Ma porco dio tutti questi massoni ce li dobbiamo subire solo noi?
Che avesse pure ammazzato un giovane tedesco non lo sapevo, sono troppo piccolo...
ma cazzo ....
Ehi, voi, gente comune e (quasi) normale, ma come credete che andrà a finire:
finirà che sua altezza non c'entrerà un bel niente (già non è stato colpevole nel 70 dell'assassinio del giovane Dirk Hamer, successivamente per il traffico d'armi, ecc. ecc.) e che quel giudice comunista di merda finirà la sua carriera a fare il minatore a Carbonia (come si usava ai bei tempi quando si stava meglio e i treni arrivavano in orario)
Vittorio emanuele doveva essere condannato x l'omicidio (probabilmente preterintenzionale) del ragazzo tedesco a cavallo.
Questa volta -però- le motivazioni dell'arresto preventivo mi paiono piuttosto labili e il giudice di potenza noto per colpi tutti spettacolari (e finiti tutti nel nulla).
vittorio em. è sicuramente un pesonaggio odioso, ma l'arresto x "associazione a delinquere finalizzata al gioco d'azzardo" mi pare ...mmm...così come l'incriminazione del segretario di fini per aver convinto una fanciulla a concedersi in cambio di una luminosa carriera..
Capisco l'antipatia dei personaggi, ma occhio a quello che succede delle leggi e delle garanzie..
*Questa volta -però- le motivazioni dell'arresto preventivo mi paiono piuttosto labili e il giudice di potenza noto per colpi tutti spettacolari (e finiti tutti nel nulla).*
Come si possono scrivere tante castronerie in due righe?
Motivazioni labili? Le hai lette? In questo momento le motivazioni non le hanno lette nemmeno i legali degli indagati.
Giudice? Ma di chi parli del PM o del GIP? Il PM non dispone nessuna carcerazione preventiva, la richiede soltanto ed è il GIP a disporla solo in caso di circostanze gravi e comprovate.
Finiti nel nulla? Si sono concluse tutte le inchieste? Le hai seguite fino in fondo?
Ma per favore...
dedalino: una domanda: non so tu, ma io, comune cittadina europea non principesca, se mi trovassi in francia e con una arma abusiva cioè non dichiarata e, in preda all'ira e all'alcol, facessi fuori un tizio che non c'entra niente con la mia ira, non so tu, ma io in galera ci finirei. Grazie al cielo in europa il porto abusivo di armi è un reato serio. Forse il ragazzo tedesco non è morto per un colpo di arma da fuoco ma per una coltello da cucina volante e i giudici hanno macchinato un complotto ai danni di sua maestà piduista, che ne pensi?
" Agli arresti domiciliari è finito Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini (il presidente di An è del tutto estraneo alla vicenda). Secondo l'accusa, avrebbe ottenuto prestazioni sessuali promettendo carriera e successo ad una show-girl di origini calabresi. Indagato a piede libero anche un funzionario della Rai, complice nelle malefatte di Sottile. "
Non sapevo fosse reato. Millantato credito? O che cosa? Immoralità?
x danielina
sai leggere? ho cominciato il mio post dicendo che doveva essere in galera per l'omicidio del ragazzo tedesco.
A volte si ha l'impressione che essre "pro" o "contro" un tizio elimini il ragionamento logico sui fatti.
dedalus mi sa che che le prestazioni le ha ottenute per conto terzi , non si spiegherebbe altrimenti .
V.E. è stato pedinato e fotogrfato, mi sa che stavolta le cose per la difesa saranno difficili.
Ah, pare che il piduista sia implicato anche in tutte le porcherie riguardanti la Somalia
consiglio tutti di leggere la trascrizione di un'intercettazione tra sua bassezza e un collaboratore, tal narducci, a pagina 3 della stampa di oggi.
il tipo parla di giuliana sgrena in modo raccapricciante.
come hanno commentato ieri i borbonici (sì, esistono ancora) "buon sangue non mente"
Il passato di Sua Bassezza Morale
...
«Questa grande dinastia, che per secoli ha regnato su Chambery e dintorni...», ironizzava Carlo Emilio Gadda, ha trovato seppur tardivamente un uomo capace di compiere grandi imprese (finanziarie), di andare oltre i confini, di aggirarli anzi, con l'aiuto di qualche società off-shore. Da giovane, ebbe una carriera scolastica un po' difficile. Ma si preparò con scrupolo a divenire cultore dello champagne e dei vini pregiati. Allora gli amici lo chiamavano «Toto la Manivelle» (potremmo tradurlo «Vittorino il Volantino») per via della sua eccezionale capacità a perdere il controllo del volante e a uscire di strada, con gran danno per le carrozzerie delle sue belle auto.
Divenne presto cittadino del mondo. Prese dunque a collezionare conchiglie. Ma, poiché le fuoriserie non gli bastavano, prese anche il brevetto di pilota e acquistò un biplano con una testa di tigre disegnata sulla fusoliera. Infine divenne uomo d'affari: «per ricostruire il patrimonio di famiglia». Il suo lavoro può essere definito in molti modi aulici. Ma per capirsi meglio basterà la definizione di mediatore d'affari, piazzista di lusso, ponte nobile tra grandi imprese occidentali e satrapie orientali, sempre all'ombra di qualche strana consorteria politico-affaristica. I quarti di nobiltà di Vittorio Emanuele costituiscono il valore aggiunto, sono la griffe che garantisce, se non una particolare abilità manageriale, almeno l'accesso ai personaggi utili, alle lobby giuste.
Così negli anni Settanta il signor Savoia fu preso sotto l'ala dal conte Corrado Agusta, l'ex marito di Francesca Vacca, allora padrone di una fabbrica d'elicotteri e mercante internazionale d'armi. Agusta, in verità, era conte per modo di dire: non per lignaggio, ma per decreto di Mussolini. Gli era utile avere attorno un nobile vero, un principe di casa reale, amico o parente o comunque ben introdotto nelle dinastie grandi acquirenti dei suoi prodotti. Lo Scià di Persia, per esempio: Vittorio Emanuele era suo amico di famiglia, e in più all'epoca lo Scià Reza Pahlevi corteggiava Gabriella di Savoia. Insomma, il signor Savoia riuscì a piazzare allo Scià una quantità di elicotteri e armi, guadagnandosi, come ogni piazzista, le sue brave provvigioni.
Non tutto però è alla luce del sole, quando si tratta di armi. Il giudice di Venezia Carlo Mastelloni, per esempio, in una sua indagine sui traffici internazionali di armi raccolse documenti da cui risultava che Vittorio Emanuele, insieme al conte Corrado, non si occupava soltanto di merce regolare da piazzare alla Persia, ma anche di triangolazioni proibite dall'embargo: centinaia di elicotteri Agusta 205 e Agusta 206, sistemi d'arma e pezzi di ricambio partivano dall'Italia ufficialmente destinati all'Iran dello Scià, ma finivano in Giordania o all'Olp; indirizzati alla Malesia e a Singapore, arrivavano invece a Taiwan o nella Sudafrica dell'apartaid. Il tutto non senza il beneplacito dei servizi segreti dei Paesi coinvolti. L'inchiesta del giudice Mastelloni aveva messo sotto osservazione generali, politici, agenti segreti. Poi approdò alla Procura di Roma e lì, come consuetudine in quegli anni, si insabbiò.
Nel giro d'affari era coinvolta, oltre l'Agusta, anche la statunitense Bell, quella degli elicotteri d'assalto Cobra. Le armi giravano il mondo, Somalia, Congo, Zaire... A vederci chiaro provò anche un giovane giudice di Trento, Carlo Palermo, che aveva messo gli occhi su un doppio traffico: armi dall'Occidente verso Oriente, droga in direzione opposta. Anche Palermo fu bloccato, e in malo modo, probabilmente proprio perché questi traffici non si possono fare senza il consenso di poteri molto forti, che per certi lavori sporchi usano i servizi segreti e che comunque non gradiscono che si metta il naso nei loro affari e che si portino alla luce i loro traffici, dove ragioni di Stato si mischiano spesso a ragioni di soldi...
Comunque Vittorio Emanuele era attorniato e ben sostenuto da una compagnia di personaggi eccellenti, come si conviene nei commerci internazionali d'armi: faccendieri, politici, militari, uomini dell'intelligence. Tra gli altri, c'erano il colonnello Massimo Pugliese, fedelissimo di casa Savoia, già responsabile del centro di controspionaggio di Cagliari; il generale Giuseppe Santovito detto Bourbon per via dei suoi gusti alcolici, direttore nientemeno che del Sismi, il servizio segreto militare; l'ex attore Rossano Brazzi, massone, approdato dal cinema all'entourage di un altro attore che aveva cambiato mestiere, Ronald Reagan. Una bella compagnia di giro, variopinta ma potente. I servizi segreti vegliavano sugli affari. Barbe finte italiane, ma anche i loro padrini della Cia e dalla Nsa, le due massime agenzie spionistiche americane. Del resto l'amministratore dei beni di Casa Savoia, l'avvocato Carlo D'Amelio, era presidente del Cmc, una filiazione della Permindex, che secondo il giudice Palermo era una «creatura della Cia, istituita per coprire i finanziamenti dei servizi segreti americani Cia-Fbi in Italia per attività anticomuniste».
Molti dei soci di questa bella compagnia avevano, come si conviene, una comune appartenenza a un club: la loggia P2 di Licio Gelli, il circolo degli oltranzisti atlantici italiani. Alla lettera S dell'elenco sequestrato nel marzo 1981 dai magistrati milanesi Giuliano Turone e Gherardo Colombo nella ditta di Gelli a Castiglion Fibocchi, si legge: «Savoia Vittorio Emanuele, casella postale 842, Ginevra». La tessera era la numero 1621. In una delle cartellette allegate agli elenchi, sempre alla lettera S, accanto a «Sindona Michele, banchiere», «Stammati Gaetano, ministro», «Santovito Giuseppe» e tanti altri (Berlusconi Silvio no, era in un altro documento), compare il nome «Savoia Vittorio, numero 516».
