando evidente anche al centrodestra, che guarda con preoccupazione.
Le novità non hanno mai un colore politico preciso, sono umili, trasversali e vanno sapute cogliere con intelligenza. Credo che Ferrante e queste cose che leggo e sento qua e là contengano delle novità.
Ti consiglio di non fare il di più Achab. I Biraghi sono tutti discendenti della Matta Biraga di Melegnano. Per decenza e sensibilità nei confronti di chi legge questo Blog, non ti scrivo quello che quella capostipite è stata capace di fare.
La Matta Biraga di *Binasco*, perdiana!
Non capisco, turco, sei serio? Ho detto qualcosa di grave?
no, è che da quando vengo su OMB mi chiedo se i mitici Biraghini che dò a mio figlio tutte le sere (per i profani di questa leccornia: piccoli cobetti di formaggio grana che vanno via come e con il pane) c'entrino qualcosa con Alberto.
Il Majorino avrà pure una bella parlantina ed una grande capacità dialettica sempre utile ai rampantini della nuova politica da piccolo potere...a me pare comunque un portaborse sulla pista di lancio, e se la politica di oggi del centrosinistra è quella della spartizione delle poltrone e posticini vari ( modello Provincia di Milano ) allora rischio di rimanere tra quelle " belve dell'antipolitica " forse in via di estinzione, forse. Rimane il fatto che questa antipolitica è il risultato di chi con la politica ci fa gli affari leciti o illeciti non è grande differenza...
W Dario Fo
Achab, io sono uscita dallo Strehler con un misto di depressione e d'incazzatura e di voglia di fare un appello alle ONG per adottare i milanesi. Questo comunque anche perché dopo alcuni conoscenti di destra mi han presa largamente per i fondelli dicendo "ma noi siamo della destra americana [aaaaargh!!!] non paninara". :-(((
Ma devo dire che nelle settimane seguenti ho avuto anch'io percezioni simili alle tue, tocchicchiamo e speriamo!!! :-)))
Carolina
com'è la storia della matta biraga?
non mi fate fare googling...
E va bè Binasc, Melegnan semper ki in Lumbardia no? Achab sono preoccupato che tu simbolicamente faccia inghiottire dei Biraghini ai tuoi figli, ogni sera. Almeno gli fai anche bere un goccio di Piccolit? I Biraghini adorano il Piccolit. Achab fortunatamente sono serio molto di rado.
Ste' diset, turco? Mi, el vin ghe'l fu minga ber al mé fié. I Biraghin' inn propri bùn.
E me se racumandi, schersa minga tropp.
siete degli shabbes goy.
i biraghini stanno al formaggio come la buell sta alle motociclette.
da qui si evince quindi che i biraghini non valgono un ciufolo e costano troppo?
proprio cosi', compagno rotafixa.
un po' come i ds...
I biraghini sono alla portata di tutti: sono intrinsecamente comunisti.
sulle moto (e sui motori) non mi pronuncio, non capisco un cazzo (e ne vado fiero).
potresti evocare willy
I biraghini sono alla portata di tutti: sono intrinsecamente comunisti
ho capito, sei il copywriter della biraghi, ti pagano in natura e provi anche a convincerti che sia una bella cosa.
Cerchiamo di rientrare nell'interessantissimo argomento di questo topic: Majorino mangia i Biraghini? Li considera radicali o riformisti, ortodossi o reformed, interisti o milanisti?
remake di caruso paskosky?
(non è in kikkese)
no, non sono il copywriter della biraghi, anche se credo che sarebbe un ottimo cliente. Ma davvero i biraghini sono ottimi. Non so se Majorino li mangi, io credo che possa avere pericolosi inciuci con i salamini Montorsi.
I biraghini sono cossuttiani, credo.
Comunque, per chi volesse approfondire:
http://www.biraghi.it/
fa impressione leggere questo dominio, ora, no?
achab: i biraghini sono ottimi, tifi inter, d'alema e' un grande leader.
"mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliare"
Berja, tifo inter. Questa è l'unica che hai azzeccato. Non male.
Berja, una curiosità: che cazzo t'ha fatto la vita per istillarti tutto questo livore?
che c'è Borja, hai da ridire pure sul tifare Inter, ora? Che ci consigli, la Roma, che è più proletaria? O il Maccabi Haifa?
hapoel tel aviv.
borja dillo a tuo fratello, che' non abbiamo mai bevuto una tazza di vino assieme.
Berja, tu attacchi, dai del cretino, mandi a cagare a destra e a manca e poi... guai a risponderti?
Uè, l'è tròp comod inscì.
invece eran carine le battute di davide. Ridi un po', ogni tanto, cazzo. Sempre serio.
tu attacchi, dai del cretino, mandi a cagare a destra e a manca e poi... guai a risponderti?
appunto, appunto... eppure borja dovrebbe sapere come vanno le cose:
if you wanna play the game, you gotta pay the price...
che succede ora che ho provocato l'ira della lobby interista?
Peppino Prisco ti apparirà in sogno ogni notte, fino alla fine dei tuoi giorni