Lia, la disperazione sembra essersi volatilizzata.
quel certificato mi sembra demenziale.
è una tautologia.
quattro righe per dire che la città di Milano ti fa male, stilato dal un illustre psichiatra milanese doc.
sembra uno scherzo, di cattivo gusto.
non si fa così una diagnosi di 'incompatibilità ambientale'.
in Provveditorato ci rideranno su e faranno bene.
potrebbero anche mandarti alla C.M.O. dell'Ospedale Militare di Milano.
Fai attenzione: sei appena diventata 'a tempo indeterminato', una gioia che altre colleghe tue hanno avuto a 50 anni.
"Fai attenzione" a cosa? Già devo farmi venire timori e timidezze fantozziane da neo-statale? :)
Sì, la prudenza e la paura sono molto in linea col profilo psicologico richiesto ai neoassunti, me ne rendo conto...
In Provveditorato possono fare quello che vogliono, ma dubito possano ridere di fronte a un regolarissimo certificato medico.
Poi mi possono visitare in tutti gli Ospedali Militari del mondo, ci ho mica problemi.
C'è chi pensa che si debba soffrire a forza perché è convinto che subire ciò che non ci piace sia "normale" e rassegnarsi a una qualità della vita men che mediocre sia una virtù.
Mah.
Temo mi manchi proprio il DNA necessario a tanto chinare la testa.
qui ci vorrebbe un intervento di sibilla, che tu hai tanto apprezzato.
nell'attesa che sia fatto, ti dico che, dopo tanto precariato ed un periodo, in verità brevissimo, di tua presa di coscienza della mutata ed insperata realtà, adesso stai prendendo coscienza del tuo nuovo 'status' di dipendente a tempo indeterminato.
una realtà euforizzante: il posto fisso di una volta !
ti accorgerai presto quanto quel tuo certificato varrà, sarebbe bene esser preparate alle delusioni.
io ed il mio protetto Luigi Morsello lo sappiamo molto bene, troppo, purtroppo.
No, non è questo.
Io non vedo il passaggio di ruolo come un fine, ma come un mezzo per potere fare ciò che in realtà desidero e che comunque già facevo, sia pure con una copertura economica risibile, ovvero vivere dove dico io.
Se il ruolo mi può aiutare, bene.
Se deve essere un ostacolo, invece, non c'é dubbio: io mollo e me ne vado, come ho già fatto altre volte.
Se mi obbligano a stare un altro anno a Milano, io lo faccio perché 2 anni di ruolo mi servono per delle cose che devo fare, ma passato quello saluto e me ne vado. Li mando al diavolo. Vado a fare la cuoca.
Mi ci soffio più o meno il naso, nel posto fisso, se devo vivere male in cambio delle loro quattro lire.
Compromessi zero, proprio. Non a caso mi hanno pescato, per farmi questo scherzo, quando me ne ero già andata in Egitto da oltre due anni, guadagnavo felicemente 100 ero al mese, non facevo punti a scuola e, di tornare, non ne avevo la minima intenzione.
A me serve per fare il concorso per l'estero, il ruolo.
Ma se devo arrivarci morta, al concorso per l'estero, lascio perdere e me ne torno a miei 100 euro.
lia, una sommessa domanda: perchè hai provato sofferenza allora quando sei passata a tempo indeterminato ?
abbiamo, forse, capito male ?
quello che dici sembra far propendere per il si, abbiamo capito male ed abbiamo sprecato la nostra solidarietà.
vai a fare la cuoca.
ti ricordo che oggi si paga in euro.
ed il tuo è un ragionamento da forsennata.
Scusa, ma non ho capito: quale sarebbe il ragionamento da forsennata? Quello per cui ritengo che se il "posto fisso" mi costa l'obbligo di dovere vivere dove non voglio vivere e fare una vita che non voglio fare, ci rinuncio e torno a fare quello che ho sempre fatto, ovvero la prof precaria?
Certo, io ritengo che lo Stato tratti molto male i suoi prof e mi ha causato una certa amarezza, metterci dieci anni per avere un'assunzione regolare. Ma da qui a immolarmi sull'altare del passaggio di ruolo ce ne passa, e sono comunque certa che fare la prof e fare l'impiegata statale non siano sinonimi.
Sara' che sono forsennata.
Se ritieni di avere sprecato la tua solidarieta', riprenditela pure.
A me sembra molto chiaro: "Ma se devo arrivarci morta, al concorso per l'estero, lascio perdere e me ne torno a miei 100 euro."
Più chiaro di così...
Piena solidarietà (ed un po' di invidia).
Proverò ad ispirarmici.
anche per la mia weltanschauung sarebbe più adatto il brasile ,
ma c'ho la partita iva e non il posto fisso statale ...
lia, non me la posso riprende: la solidarietà è un bene immateriale.
Posso solo rimproverarti, come ho fatto, essendo io un padre con figli adulti che hanno faticato moltissimo per avere un posto di lavoro a tempo indeterminato e non smaniano certo di andare in Egitto a lavorare per 100 euro al mese.
Vacci , vacci pure, portandoti dietro la mia solidarietà e quella di sibilla.cumana, che ha capito male come me.
Non solo.
Se tu ed altri gettaste uno sguardo nel mondo in cui viviamo, alla vera miseria morale e materiale, in cui la gente muore priva di tutto, ridotta pelle ed ossa, con i bambini che guardano l'obiettivo impietoso della macchina fotografica o delle telecamere con occhi enormi pieni di innocenza, tormentati dalle mosche che si attaccano al muco che esce dal naso, agli angoli degli occhi, forse, dico forse (non ne sono sicuro), fareste meno gli schizzinosi per ciò che vi è stato dato, anche col vostro apporto, da questo sistema statuale o produttivo.
Non farò altre repliche.
scusa angelo dove sarebbe il commento di sibilla ?