Il principe, si seppe poi, aveva raggiunto il terzo grado della gerarchia massonica, quello di Maestro, e oltre alla loggia P2 aveva frequentato un altro esclusivo club massonico: la superloggia di Montecarlo. Almeno secondo quanto testimonia nell'ottobre 1987 Nara Lazzerini, amica molto intima di Gelli: «Licio mi disse che della loggia facevano parte anche Vittorio Emanuele di Savoia e il principe Ranieri». Chissà se è vero. Un rapporto del Sisde (il servizio segreto civile) del 1982 informa comunque che ai vertici della Loggia di Montecarlo, insieme a Gelli, vi era Enrico Frittoli, ragioniere, titolare di una società di import-export con sede nel Principato e «uomo di fiducia del trafficante internazionale d'armi Samuel Cummings, presidente della Inter Arms di Londra». Il solito cocktail forte di politica, affari e nobiltà.
Con le logge massoniche internazionali Vittorio Emanuele ebbe a che fare anche qualche anno dopo, alla fine degli anni Ottanta, quando cadde il Muro di Berlino e alcuni circoli massonici pensarono bene di progettare il ritorno sul trono di alcuni monarchi europei. I Paesi su cui puntavano erano la Romania e l'Ungheria, Paesi da cui il re era stato scacciato dai perfidi comunisti e in cui, collassato il blocco sovietico, si poteva dunque approfittare della situazione per tentare un ritorno alla grande. Ma era stata presa in considerazione anche la possibilità di un ritorno delle famiglie reali in Italia e in Grecia. I progetti, come al solito, mischiavano politica e affari: alla fine furono realizzati soltanto questi ultimi, nelle fragili democrazie dei Paesi ex comunisti.
Ma un rapporto riservato del ministero dell'Interno del 1993 riporta le dichiarazioni informali di un collaboratore di giustizia il quale racconta di una riunione avvenuta a Barcellona, con la partecipazione di emissari delle famiglie Villaverde, Orleans, Leida d'Aragona e Savoia. Anche in Italia, in fondo, tra il 1992 e il '93 era caduto un Muro: Mani Pulite aveva fatto crollare il sistema dei partiti di Tangentopoli e per molti mesi alcune «menti raffinatissime» (come le chiamava Giovanni Falcone) avevano pensato a come approfittare della situazione. Nel calderone c'era anche qualcuno che aveva pensato di giocare la carta reale: per esempio il principe Giovanni Alliata di Montereale, siciliano, massone, piduista, legato a Cosa Nostra ma anche agli ambienti dell'intelligence Usa e dell'eversione di destra italiana, che dopo essere passato per più di un tentato golpe era stato uno dei registi della riunione di Barcellona con le famiglie reali.
Non se ne fece niente. La storia italiana prese un'altra strada, passando attraverso i momenti drammatici delle stragi del 1992 di Falcone e Borsellino e del 1993 a Firenze, Roma e Milano. Vittorio Emanuele di Savoia si limitò a chiedere, di tanto in tanto, il rientro dei Savoia in Italia: lui vivo in qualche villa di Napoli o chissà dove, i suoi parenti morti nel Pantheon di Roma. Finora non se n'è fatto niente. Domani, si vedrà: se Silvio Berlusconi dovesse vincere le elezioni, forse la comune appartenenza al club P2 potrà aiutare.
3. Craxi, Berlusconi, la politica
Già in passato Vittorio Emanuele si era avvicinato a un politico italiano: Bettino Craxi. Era la fine degli anni Settanta, e lo scenario era quello dell'isola di Cavallo, in Corsica. Lì passava una parte delle sue lunghe vacanze Silvano Larini, l'uomo che aveva fatto conoscere Craxi e Berlusconi e che all'epoca era uno dei cassieri dei conti segreti del segretario socialista. A Cavallo, anzi Cavallò, territorio francese, andava in vacanza anche Vittorio Emanuele. Isola esclusiva, lembo di paradiso, pochi gli ospiti ammessi. Naturale incontrarsi, parlarsi. Larini, bon vivant, all'inizio frequentava per lo più Marina Doria, la consorte del principe, ma da cosa nasce cosa. Silvano e Vittorio Emanuele si conoscono e decidono di fare business insieme: lanciare l'isola come luogo esclusivo di vacanze. Ancora una volta, Vittorio Emanuele e il suo blasone funzionano come spot pubblicitario per attirare una selezionata folla di nuovi ricchi e consumati tangentomani a caccia di patenti per entrare nel jet set.
Peccato che un colpo di fucile, nell'agosto 1987, rovini tutto: durante un litigio ad alto tasso alcolico con il playboy Nicky Pende, a Vittorio Emanuele scappa uno sparo nella notte e a farne le spese è un giovane velista tedesco, Dick Hammer, che dormiva tranquillo nella sua barca. Il processo in Francia mandò libero il principe (sola condanna: sei mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma), con qualche protesta dell'opinione pubblica e l'indignazione dei parenti del ragazzo morto.
L'affare di Cavallo ne risentì, ma intanto Vittorio Emanuele era entrato, grazie a Larini, nel nuovo giro. Affari e politica, sempre, ma questa volta all'ombra di Craxi. L'industria italiana delle armi, del resto, era finita nell'orbita socialista; l'Agusta, per esempio, era passata dal conte Corrado alle Partecipazioni statali, sotto la guida di un manager craxiano doc, Roberto D'Alessandro. Quante intermediazioni, quanti miliardi sono arrivati sui conti riservati all'estero di Corrado Agusto e del signor Savoia! Su Craxi, Vittorio Emanuele rilasciò ai giornali italiani dichiarazioni entusiastiche, che potrebbero sembrare stupefacenti in bocca a un monarchico per obbligo di nascita. Poi, passata l'epoca del craxismo, l'ammirazione la trasferì direttamente a Silvio Berlusconi: «È un buon manager, può rimettere ordine nell'economia italiana», disse ai cronisti nel 1994. Come? Per esempio cancellando quel «disastro» che è «lo Statuto dei lavoratori, con il divieto di licenziamento». Apprezzamenti naturali, tra compagni di loggia. Ma con un finale obbligato per il principe: «Io? Non faccio politica».
A Ginevra c'è ancora chi favoleggia di una cena a tre al Richmond Hotel, con Vittorio Emanuele, Silvano Larini e il banchiere Chicchi Pacini Battaglia, altro cassiere delle tengenti socialiste. Era l'inizio della lunga latitanza di Larini, che prima di sparire per molti mesi lontano dai magistrati di Mani Pulite - racconta la leggenda - volle vedere i due amici per salutarli e forse, chissà, per chiarire qualche delicata procedura d'affari e di conti. Il principe, comunque, nel maggio 1992 dichiarò al Giornale: «Peccato che ci sia tanta corruzione, la storia delle tangenti, delle bustarelle... è disonorevole». Il manager Vittorio Emanuele di Savoia tentò parecchi affari. E proprio per conto di aziende di quello Stato in cui non può entrare. Fece intermediazioni per Italimpianti e Condotte, entrambe aziende Iri. Il metodo di quegli affari, in piena Tangentopoli, è conosciuto: un fiume di miliardi esce dalle casse dello Stato, va a finanziare opere e imprese spesso inutili, e infine torna in parte nelle casse dei partiti e nei conti all'estero dei loro leader, attraverso l'intermediazione di personaggi compiacenti. Questo in generale, s'intende; sui comportamenti finanziari del principe in particolare, niente d'irregolare è emerso. Del resto, il signor Savoia è un italiano speciale, è l'unico italiano off-shore.
Dunque questo manager particolare operò all'estero, all'ombra della Partecipazioni statali. Ebbe un ruolo, per esempio, negli affari realizzati a Bandar Abbas, in Iran: lì gli italiani buttarono parecchi soldi (pubblici) per costruire un'acciaieria (Italimpianti) e un porto (Condotte). Fu un disastro industriale. Ma fece girare molti miliardi. Tanto che alla fine scoppiò un litigio durissimo (per questioni di soldi) tra l'erede Savoia e un armatore genovese, Enrico De Franceschini. Qualche giornalista andò a curiosare nel fiume di dollari e tangenti che scorgò da quella campagna d'Iran e alle Bahamas scoprì una strana società coinvolta, la Financial. Non si riuscì a saperne molto, ma circolò l'indiscrezione che fosse controllata dal Savoia
Vero? Falso? Il principe non si abbassa a parlare di questi particolari materiali. Quanto ai banchieri, in genere sono riservati, quelli delle Bahamas poi sono blindati. In Iran il principe tentò anche un altro business, più soft: un'impresa editoriale, in società con altri amici del suo club, Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din, compagni di lista P2. La Rizzoli, allora, era nelle mani del banchiere Roberto Calvi (altro socio di loggia), che finì male: rovinato dalla bancarotta, inseguito da creditori molto molto esigenti, infine appeso sotto un ponte di Londra. Così anche quel lavoro iniziato in Iran andò buttato. Del resto, l'amico Scià fu cacciato da Komeini e le porte del Paese furono sbarrate.
Ma Vittorio Emanuele non è tipo da scoraggiarsi per qualche fallimento. Primo, perché dai fallimenti all'italiana un po' di soldi restano comunque attaccati. Secondo, perché, chiusa l'avventura persiana, la sua compagnia si ricicla in altri Paese del Vicino Oriente, Egitto, Giurdania, Israele. Re Hussein di Giordania è suo amico, naturalmente; ma il principe considera suoi amici anche l'ex presidente egiziano Sadat, poi ucciso, e il dittatore iracheno Saddam Hussein, e anche il presidente palestinese Yasser Arafat.
Nel 1995 si recò in Iraq dicendo di rappresentare aziende italiane: «Ma no, niente elicotteri, niente armi», rassicurò in un'intervista, «tecnologia agricola, invece, trattori, strumentazione. Superato l'embargo, l'Iraq di Saddam tornerà benestante e competitivo». La missione terminò con una salmonellosi e la febbre a quaranta. Ad Arafat e «agli amici israeliani» nel 1997 propose la costruzione di un ponte autostradale e ferroviario tra Gerico e Gaza, con la speranza di attirare investimenti del Fondo monetario e della Banca mondiale. Per ora non se n'è fatto niente.
Non andò bene neppure il progetto di sfruttamento turistico di Manoel Island, un'isoletta davanti a Malta. Narra la leggenda che alla fine degli anni Ottanta, durante le vacanze invernali passate a Gstaad, il principe, attorniato come sempre da qualche faccendiere a caccia d'affari, mise a punto un piano per realizzare nell'isoletta un porto turistico, 400 ville extralusso, due alberghi, un campo da golf, un casinò. Investimenti per 200 miliardi dell'epoca. Anche stavolta non se ne fece nulla. Anzi, tutto finì con una causa davanti ai giudici maltesi, perché il socio locale del principe, il giovane avvocato Mark Micalleff, gli chiese un ricco risarcimento per una complicatissima vicenda di patti non rispettati. L'unico ricordo regale che restò a Micalleff, alla fine della vicenda, fu una monarchica, sobria, sintetica scritta sul frigorifero di casa, vergata con un pennarello dalla mano di Vittorio Emanuele, durante una cena in cui cucinò agnello al vino rosso e uova strapazzate: «Viva Io».
