Comune, effetto Sgarbi sulla corsa a sindaco
Il critico pronto a scendere in campo. È il quinto candidato per Palazzo Marino. In lista anche Cecchi Paone
di Elisabetta Soglio
Arriva Vittorio Sgarbi e a Milano tira aria di ballottaggio. L'associazione Terza Repubblica, la stessa che aveva sostenuto Ombretta Colli, ha annunciato ieri la candidatura del professore e critico d'arte a sindaco di Milano, «per dare un segnale forte fuori dagli schieramenti». Sgarbi, che giovedì ufficializzerà il suo nuovo impegno, ammette: «Una lista che potenzialmente potrebbe prendere dal 4 al 10 per cento ha questa sola utilità. Poi, si tratta».
Sgarbi conosce i suoi avversari: «Mi sembra che non ci sia una buona ragione per votare Ferrante o la Moratti, che per altro sono abbastanza simili fra loro: non ho nulla che loro non abbiano, ma ho molto di più». Poi: «Se non ci fossero i partiti, ma fosse un confronto fra tre persone, vincerei senza dubbio. Ma poi c'è il voto politico, anche se la Moratti finge di non avere liste e nel centrosinistra ce n'è una miriade». Idee già chiare anche sul programma: «Per Milano ho già lavorato visto che se non fosse stato per il mio impegno da sottosegretario non ci sarebbero stati Botta e la nuova Scala. Subito dopo, bisogna pensare a fare grande Brera che è potenzialmente quanto il Louvre: con la differenza che si va a Parigi anche solo per il Louvre, mentre la gente viene a Milano e non va a Brera». Ancora: «Non ha senso ed è brutto il progetto della Biblioteca europea, vanno evitati i grattacieli perché il destino della città è nella sua dimensione orizzontale e bisogna ripensare ai Navigli, una delle meraviglie che oggi Milano vive in modo marginale».
Mentre Sgarbi progetta, l'associazione prima Repubblica che ha tra i suoi soci l'ex psi Gianstefano Milani e l'ex dc Gaetano Morazzoni, tira bordate contro «questo sistema elettorale che è una truffa perché impedisce ai cittadini di poter scegliere i propri rappresentanti» e contro la Seconda Repubblica «che comunque è già tramontata». Il resto, sono anticipazioni sulla lista: ci sarà la richiesta di affidare il posto di capolista all'ex pci Faustino Boioli, si attende una risposta da Alessandro Cecchi Paone. «Il 50 per cento dei candidati sarà composto da donne», garantiscono. E potrebbe esserci posto anche per Giorgio Grosso, segretario nazionale della Lista Sgarbi, milanese, convinto che portata «epocale» della candidatura di Sgarbi. E ci saranno altre liste di sostengo, fra cui la Lega Padana dell'ex leghista Roberto Bernardelli.
E se Pierfrancesco Majorino, segretario ds, vede questa candidatura «come l' ulteriore dimostrazione che ci sono pezzi di città che in altre fasi guardavano al centrodestra e che oggi non si riconoscono più», l'onorevole Maurizio Lupi (Fi) è tagliente: «Già il fatto che una candidatura nasca per arrivare al ballottaggio, la dice lunga sul suo valore. Ma noi sappiamo che la casa delle Libertà dimostrerà il 9 aprile di essere maggioranza in città e quindi ci sono possibilità di vincere al primo turno...».
Su Brera ha ragione.. Ho proposto proprio oggi 1 bel progetto x la valorizzazione d Brera (della Pinacoteca) alla Soprintendente..
E' stato 1 successone, ma le buone idee e progetti nn valgon molto se poi c sono vincoli burocratici ed economici insormontabili.
Volete 1 esempio?
A BRERA NN C SON SOLDI X LE LAMPADINE.
E nn è 1 battuta purtroppo.
come studioso dell'arte e polemista è imbattibile, però anche eccessivo.