Degli affari in Italia del principe, invece, si sa poco. Alla fine degli anni Settanta comprò il 30 per cento di un'azienda laziale, la Industrial Habitat, che produceva villette prefabbricate e godeva degli aiuti della Cassa per il Mezzogiorno. Niente di più. Trasparenza zero: degli affari Savoia si riesce a sapere qualcosa soltanto quando qualche socio si sente fregato o dai rari documenti giudiziari di qualche magistrato coraggioso.
Tornerà in Italia, il principe-manager? Anche a sinistra qualcuno ha cominciato da tempo ad allargargli le braccia. In passato Vittorio Emanuele è riuscito a piazzare dichiarazioni vergognose, come quella sulle leggi razziali firmate da suo nonno nel 1938: «No, io per quelle leggi non devo chiedere scusa, e poi non sono così terribili», disse al Tg2 il 1 maggio 1997. Tra le mille gaffes del suo inesauribile repertorio, il signor Savoia è riuscito ultimamente a pronunciare anche qualche frase non controproducente, come quelle della lettera a Carlo Azeglio Ciampi, «presidente di tutti noi italiani», dopo i funerali di Maria José, la regina antifascista. Basterà? Qualcuno continuerà forse a chiedergli conto degli errori storici della dinastia. Nessuno gli ha mai chiesto nulla sulla sua poco edificante storia personale.
(gianni barbacetto, 2001)
consiglio tutti di leggere la trascrizione di un'intercettazione tra sua bassezza e un collaboratore, tal narducci, a pagina 3 della stampa di oggi.
il tipo parla di giuliana sgrena in modo raccapricciante.
Che c'entra?
Oppure dobbiamo perseguire giudiziariamente tutti quelli che dicono cose che riteniamo sbagliate o immorali?
Il punto -amico mio- è tutto qui.
Peraltro queste intercettazioni non dovrebbero essere pubblicate (ancor + se non riguardano l'incriminazione).
Al solito: la legge deve essere una garanzia, non uno stratagemma per ripulire il mondo dal male e dall'immoralità (che, peraltro, è più diffusa di quanto si pensi; anche trai moralisti).
Detto questo sono d'accordo che v.m. è uno stronzo.
rota ho appena finito di leggerle sono allibita e mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse il perchè di questo accanimento nei confronti della sgrena ,io non ci arrivo.
non vorrei che mi si accusasse di spam ma ho letto l'intercettazione online su dagospia .
Intercettato per un anno, pedinato e fotografato, persino sua sorella lo considera "una vergogna per la famiglia"!
Le notizie vengono fatte uscire - in realtà passano in molte mai a Palazzo di Giustizia - per evitare insabbiamenti
A proposito di intercettazioni, leggete che si dicevano sulla Sgrena (da La Stampa)
N=NArducci
VE=sua bassezza
GLI INSULTI A GIULIANA SGRENA I due cambiano discorso e cominciano a parlare del delitto Calipari
VE.: senta: che casino che è venuto fuori, eh!
N.: ma di che, di cosa? VE.: adesso guardi che quella lì.
N.: uhm.
VE.: è meglio che non si faccia vedere in giro, eh! Quella che..
N.: chi è?
VE.: quella merda lì che è stata, ehm, che ha fatto morire il nostro capo dei servizi segreti.
N.: ah sì! Quella lì è una merda! Comunista di merda quella lì!
VE.: Le televisioni l'hanno distrutta! Le televisioni di Berlusconi e il TG 2
N.: sì,sì,sì.
VE.: l'hanno distrutta!
N.: ah sì?
VE.: sì.
N.: ah sì,ah sì, mi fà, mi fà ridere, mi fà ridere Emilio Fede che ha detto che lei guardava dal finestrino e contava le pallottole che sparavano gli Americani! ( ride)
VE.: e poi è meglio che non vada ad abbracciar la vedova: no,no.Glielo sconsiglio! ( ride)
N.: ( ride) comunque è una. Eh, ma guarda è una, sono merde quella gente lì! E' gente che! Comunque non ci va più in Iraq, ha detto che non ci và più, eh!
VE.: ma è meglio che ci andasse, così la fan fuori!
N.: così la tolgono dai piedi, eh! Comunque!
VE.: no, ma come si chiama quel giornale lì?
N.: il Manifesto, il Manifesto.
VE.: hanno detto che era un agguato fatto dagli Americani ! Ma figuriamoci! Quel pezzo di merda di quella vecchia troia
N.: (ride) Bisognerebbe, bisognerebbe portarla in una caserma di alpini e poi darla agli alpini che se la sollazzino!
VE.: no, ma poi dopo la buttano giù! La buttan giù dalla montagna, morta,a pezzetti!
qui la page http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200606articoli/6551girata.asp
Che merde , ancora ci teniamo le dinastie reali ... bisogna debellarle..
verrà il giorno in cui non saluterete un arresto con tanta sbavante soddisfazione e con tanta prolissità di condanne giuridico/etico/politico/morali?
potrà venire il giorno, in questo paese di manettari di sinistra, in cui un arresto potrà ridiventare un istituto processualpenalistico, ed essere incanalato all'interno del principio dell'innocenza dell'indagato, arrestato, detenuto, prima di una condanna passata in giudicato emessa da un giudice dello Stato?
potrà venire il giorno in cui marco travaglio e i suoi emuli giustizialisti si esimeranno dall'emettere condanne processuali dal pulpito di un giornale, e lasciare bontà sua ai giudici di questo Stato lo svolgimento di un compito di censore e difensore della legalità che si è autoattribuito?
Potrà venire il giorno in cui la sinistra italiana potrà riscattare la vergogna di aver lasciato con buon gusto che la battaglia per i diritti degli inquisiti, degli arrestati, dei condannati non definitivi, sia stata lasciata a ingrassare le battaglie private di berlusconi e a previti?
Verrà il giorno in cui imparerete veramente la lezione del caso Tortora e di quelli come lui che, se fosse per voi e la vostra bava, marcirebbero tranquillamente in galera?
La vostra civiltà giuridica è identica e opposta a quella del centro destra.
Fatevene una ragione
ps. Del re e dei savoia non me ne può fregare meno di zero
Non dimentichiamoci mai di cosa sono i Savoia.. Una famiglia di pusillanimi.
Oggi "Libero si fa per dire" , giornale sovvenzionato dal partito monarchico, titolava "Che bordello , arrestato il re".
Vespa e Feltri in miniera!
ovvio che quell'intercettazione non c'entri con le accuse che hanno portato in carcere il tizio in questione.
offre però un interessante sguardo su un panorama interiore miserabile.
uno spaccato di ignobiltà che può essere utile per formarsi un'opinione personale sul tizio in questione.
naturalmente, e questo lo dico agli eventuali babbei che leggono una riga sì e una no, io sono fortemente convinto della giustezza del principio d'innocenza.
ciò non mi mette al riparo, ahimè, dalla condanna di volermi fare un'opinione sulle cose.
mi rendo conto che per alcuni questo può sembrare osceno, in un'epoca di pensieri precotti da scongelare al microonde cerebrale.
I personaggi coinvolti, sono quelli che sono, e fare dello spirito sarebbe superfluo, (un po come fare la parodia di Celentano: non se ne vede il bisogno), ma attenti ragazzi a non alimentare i soliti ritornelli sul "giustizialismo di sinistra" con ole da stadio mediatico: diritto e giustizia restano cose serie persino se riguardano delle macchiette patetiche come S.M.V.E.
sulle vicende giudiziarie ci si fa un'opinione leggendo i fascicoli processuali, oppure sarebbe il caso di tacere. In casi in cui vengono agitate le manette, si dovrebbe usare un minimo di prudenza: non per il re o per la regina, o per il proprio campione politico, ma per non far parte della gogna della pubblica opinione degli ignoranti che trasuda di insospettabili intelligentoni.
dimenticavo: trovo i personaggi di casa savoia assolutamente rivoltanti, ma non sono mai stato favorevole (negli anni 2000) alla perpetuazione dell'esilio di chicchessia, pena che trovo essere "ancien regime" nella stessa misura della pena di morte. Viva comunque la democrazia anche se la stessa poi ci propina i vespa, i cocuzza, le la rosa, le barbare parodi ecc. ecc. e i loro merdosissimi salotti filo monarchici e filo reazionari.
Secondo me non bisogna fare i giustizialisti a priori:ci sono i capi di accusa,si vedrà al 3grado di giudizio come finirà,comunque sia è intuile odiare Vespa perché lo appellava in quei modi,sono titoli legittimi che spettano a V.E.,informatevi meglio!!!
dedalino: letto ti avevo letto, altrimenti non ti avrei risposto. ti credevo capace di ragionamenti inferenziali, ma no. ti aiuto: se questo bel tomo del re piduista non s'è fatto la galera quando avrebbe dovuto,non ti sembra che se adesso, pur con l'appoggio degli an nini santi, l'hanno arrestato è forse perchè si pensa che l'abbia fatte davvero grosse, così grosse che lasciarlo in giro rappresenterebbe un danno per i suoi stessi amichini? spero sia più chiaro. se no, se vuoi ti faccio un disegno.
"sono titoli legittimi"
" COSTITUZIONE ITALIANA
DISPOSIZIONI FINALI
XIV
I titoli nobiliari non sono riconosciuti. I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922 valgono come parte del nome. "
studia .
Infatti nelle intercettazioni è chiamato "il Savoia" perchè in Italia si chiama Vittorio Emanuele Savoia, senza il di.
Inoltre non gli tocca neppure il titolo di Altezza Reale perchè suo padre non è mai stato incoronato re
Allora saputelli,innanzitutto suo padre è stato eccome Re d'Italia,dopo l'abdicazione di Vitt. Ema III...ma tralasciando questa precisazione che era superflua ma doverosoa x Maddi,i titoli che antonella_c sopra intende non valgono stile marchese,conte etc (nel senso che li si possono usare ma non hanno valenza nel senso di marchesato etc,ovvero non sei il marchese della zona xy)ma nel caso specifico,non avendo mai abdicato Umberto II (Re d'Italia, Maddi!)i titoli restano eccome e si passano di padre in figlio e non inficia che la monarchia non viga più in Italia da 60anni.Anche fra 100 anni gli eredi di Vitt Ema etc saranno altezze reali.
Simeone di Bulgaria quando era presidente del consiglio in Bulgaria era chiamato S.A.R. pur essendo ovviamente in una repubblica.
Vedi antonella_c non importa riversare un'acredine pazzesca verso gli altri con inviti allo studio gratuiti,ma non solo perché nel caso specifico hai torto,bensì perché in un blog si discute in libertà,si dice la propria e non serve denigrare gli avversari,basta dire ciò che si pensa e basta,sanno gli altri se si deve studiare o meno,anche senza i tuoi inviti (per altro errati).
Il principe pappone:"'Sta manetta pò essè ferro o pò esse' piuma". Per stavolta è ferro...;)
magari non ha abdicato
è solo stato cacciato a calci in culo dal popolo
ma certo una simile sciocchezza non sfiorò minimamente l'augusta fronte tenacemente incoronata, ancorchè senza significato.
acredine pazzesca ricordare la Costituzione Italiana ?
parli di informarci meglio e poi ti risenti se ti dicono di studiare ?
e saputelli cos'è un vezzeggiativo?
la monarchia è stata abolita .
i titoli nobiliari invalidati .
l' altezza reale in italia è la distanza effettiva da un punto ad un altro in verticale .
l' altezza reale in italia è la distanza effettiva da un punto ad un altro in verticale
applauso
Ohibò, ragazzi, federico ci somministra una dura reprimenda, dandoci lezioni di come si può, non si può, si deve o non, stare in un blog.
Premesso che alcune notizie storiche sono esatte, mi permetta federico di osservare che dei titoli nobiliari e della trasmissione della pretesa al trono delle ormai defunte monarchie, per definire l'interesse degli italiani si può scegliere fra due formule:
1) alla romama: ce ne può fregà dde meno;
2) alla siciliana: non ce ne importa una amata minchia.
Inoltre, un invito a studiare, sia pure riferito ad argomenti conosciuti in modo imperfetto, deve essere sempre ricevuto anche questo ha o sembra avere un contenuto ironico.
La tua replica, federico, era greve, poteva ben essere più leggera.
Lumo,infatti non avevo comiciato io a parlare dei titoli regali,avevo solo scritto di aspettare i gradi di giudizio,per esprimere un'idea definitva sulla persona in questione.
Alla fine ho solo espresso il mio parere visto che la sopracitata bloger non perde occasione in ogni mia frase di aggiungere del pepe gratuito.
ciao.
Scusa Dedalus ma il tuo garantismo di bottega
di fronte al fetido marciume che ci sommerge e' altrettanto vomitevole
Senza rancore
arrivederci
dedalus fu olegna adesso ti scopri radicale , monarchico e ultragarantista?
sei un pozzo di sorprese!
che buffo, sai, non ti ho mai visto scrivere una parola, chesso', sui CPT, sul 41 bis, sui carceri speciali e sulle espulsioni "amministrative" di cittadini stranieri; bello il garantismo all'italiana.
gli altri fessi che stanno appresso a questo pezzo di merda che e' il sig. emanuele savoia, sappiano che NON e' erede al trono visto che la consulta araldica lo ha estromesso dalla linea ereditaria per via del suo matrimonio morganatico, preferendogli il cugino aosta.
e con le budella dell'ultimo prete impiccheremo l'ultimo re.
L'ultimo appunto di berja è giusto,solo che essendo lui il capo della casa è in atto una specie di lotta intestina con la casa Aosta.Istituto della Real Casa propende per Vitt Ema,la consulta del regno per gli Aosta.
IL FILANTROPO
..."Speriamo che ci sian delle belle bambine, così le s...", dice Gian Nicolino Narducci, stretto collaboratore di Vittorio Emanuele, al principe, che ribatte subito: "Subito, sì, urlando!". E' quanto emerge dall' intercettazione telefonica di un colloquio tra i due uomini, che discutono della partecipazione di Vittorio Emanuele ad una manifestazione filantropica, nel settembre dello scorso anno. Durante l'evento, sarebbero stati raccolti fondi a favore di un'associazione milanese che assiste minorenni vittime di abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia. Il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, nell'ordinanza di custodia cautelare, ha definito "oggettivamente raccapriccianti" i termini usati dal principe e dal suo assistente."..(da Repubblica)
Il problema è che i Savoia se la caveranno, se i giudici tedeschi hanno assolto quel vecchio preservativo di vittorio emanuele per un omicidio volontario e premeditato (roba da ergastolo) e traffico d'armi, chissà in Italia quanto cercheranno di insabbiarla........speriamo di no comunque.
dopo quello che ho letto in questo thread su questo escremento regale(grazie antonella!) mi viene solo di sospirare:
ah, merda blu!
"Nell'ordinanza il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, ha evidenziato lo "sprezzante cinismo" con cui Sottile e il vicedirettore risorse tv della Rai, Giuseppe Sangiovanni, parlano delle giovani donne che hanno individuato o che si rivolgono loro sperando di sfondare in televisione."
Ah, la cultura televisiva, merda in technicolor!
una volta si meditava sul vangelo o sulle compilazioni giustinanee. adesso si glossa, si interpreta, si estrapola da intercettazioni telefoniche che, ancora una volta, vengono date in pasto alla pubblica gogna.
voi ancora non vi rendete conto che con questo sistema, un giorno, invece del re cialtrone sulla gogna mediatica ci finirà un qualunque cittadino onesto.
facile fare i garantismi quando ci sono di mezzo i poveracci, vero? ci riesce meno bene quando di mezzo ci vanno quelli che ci stanno sul culo.
voi di quello che è capitato a tortora non avete capito un cazzo.
A proposito di pedofilia non posso non ricordare lo scandalo della pedofilia in Belgio (caso Dutroux) che finì per "sfiorare" (si fa per dire, l'inchiesta fu bloccata, ma molte cose vennero fuori, orripilanti) la Corte e la Casa Reale, e su cui indagò, in Belgio, anche Maria Grazia Cutuli.
E come dimenticare che Vitt Em è nipote di quel Leopoldo del Belgio che faceva tagliare entrambe le mani agli oppositori politici del Belgio nel Congo allora Belga (cosa ben documentata) mentre i giornali parlavano solo della romantica storia d'amore con Liliane de Rethy?
scusa ma questo cosa c'entra?se mio cugino è un pluriomicida,mio padre un pedofilo etc io che colpa ne ho?la parentela col nonno belga non inficia nel suddetto caso la personalità di vitt ema.
vedi minimamoralia, bellanima ingenua, il fatto e' che i cittadini onesti finiscono alla gogna in ogni momento senza che nessuno si schieri perche' in questo paese di lacche' si parla di garantismo solo quando alla gogna ci finiscono i potenti.
strano garantismo quindi, "peloso" quantomeno...
che bella famiglia, federì.
e mamma che dice?
era un esempio rota! ;)
una famiglia esemplare?
@ maidi
http://web.radicalparty.org/pressreview/print_right.php?func=detail&par=1028
Un po' di araldica
A Vittorio Emanuele di Savoia spetta il solo titolo di principe, non spetta quello d'Altezza reale l titolo Altezza reale spetta solo ai principi di una Casa regnante
Il titolo di non gli spetta, poiché spetta, come abbiamo visto, solo ai figli di regnanti, e i Savoia non sono più regnanti e Vittorio Emanuele non può usare il titolo di Altezza Reale, perché il padre Umberto non era più regnante.
Gli attuali Savoia, essendo discendenti di , non hanno diritto ad usare quel titolo.
E' noto che il re Umberto era succeduto a Vittorio Emanuele III il 5.6.1944 con il titolo di . Vittorio Emanuele abdicò il 9.5.1946 e Umberto assunse il titolo di Umberto II. Il 2 giugno di quell'anno vi fu il referendum e la proclamazione sul referendum fu fatta il 13 successivo. Con la proclamazione della Repubblica, Umberto (chiamato poi il re di maggio) perse tutte le prerogative reali, assumendo il titolo di Conte di Sarre e perdendo sia il titolo di maestà sia il diritto di concedere titoli e onorificenze.
Umberto però riteneva di aver conservato il diritto di concedere titoli nobiliari e, da quanto si sa, ne aveva concessi anche ai nipoti, ma quei titoli non avevano alcun valore giuridico.
Infatti, a Emanuele Filiberto il nonno Umberto aveva concesso il titolo di mai avuto da nessun esponente di Casa Savoia. Questo titolo, non molto ortodosso, piuttosto da operetta, Umberto, non essendo più regnante, non aveva alcuna prerogativa per concederlo neanche ai propri familiari. Oltretutto era stato un abuso nei confronti di Venezia, che non è mai stata né un principato né un feudo di chicchessia, tanto meno dei Savoia.
Altra irregolarità riscontrata nell'elenco genealogico dei Capi di Casa Savoia (pubblicato in Internet) è che Emanuele Filiberto sia stato fregiato del titolo di , prerogativa che assolutamente non gli spetta, perché il è il figlio del re, erede legittimo al Trono, cioè colui al quale spetta il regno per diritto di successione in seguito alla morte del padre. Salvo che, ambiguamente, non si abbiano ancora velleità di aspirare al trono d'Italia!
Insomma principe ereditario era il nonno Umberto, quando regnava il padre Vittorio Emanuele III. Non può esserlo quindi né Vittorio Emanuele, né tanto meno il figlio Emanuele Fliberto.
Non entro nella questione circa principi, titoli nobiliari, grand. uff. lup. mann. etc.
Sono cazzate da giornali di basso livello (re e nobili hanno smesso di essere tali dalla fine del potere assoluto e quelli che restano sono a libro paga dell'ente del turismo).
Quanto all'indegnità morale dell'indivuo, beh, quello è un suo diritto inalienabile. La legge una cosa, il diritto ad essere se' stessi (anche se uno è un verme) un'altra.
Risulta invece che il magistrato in questione (leggere la quarta parte del corriere) sia specializzato in inchieste monumentali ed appariscenti nelle quali coinvolge vip di ogni sorta, con risultati ridicoli (praticamente nessun condannato).
Risulta quindi che tali indagini, corredate da migliaia di pagine di chiacchere e tirate moralistiche di ogni tipo, finiscano in grandi ed inutili buchi nell'acqua.
Insomma: vero che v.m. è un classico pdm (pezzo di merda) ma è arrivato il momento di riesumare la legge sulla responsabilità civile dei giudici, spesso altri pdm che si sentono onnipotenti.
peccato che quasi sempre quando le inchieste giudiziarie riguardano persone troppo importanti si arenino o finiscano in bolle di sapone.
chissa' perche'? forse che i vip di oggi sono veramente gli "optimates" della nostra societa'?
ps: magari dedalus fu olegna potevi ricordare l'inchiesta sull'usura curata dalle procure di potenza e lagonegro che coinvolse il card. giordano, con prove intercettazioni e quant'altro che si risolse, uh che strano, in un nulla di fatto.
Non l'ho citata perchè tendo a trovare i cardinali sempre colpevoli..
però mi pare l'abbiano assolto, o no?
(corrotti i giudici che l'hanno assolto, indubbiamente)
dedalus fu olegna adesso ti scopri radicale , monarchico e ultragarantista?
sei un pozzo di sorprese!
Beh, monarchico non me l'aveva mai detto nessuno.
Cerco di far capire - invano - che la legge non è l'imposizione dell'etica a suon di sganassoni (cioè lo è nei paesi fascisti e nella tua amata cccp) ma l'applicazione rigorosa di regole.
E che sospetto che il magistrato in questione non sia molto dissimile da v.m.
Cerco di far capire - invano - che la legge non è l'imposizione dell'etica a suon di sganassoni (cioè lo è nei paesi fascisti e nella tua amata cccp) ma l'applicazione rigorosa di regole.
per prima cosa dovresti fissarti nella testa che i diritti vanno garantiti a tutti e che la legge e' uguale per tutti, altrimenti non sei che l'ennesimo feticista delle regole.
e aspetto comunque tue parole che condannino le numerosissime infamita' e vessazioni che colpiscono i carcerati, i migranti, gli psichiatrizzati e i lavoratori precari prima di poter accettare il solito bolso garantismo a senso unico per i ricchi ed i potenti, radicale quaquaraqua.
Anche pedofilo? Un vizio di famiglia
Parole raccapriccianti
"Speriamo che ci sian delle belle bambine, così le s...", dice Gian Nicolino Narducci, stretto collaboratore di Vittorio Emanuele, al principe, che ribatte subito: "Subito, sì" urlando!. E' quanto emerge dall' intercettazione telefonica di un colloquio tra i due uomini, che discutono della partecipazione di Vittorio Emanuele ad una manifestazione filantropica, nel settembre dello scorso anno. Durante l'evento, sarebbero stati raccolti fondi a favore di un'associazione milanese che assiste minorenni vittime di abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia. Il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, nell'ordinanza di custodia cautelare, ha definito "oggettivamente raccapriccianti" i termini usati dal principe e dal suo assistente.
(Repubblica)
Questi i vizi nascosti dei suoi cugini del Belgio:
Il caso Dutroux e la Corte belga
“E mentre persiste ancora il silenzio, le storie imbarazzanti continuano a girare per il Regno. Uno dei testimoni dello scandalo di pedofilia ha riconosciuto lo stesso Alberto tra i clienti, e ha indicato i nomi delle persone che, in quanto ospiti d'onore, presenziarono al matrimonio dell'erede al trono. C'è qualcosa di sospetto quando scompaiono i testimoni, quando viene improvvisamente sostituita la squadra d'inchiesta, quando viene liberato uno dei principali accusati, e quando vengono inserite nell'inchiesta persone di fiducia del Re, afferma la stampa.
Contemporaneamente l'inchiesta intorno ai crimini sui bambini rimane a un punto fermo. Secondo le speculazioni di Le Soir forse la rete protettiva vuole proteggere il Re, forse il Re - che secondo la Costituzione non puo' commettere errori e non è processabile - sta preparando la successione. Perché il Re è finito in ospedale con un mal di schiena di origine nervosa come racconta ai suoi conoscenti piu' vicini? Perché proprio nel momento della crisi arriva il matrimonio inaspettato dell'erede al trono, con la sposa Mathilde che sbuca dal nulla? afferma la stampa
Le storie vanno avanti. Dopo l'opinione pubblica e il gruppo parlamentare belga, il caso viene ripreso dagli europarlamentari perché oltrepassa i confini statali. Tra le prime domande c'è quella del perché i due poliziotti che collaborarono all'inchiesta della catena di pedofilia furono licenziati.”
***
Hier, 2 octobre 2001, en commission Justice de la Chambre de Représentants, le ministre de la Justice Marc Verwilghen, n'a pas voulu répondre à deux questions précises, se bornant à rappeler que le Gouvernement belge envisageait d'engager des poursuites contre l'éditeur :
1- Est-il exact que l'ambassadeur de Belgique à Paris ait fait pression sur l'éditeur Flammarion pour empêcher la publication du livre « Dossier pédophilie; le scandale de l'affaire Dutroux ».
2- Monsieur le Ministre peut-il désigner quels sont les passages des commissions parlementaires d'enquête qui ont eu à traiter des ballets roses, qui permettraient de blanchir la Cour de Belgique?
***
Le magazine français " VSD " fait également un reportage de six pages sur le contenu de ce livre dans son édition du 16 août 2001. Le titre de l’article: "L’affaire Dutroux continue à secouer le trône de Belgique".
Aux scandales de leur maison royale, les Belges ont bien du s’habituer.
*En automne 1999, il se découvrit que le Roi Albert avait une fille illégitime: l’artiste Delphine Boël, 32 ans, qui vit à Londres. Un fait qui manifestement était déjà connu de quelques nationaux depuis des années. Il ne vint au jour que lorsque le lycéen Mario Danneels, 19 ans, écrivit un livre sur la reine Paola et mentionna l’écart royal.
Quelques mois plus tard, à nouveau Jean Nicolas révéla que le prince Laurent de Belgique, 37 ans, et numéro trois dans l’ordre de succession au trône, n’est pas du tout le fils du roi mais aurait été engendré à l’occasion d’une escapade de la reine Paola avec Aldo Vastapane alors président de la multinationale Martini en Belgique.
Et en été 2000, le prince héritier Philippe, 41ans, fut confronté avec deux sorties dans des boîtes de nuit connues fréquentées seulement par des hommes, sorties actées dans un dossier. Peu avant ses noces avec Mathilde, 28 ans, pendant une visite officielle en Egypte, il aurait été surpris dans un établissement au Caire. En sa compagnie, le chef des socialistes wallons Elio Di Rupo, profondément empêtré dans des affaires de pédophilie.
***
Un livre pour l’abdication.
Le roi Albert de Belgique est dans un grave embarras: selon des dossiers d’enquêtes de la justice, il aurait été hôte de parties sexuelles.
Les reproches sont monstrueux: s’ils devraient se confirmer, il ne reste au souverain qu’à abdiquer. La monarchie belge se trouve ainsi devant sa crise la plus grave. Le roi Albert, 67 ans, au début des années 80, aurait pris part à des parties sexuelles en groupe dans la haute société belge.
C’est ce qu’affirme le journaliste d’investigation luxembourgeois Jean Nicolas, 49 ans. Dans son nouveau livre, il présente des extraits de procès-verbaux de police, dont Bunte dispose aussi. Deux témoins y chargent lourdement le prince l’époque, roi aujourd’hui (il règne depuis 1993)
Le découvreur Nicolas au Bunte:
"Il existe des documents sur ce que, pendant ses parties, ont aussi eu lieu des actes sexuels entre enfants et adultes. Des preuves de ce que le roi aurait eu des contacts sexuels avec des enfants n’existe pas cependant. Mais je trouve extrêmement critique qu’un prince qui est aujourd’hui roi, ait été présent à de telles manifestations* et se soit tu sur de tels délits graves pénaux. Cela a, bien entendu, conduit à ce que beaucoup de ces scènes ont toujours été étouffées. Cela se reconnaît aussi dans les dossiers."
*telles manifestations erano le caccie ai bambini, che, presi, venivano poi torturati, violentati e anche uccisi, come risulta da testimoniamze processuali.
E forse si ricomincia:
Belgio, scomparse due bambine a Liegi. Torna l'incubo pedofilia
EuroNews - 12 giu 2006
e aspetto comunque tue parole che condannino le numerosissime infamita' e vessazioni che colpiscono i carcerati, i migranti, gli psichiatrizzati e i lavoratori precari prima di poter accettare il solito bolso garantismo a senso unico per i ricchi ed i potenti
ok, condanno ufficialmente con parole di fuoco
" le numerosissime infamita' e vessazioni che colpiscono i carcerati, i migranti, gli psichiatrizzati e i lavoratori precari "
(cazzo c'entreranno poi i lavoratori precari con la galera preventiva?)
guarda che io penso che le regole debbano valere x tutti e mi stupisco che la sinistra, un tempo garantista perchè proteggeva i deboli, ormai sia diventata un'accozzaglia di forcaioli..(ricordati un certo giudice cantato da de andrè, in combutta con lee masters)
innanzitutto per 'sti commenti e' il caso di chiamare l'autospurgo, ci deve essere qualche chiavica che getta fuori liquame; poi, tanto per essere precisini e in onore del dr. Biraghi e dei compagni milanesi, al riguardo dell'essere galantuomini dei savoia posso citare un nome ed una data: fiorenzo bava beccaris, 8 maggio 1898.
"Nell'ordinanza il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, ha evidenziato lo "sprezzante cinismo" con cui Sottile e il vicedirettore risorse tv della Rai, Giuseppe Sangiovanni, parlano delle giovani donne che hanno individuato o che si rivolgono loro sperando di sfondare in televisione."
Ok. E che c'entra il gip con lo "sprezzante cinismo"?
Oppure è un vendicatore della notte?
ps. molte delle inchieste del pm di potenza abbondano di tirate sui costumi e sulle preversioni sessuali..mmmm...(gatta ci cova?)
Solitamente dietro i grandi censori ci sono quelli col collare sado-maso..
qualcuno farebbe bene a non parlare di cose di cui non sa.
andrà a finire come le altre volte...
caro berja, la vostra agghiacciante colpa di avere lasciato a previti le battaglie per il garantismo vi rimane. siete dei manettari pericolosi, vi piacciono teoremi e sospetti, l'invasione della vita privata e lo sputtanamento tramite la rivelazione pubblica di intercettazioni, i giudici intervistati e i giornalisti che fanno i giudici.
A voi dei drammi quotidiani della giustizia degli anonimi non sbatte un cazzo. La giustizia vi infervora solo quando colpisce le vostre bambole vudù. I tanti carcerati in attesa di giudizio da secoli a voi politicamente non servono.
[...]
I tanti carcerati in attesa di giudizio da secoli a voi politicamente non servono.
Postato da minimamoralia Domenica 18 Giugno 2006 alle 10:29
A quelli ci hanno già pensato Berlusconi, Previti e compagnia bella tagliando i fondi alla Giustizia, lasciando PM e Giudici senza uffici, senza scrivanie, senza computer e addirittura senza penne.
I tempi lunghi per la giustizia hanno fatto comodo sicuramente a lui e a tutti i suoi compari per far cadere in prescrizione i reati di cui era accusato.
Vai a parlare di giustizia a chi si è ammalato con il sangue infetto di Poggiolini e De Lorenzo e che non avrà mai alcuna giustizia perché i reati sono caduti in prescrizione grazie alle leggi vergogna del precedente governo.
D'altronde i giudici hanno scritto dietro le loro spalle: "la giustizia è uguale per tutti", la versione berlusconiana è: "La giustizia è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale degli altri visto che ha avuto il voto del 50% degli italiani".
Previti, Berlusconi, Ghedini, Bondi, Cicchitto, Schifani, Dell'Utri, Casini e tutti i loro compari vadano davanti alle carceri a protestare per i 10.000 extracomunitari detenuti, nell'indifferenza della stampa, con il solo "reato" di essere clandestini che non hanno rispettato il decreto di espulsione, ed allora forse avranno il mio rispetto.
Se invece il loro unico "garantismo" sarà per pararsi i loro culi lordi, avranno tutto il mio disprezzo, loro sicuramente, ma ancor di più gli ita(g)liani che li seguiranno nelle "loro" battaglie pur non avendone nessun interesse diretto, anzi, spesso andanto CONTRO il loro interesse.
Agghiacciante sei tu minimamoralia.
hai capito un cazzo, salvatore, ma tanto con voi ci ho rinunciato. Non ho inteso dire che le battaglie per il garantismo le fa previti. Fa finta di farle, ma da parte vostra il silenzio è assordante. Voi non fate battaglie di garantismo, voi che le dovreste fare, voi che tra le tante vostre presunzioni di superiorità morale avete anche il primato nella difesa dei deboli. Voi parlate di giustizia quando vi interessa farlo, il vostro travaglio ne è il simbolo, non parla dell'ingiustizia del quotidiano, parla solo degli inquisiti eccellenti. Voi dell'arroganza e degli abusi quotidiani praticati dalla magistratura inquirente, ma anche civile, non sapete nulla di nulla. Vi basta mettervi il cuore facendo i paladini dell'extracomunitario, ma dell'italiano in comune vittima dell'ingiustizia della Giustizia, non può fottere di meno. Molti li fate fessi, cara crema della società civile. Per me non siete un cazzo.
Voi, voi, voi, voi.
Comincia a raccontare cosa fai TU per gli altri, cosa fai TU per combattere le ingiustizie a cui altri sono sottoposti, in quanto al voi con il quale vorresti racchiudere i circa 8000 lettori al giorno che leggono questo blog e che commentano i post, quello te lo puoi ficcare in quel posto dove non batte mai il sole perché qui esistono persone molto diverse sia nelle idee politiche, che come carattere o sensibilità.
In quanto a ME, persona alla quale devi rivolgerti se pretendi risposte io so benissimo quello che faccio e quello che fanno altri miei amici per gli altri (che siano extracomunitari o italiani), quanto so che ci sono tra i frequentatori di questo blog che si impegnano in un giorno per gli altri molto più di quanto i "moralizzatori" forzaitaidioti facciano in tutta una vita.
Rinuncia pure, perché anche tu per me non sei un cazzo.
e bravo mastella che "seguirà di persona l'evolversi dell'inchiesta su V.E.", infatti, com'è noto ogni inchiesta in Italia viene seguita personalmente dal ministro della giustizia.
la destra compatta mostra solidarietà a sottile, portavoce di fini, per gli arresti domiciliari.
la destra compatta mostra indignazione per la partecipazione di un ministro al gay pride di torino, invocando il "rispetto per la famiglia".
nei telegiornali non c'è traccia delle intercettazioni di questa inchiesta, forse le avranno censurate per rispetto della famiglia, se gli chiedi "perchè ?", risponderebbero che i "processi si fanno nelle aule di tribunale".. si, quando je pare a loro visto che quelle tra fassino e consorte aprivano ogni edizione al pari dello tzunami e le torri gemelle.
questa storia è ben più che squallida.
abbiamo come al solito i "castigatori nazionali" (tutta la destra in pompa magna) che finiscono coinvolti in scandali e ogni volta l'unica reazione è quella di 'casta': tutti innocenti.
in un paese normale chi ha incarichi pubblici dovrebbe avere responsabilità doppie rispetto al resto della cittadinanza.
ma il problema, in Italia, sono le intercettazioni mica i reati, infatti non sta mica bene che si sappia che il pre-potentone di turno si scopa la ragazzina ventenne magari promettendole una trasmissione televisiva.
al di là del giudizio penale c'è il giudizio morale che a me viene spontaneo formulare nel momento in cui sento parlare di scopare bambine, di troie malmestruate e di acqua e zucchero per il terzo mondo.
neanche moggi regna, fa il politico, ed è un cittadino speciale però gli è stato detto di tutto senza che nessuno si scandalizzasse, eppure ha fatto cose molto meno gravi di quelle di cui è accusato VE.
che paese piccolo è l'italia...
Vorrei che riuscissimo a concordare tutti su cose che possono essere vere ENTRAMBE, che non sono necessariamente in opposizione. Esempio:
Previti è un delinquente, E INOLTRE (cioè: non "ma") la giustizia italiana è un disastro, nei costi, nei tempi, nella inefficienza (mi pare lo abbia detto anche la UE condannandoci in molti casi). Ad es. se una causa di lavoro può durare tre o quattro anni, chi credete ne abbia vantaggio, l'azienda o il lavoratore? "Ingiustizia del quotidiano" direbbe minimamoralia; per me ha ragione, e mi piacerebbe lo riconoscessero anche Salvatore e Berja, sennò non ci intenderemo mai, e ne avranno vantaggio solo i Previti.
Salvatore, concordo con alcune cose che hai scritto: il garantismo peloso di Berlusconi e compari, la insufficienza di mezzi per la giustizia, ecc. Ma discordo fortemente con la considerazione "poggiolini & de lorenzo": lo Stato deve perseguire la giustizia perché è uno dei suoi obblighi fondamentali nei confronti della generalità dei cittadini, non come una specie di risarcimento per le vittime del reato. Questa concezione della giustizia come vendetta è, a mio parere, incivile.
Berja è il più coerente e lucido fra gli "antigarantisti" (passatemi il termine).
Ma gli chiedo: perché vuol chiamare l'autospurgo per certe considerazioni di Dedalus, di minimamoralia e di ingenuo siciliano che io invece condivido? "i diritti vanno garantiti a tutti e che la legge e' uguale per tutti" certo, ci mancherebbe altro! E certo che bisogna difendere tutte le categorie di "deboli" che tu citi! Ma vorrei che anche tu sentissi che un sopruso, anche se fatto contro quello .... di Vittorio E. Savoia, resta una cosa da correggere, non per VE, ma proprio perché difendendo lui, si lavora anche per difendere il "quisque de populo". Travaglio non lo capisce, non lo capirà mai, per questo non stimo Travaglio. Un tempo era proprio la sinistra a difendere i lavoratori dai soprusi dei magistrati!
E i reati, ovviamente, sono cosa diversa dai peccati: il comportamento delle ragazze citate sarà brutto, ma sono esclusivamente c... loro, non abbiamo diritto di sputt... sui giornali.
O no?
qualcuno farebbe bene a non parlare di cose di cui non sa.
Ben detto, tornatene sulla nuvoletta con san pietro e bonolis
ma il problema, in Italia, sono le intercettazioni mica i reati, infatti non sta mica bene che si sappia che il pre-potentone di turno si scopa la ragazzina ventenne magari promettendole una trasmissione televisiva.
Non sta bene no, nel senso che sono (+ o - loschi) affari privati.
A meno che vogliamo un bel "grande fratello" che vigili sulla nostra morale, magari mandando in gattabuia (o esponendo al pubblico ludibrio) chi la viola.
Raggazi, questa è davvero una brutta strada (altro che cattolici e islam!).
Se pensi agli anni settanta, bah, mai avrei detto che una buona parte della sinistra sarebbe finita ad inneggiare a scalfaro ed alle manette.
io, se penso agli anni '70, mai avrei pensato che pannella e bonino finissero a tirare la volata a berlusconi e agli ex -fascisti e poi si dessero da fare in tutti i modi per smantellare garanzie e stato sociale.
ben venga un nuovo regolamento sulle intercettazioni, ma con garanzie per tutti; altrimenti va bene come sta: tanto NOI, sovversivi, precari, disoccupati, morti di fame e migranti, garantiti non saremo mai.
equesto vale anche per il resto: dove eri dedalus fu olegna quando con le intercettazioni e con il controllo della posta privata (email) la procura di cosenza monto' ad arte il famoso caso "sud ribelle"?
minimamoralia: tu sei di quelli che i "carcerati in attesa di giudizio" li ha visti al cinema, vaffanculo tu previti e le granzie che avete grazie a soldi ed amicizie.
Paolo Zinna e Dedalus, sulle intercettazioni ho detto la mia ed ho precisato di essere favorevole al loro uso ma contrario alla gogna mediatica e mi sembra di essere stato chiaro in tal senso.
La mia paura semmai è che dietro l'ombra del "garantismo" i politici continuino a mettere i bastoni fra le ruote ai giudici nel loro lavoro.
Ovvero, il problema non è se fare o meno le intercettazioni, ma semplicemente far si che non siano pubblicate.
Ma non pensate sia così facile, per quanto ne so io le intercettazioni vengono disposte dai giudici ma fatte poi dai poliziotti e carabinieri, passano nelle mani di altri collaboratori dei giudici, poi ai giudici stessi ed infine agli avvocati delle parti, controllare questo giro non è semplicissimo.
Qui semmai si dimentica il concetto che i giudici non si svegliano una mattina decidendo: "ok, oggi perseguitiamo tal dei tali".
In realtà i giudici si muovono in seguito ad una denuncia o a dei sospetti, il lavoro è coordinato con le forze dell'ordine le quali materialmente si occupano delle indagini ed infine vengono passate al GIP che in base al materiale ed alle prove decide il da farsi.
Il garantisti in Italia non hanno senso di esistere, i soggetti in gioco sono talmente tanti che le persecuzioni, pur se esistenti in minima parte, sono molto più rare dei comportamenti corretti.
I garantisti guarda caso raramente si preoccupano dell'unico vero problema della giustizia, i tempi per ottenere giustizia, che sono enormi, assurdi, indecenti e per i quali la UE ci ha condannato.
In quanto ai tempi della giustizia io sono d'accordo sul fatto che siano lunghissimi, ma non credo che dipenda dai giudici che non lavorano quanto dal fatto che i giudici sono troppo pochi, hanno pochi mezzi a disposizione, arrivano addirittura, come ho scritto, a non avere una propria scrivania o un proprio computer con cui lavorare.
Chiunque abbia a che fare con la giustizia sa benissimo l'affollamento delle aule di tribunale, udienze colme di persone che si svolgono tra frotte di avvocati e con altre udienze in coda tutte ammassate dentro la stessa aula.
Io dico che invece di preoccuparsi dei "giudici persecutori" dovrebbero essere fatti concorsi per aumentare il numero di magistrati, giudici, personale interno, dare i mezzi a queste persone per lavorare.
Non si può chiedere alla polizia di inseguire un ladro con il serbatoio della benzina vuoto!
Eppure io non ho mai sentito un solo politico, uno dei tanti che si dichiara garantista urlare scandalizzato ai tempi della giustizia, dire che bisogna fare qualcosa, fare un'interrogazione parlamentare su questo.
No, le interrogazioni parlamentari, le commissioni di inchiesta si fanno per le intercettazioni telefoniche, oppure perché i giudici stanno indagando su un potente, nel frattempo lavoratori in causa con le aziende, persone dannegiate dall'altrui strafottenza (come i malati di Poggiolini) aspettano interi anni per ottenere un minimo di giustizia, e questo nell'indifferenza generale.
La questione di Poggiolini e De Lorenzo non sono giustizialismo o voglia di vendetta, si tratta di persone che proprio a causa dei tempi della giustizia ed alle leggi sulle prescrizioni dei reati non vedranno mai un euro di rimborso dallo stato per le loro malattie.
Scandalizzarsi per questo e magari dare priorità a questo piuttosto che alle intercettazioni del potente di turno che viene beccato a parlar male di qualcun altro è giustizialismo?
Beh, allora sono un giustizialista.
In quanto a Minimamoralia caro Zinna il suo punto di vista era molto diverso da quello esposto da te e con il quale concordo in buona parte.
PS Inoltre, come ho scritto nel post, la questione per cui mi sono scandalizzato non è l'arresto di VE, di cui non mi frega niente, deciderà la giustizia, ma il fatto che suo figlio in diretta al TG di canale 5 ha minacciato il GIP dicendo: "SPero per lui che sappia quello che sta facendo, altrimenti non lavorerà più".
Questo è inaccettabile, ma in quest'Italia "garantista" e sonnolente queste sparate passano in silenzio nell'indifferenza.
sapete il risultato che otterrete con questa bava intercettatoria? Che interverranno per legge sulle intercettazioni paralizzando uno strumento inquisitorio eccezionale.
Le intercettazioni non vanno rese pubbliche durante una fase preprocessuale. Questo è un minimum di garanzie per chiunque. Il processo si svolge all'interno delle dinamiche del codice di procedura penale, non sui giornali e sulle televisioni, nei bar e nei blog.
Questo non è garantismo peloso, della destra provo vomito e schifo, ma lo provo anche di chi si fa le seghe con le conversazioni private, alcune solo riprovevoli ma non penalmente rilevanti.
Vedrete che con questo sistema che vi fa godere tanto riformeranno le intercettazioni e la vostra brama di giustizia col cappio produrrà una paralisi inquisitoria.
alcuni interlocutori sono giustamente incazzati per le scadenti prove della giustizia nel ns. belpaese,di una scadenza (talora proprio dei termini di prescrizione) per un verso o per altro quasi sempre provocate dall'ingerenza politica. L'incazzatura giustamente si eleva all'n potenza udendo sti finti garantisti de' cazzi loro che pontificano sulla portata eversiva di Mani Pulite; che fosse per loro l' oceano di merda scoperchiato dai giudici del Pool Milanese sarebbe ancora come l'araba fenice: che c'è ognun lo dice... (salvo che nel frattempo chissà la fine che avrebbe fatto la nosta bella Italietta in mano al CAF, magari a far ottima compagnia all' Argentina o magari alla Colombia;parentesi tra parentesi: però Berlusca ci ha messo un impegno dell'anima per recuperare il terreno perduto) . Ora pero' il punto è che il sistema giudiziario e sopratutto la sua indipendenza e la sua terzieta' sono valori supremi per ogni societa' umana, persino quando funziona a velocita' di lumaca, persino se sbaglia. la giustizia è una delle più alte spressioni della civilta': il singolo puo' agire sotto la spinta irresponsabile delle proprie passioni (per vendetta, per interesse, per paura, per quello che cavolo si vuole) la civiltà giuridica non ammette (non dovrebbe) un'idea di giustizia quale regolamento di conti filtrato dall'ottica del portato particolare di un singolo o di un gruppo. Credo che sia molto meglio che la giustizia sia asettica piuttosto che appassionata: Mani Pulite non è stata una gran cosa perche' ha rovinato le carriere di Craxi Andreotti Forlani (se puo'intendersi rovinata la carriera di un Andreotti, assolto da reati mafia per insufficenza di prove, e seriamente ricandidato alla Presidenza della Repubblica) e' stata una gran cosa perche' in quella stagione nell'opinione pubblica riemerse la convinzione della supremazia della legalita', si riaffermò il concetto, banale, ma fondamentale della democrazia, dell'uguaglianza. Si semplifico' il quadro giuridico: non più due realtà , una dei comuni mortali e l'altra del Jet set tangentar-politico-vippistico; un furto tornò ad essere un furto senza distinzioni sociali e un ladro tornò ad esser un ladro(anche se provvisto di cognome altisonante). I magistrati di quelle indagini ( e di quelle degli anni piu' recenti) sono stati oggetto di attacchi di violenza ed ignominia (anche da parte degli altri poteri dello Stato- che- senti, senti, urlavano contro lo straripamento del potere giudiziario )impensabili in uno stato di diritto. Ma ricordo e ricordo anche a tutti Voi che i più in gamba fra loro, probabilmente i magistrati più legati all'idea di un servizio per il Paese (e non di una parte) difficilmente si fecero trascinare nelle rozze polemiche, talora non rispondendo nemmeno alle ingiurie personali, (ricordate quando un membro delle istituzioni politiche poteva dare a Borrelli anche del suino setoloso, ma guai se questi si azzardava a profferir un alito di reazione?) . Ebbene li prevalse un'idea ASETTICA del proceder della giustizia: signori Vi potrà dispiacere perchè la cosa riguarda Voi o vostri amici... ma, se ci sono le prove, un furto resta un furto, un ladro e' comunque un ladro...: Codici, Leggi,regolamenti valgono per lui come per chiunque altro, a prescindere di quali amicizie o simpatie goda. Scusate la banalità, ma in certe incazzature, noto che i primi criteri che saltano sono i piu' ovvii e banali.
Minimamoralia, in Italia l'ex Ministro Pisanu ha introdotto la così detta legge antiterrorismo che, tra le altre cose, prevede la conservazione dei dati di navigazione per cinque anni ed il monitoraggio delle attività informatiche di tutti gli italiani, per non parlare dei continui attacchi alle reti peer-to-peer.
In buona sostanza la polizia postale può in qualsiasi momento sapere che cosa tu stia facendo su internet, non solo, l'Italia unico paese Europeo ha bloccato l'accesso a dei siti internet di scommesse on line per tutelare il suo monopolio.
In USA la situazione invece è ben peggiore, il livello di controllo da parte dello Stato sul cittadino ha raggiunto livelli tali da destare preoccupazione e poco tempo fa il Presidente Bush è stato coinvolto in uno scandalo legato al "monitoraggio" non autorizzato dei cittadini.
I grandi colossi dei motori di ricerca hanno subito pressioni per ottenere i dati di tutte le navigazioni.
In buona sostanza tu sei sotto monitoraggio tutti i giorni e a tutte le ore, pur non avendo compiuto nessun reato.
Per questo, che ci riguarda direttamente, nessuno si scandalizza, e a trovarlo un giornalista o politico scandalizzato per questo.
Pochi e molto specializzati.
http://www.ristretti.it/areestudio/giuridici/leggi/sicurezza.pdf
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1375019
caro minimamoralia gli unici ordinamenti in cui non trapela alcunche' dall'istruttoria sono quelli di paesi in cui vi sono regimi autoritari.
come a dire fatte du' conti, io tifo lubjanka.
sono d'accordo con chi sostiene che la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche in fase istruttoria e' cosa utile solo per chi vi alza su qualche euro. Mi pare pertanto ovvio che le stesse siano tutelate dal segreto istruttorio e se tale tutela fosse munita di maggior forza repressiva non sarebbe un male. Ma in una fase processuale più avanzata credo che tali informazioni, depurate dai contenuti estranei al processo o peggio di carattere privato, debbano essere a disposizione del Popolo Italiano in nome del quale si giudica.
fate pure, considerate pure normale che fascicoli istruttori vengano dati in pasto alla gente, considerate pure normale che le dinamiche di un processo si svolgano fuori dalle aule di tribunale.
Ve li trovo se volete, i commenti politici e della ggente, e della società civile sinistra, nei giorni dell'arresto di tortora, e nei giorni della vergogna giudiziaria del processo di primo grado. Ve li trovo, e vedrete quanta santa giustizia trabocca dalle gogne popolari, dai giornali di partito, dal buon senso comune di chi ha visto manette ed ha condannato.
Voi ritenete che esistano due italie: quella degli affari privati della destra, che si occupa dei problemi del paese solo per sbrigarsi i cazzi suoi, e quella di chi invece è deputato moralmente ed eticamente a imporci la sua etica pubblica. Nella quale il garantismo non è per tutti, ma solo per chi ci sta a cuore.
Gli indagati per pedofilia di qualche mese fa' solo perchè erano entrati in un sito collegato ma assolutamente legale, sono una topica giudiziaria che ben segnala la pericolosità delle indagini fatte alla cazzo di cane. Il loro nome è stato però additato come pedofilo per mesi. Io avrei preso il p.m. e lo avrei appeso al muro.
Il problema non riguarda solo il re di questi cazzi, ma è molto più ampio. In fase inquisitoria ci sono abusi ed errori dei magistrati che rovinano la gente. E se questi errori li propaghiamo a mezzo stampa grazie a questo vizio da voyeurs di pubblicare e leggere intercettazioni, la frittata è fatta.
Tenetevi la vostra ingiustizia proletaria, tenetevi la vostra massa informe di condanne.
forse minimamoralia ignora che in questo paese le sentenze dei tribunali vengono emesse IN NOME DEL POPOLO ITALIANO, quindi mi sembra giusto che il popolo italiano abbia la possibilità di conoscere fatti e situazioni che riguardano gl'imputati.
a meno che non si vogliano tutelare, come al solito, i delinquenti in nome di chissà cosa.
: tanto NOI, sovversivi, precari, disoccupati, morti di fame e migranti,
non sapevo fossi tutte queste cose; poliedrico.
dove eri dedalus fu olegna quando con le intercettazioni e con il controllo della posta privata (email) la procura di cosenza monto' ad arte il famoso caso "sud ribelle"?
il caso mi sfugge, ma, generalmente, ritengo che la "mia" parte politica abbia difeso tutti, a cominciare da quelli del 7 aprile, al solito incriminati in base ad un teorema di migliaia di pagine. Quando uno compie un reato chiaro non c'è nessun bisogno di scrivere 2.000 pagine di aria fritta socio-antropo-politologica. Si scrive il signore in questione ha fatto questo, queato e poi questo.
Il popolo ha diritto a che la giustizia sia amministrata secondo Costituzione, perchè è nella forme della Costituzione che si esercita la sovranità popolare. Nella prima parte della Costituzione, quella inviolabile per cui ci si straccia le vesti, ci sono precisi diritti e garanzie che, se violati, impediscono a che la giustizia sia amministrata in nome del popolo.
Di quali delinquenti parli, cristina?
un arrestato è un delinquente?
un sottoposto a custodia cautelare in attesa di giudizio è un delinquente?
un condannato in primo grado è un delinquente?
Tu non immagini quanta gente, ogni anno, venga archiviata o assolta dopo essere stata sottoposta a restrizioni della libertà personale. Ora, il re, Moggi, Ricucci ci danno soddisfazione e posso capirlo, mi stanno sul culo tutti e tre. Ma in tanti post trabocca questa sete di giustizia sommaria, questo bisogno di emettere condanne in sedi extragiudiziarie, questa voglia di appropriarsi di procedimenti penali.
Voi accusate la destra di fare i falsi garantisti. Verissimo. Ma il garantismo o è per tutti o non è. le garanzie di un inquisito o imputato o sono per tutti o non sono. Pubblicare telefonate private di un inquisito ancor prima che venga rinviato a giudizio è una violazione dei suoi diritti alla difesa e alla dignità personale. Potete girarci attorno quanto volete, ma è così.
Se lo facessero per uno dei vostri eroi, a caso, incendiereste il blog col la vostra indignazione mirata. Voi siete falsi garantisti perchè, come la destra, ne fate una questione di classe, di persone, di categorie. Da una parte spacchiamo il capello per sofri, facciamo gli spettacoli alla fo per dimostrare la sua innocenza, quando c'è una condanna definitiva che, per lo stato di diritto, lo inchioda (e badate che sostengo la grazia per sofri sin dal giorno della condanna definitiva); dall'altra liquidiamo procedimenti giudiziari che ancora devono arrivare ad una udienza preliminare, ad un rinvio a giudizio, e ci riempiamo la bocca di giudizi sommari, di odi di classe, di voglia di sangue, di preconcetti frasi fatte e slogan. Non è giustizia questa, non è giustizia quella della destra. Ancora una volta due gocce d'acqua.
Concordo.
Destra e sinistra italiana hanno lo stesso modo di ragionare (giustizialisti con gli altri, garantisti x se' stessi).
La cosa + curiosa: i due schieramenti si odiano in modo vistoso e notevole e tuttavia, quando governano, fanno cose molto simili...(ad esempio non taccano mai lo stato burocratico e clientelare di origini fasciste e democristiane).
Non mi sembra di vedere a sinistra un doppio standard nel giudicare i fatti di giustizia. Se c'è qui e là una voglia di condanne spicciole o il confondere le vicende giudiziarie con le valutazioni politiche questo si applica, tanto agli amici quanti ai nemici. Le legnate alla propria parte non mancano davvero.
Quindi semmai è vero che a destra si oscilla ambiguamente tra spirito questurino e innocentismo di comodo.
Comunque, lasciando un attimo da parte le questioni formali, visto che minimamoralia insiste molto sul pregiudizio falsato e manicheo che verrebbe applicato alla destra, qual'è l'opinione che si è fatto lui alla luce di quello che emerge dal caso Lazio, dallo scandalo calcio e da quest'ultimo filone.
come sempre i giornali destrorsi, e i loro lettori-scimmia, si arrampicano sugli specchi per difendere la testa coronata, il padrone di turno, il riccastro truffatore, il pappone d'alto bordo.
non riescono a capire come si possa mettere in galera uno che non e' ne' negro ne' marocchino.
i soliti garantisti a senso unico. quelli che delle morti degli operai a marghera non gliene fotte un cazzo.
garantire la salute degli operai? che schifo.
che questa merdosa famiglia savoia finisca nelle galere e' qualcosa che fara' ballare di gioia tutte le centinaia di migliaia di morti che hanno fatto. dal carso al pasubio: i nostri nonni saranno felici.
io preferirei vederli impiccati dai senza-culotte.
Secondo me il linguaggio fiorito e truculento di Tonni è fasullo; lo fa apposta (come sgarbi quando andava da costanzo a fare le scene isteriche).
Potrebbe anche aggiungere qualche rumore, che so, una scaracchio (x i non romani: sputo rumoroso con raspamento di gola).
In breve: garantisti o lo si è o non lo si è. E deve valere sempre. Dall'immigrato, a quello che ha fumato lo spinello, al delitto di cogne e al porcellone di casa savoia.
La questione supera i "soggetti del reato", perchè riguarda il funzionamento dello stato.
non ricordo nessuna presa di posizione dei radicali a tutela degli operai di marghera:
e le loro garanzie alla salute?
...adesso che sono nelle tombe....
le garanzie devono solo essere per i colletti bianchi?
o, come i fascisti di fini, pensate che il tema 'della sicurezza' sia difendere la villetta dal rapinatore e non il ciclista dal suv?
questo strabismo e' semplice involontaria incoscienza, o complice e ideologica voglia di sorvegliare e punire gli uni, mentre si assolvono gli altri?
garantitevi sti cojoni
Come ho già detto, e come specificato nei link, in seguito al decreto Pisanu siamo diventati tutti quanti "pratiche" archiviate e controllate giorno per giorno, questo a prescindere da eventuali procedimenti giudiziari, eppure nessuno si scandalizza..
Per non parlare di quello che sta avvenendo negli USA in cui ormai la censura ed il controllo preventivo hanno raggiunto livelli di guardia degni delle dittature, eppure noi per le cose che ci riguardano direttamente ce ne sbattiamo le palle, mentre solleviamo dibattiti sulle garanzie preoccupandoci degli altri, magari di persone che hanno talmente tanto potere e miliardi da potersi permettere decine di avvocati e addirittura di cambiare le leggi per aggiustarle a loro favore.
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1481784
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1530169
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1375019
Vogliono una legge contro le intercettazioni telefoniche? Bene, prima, come cittadino libero pretendo di non essere
più monitorato senza giusta causa,
pretendo una giustizia più veloce,
pretendo leggi più equilibrate che non mandino in galera per anni chi consuma droga o scarica un album da internet o un clandestino senza permesso di soggiorno e magari lasciando in libertà corruttori, falsificatori di bilanci, trafficanti di armi e compagnia bella.
Vogliono fare i i garantisti garantiscano prima me che sono sicuramente più debole e meno tutelato del Principe 'de me cojoni!.
Qualche anno fa in Italia fecero blitz sequestrando server e computer a persone che non avevano fatto niente, le pratiche censorie in Italia sono nate ancora prima di internet, un mio amico capito in mezzo a questo casino ed io non ci sono entrato per puro miracolo.
Dov'erano i "garantisti" allora?
http://www.apogeonline.com/openpress/libri/529/index.html
Mani Pulite non è stata una gran cosa perche' ha rovinato le carriere di Craxi Andreotti Forlani (se puo'intendersi rovinata la carriera di un Andreotti, assolto da reati mafia per insufficenza di prove...
Postato da ingenuo siculo Domenica 18 Giugno 2006 alle 20:42
Andreotti assolto?? ingenuo siculo, nomen omen...
Mani Pulite non è stata una gran cosa perche' ha rovinato le carriere di Craxi Andreotti Forlani (se puo'intendersi rovinata la carriera di un Andreotti, assolto da reati mafia per insufficenza di prove...
Postato da ingenuo siculo Domenica 18 Giugno 2006 alle 20:42
Andreotti assolto?? ingenuo siculo, nomen omen...
erano a proporre il referendum per l'abolizione dell'inps e dei contributi, caro salvatore.
dedalus fu olegna ti sfugge sempre qualcosa, forse dovresti documentarti meglio piuttosto che inalberarti per le inchieste sul savoia.
sottoscrivo toni_i: garantitemi sto ber paro de cojoni!
"Primo di Aprile 2006: se qualcuno vi avesse avvicinato in strada, per chiedervi quali di questi tre eventi era il più probabile nei famosi “prossimi 100 giorni”:
o Berlusconi perde le elezioni;
o La Juventus finisce in serie B;
o Vittorio Emanuele IV arrestato per associazione a delinquere e sfruttamento della prostituzione.
Avreste risposto con un'alzata di spalle : «Oh grullo, che stai a dire: Berlusconi lè belle che cotto, lo dicon anche i sondaggi…le altre son tutte bischerate…»
Invece viviamo nel più fantasmagorico cabaret planetario mai esistito" ....segue(C.Bertani)
da un non romano.
scaràcchio: s.m. - sputo catarroso
pare sia italiano, non gergale.
Paolo Zinna, ovvero La rosa nel pugno !
tonii e compari: fate della giustizia uno strumento di classe, una questione di classe.
non ci sono le precondizioni per poter discutere.
per voi le garanzie costituzionali dell'individuo, dell'accusato in particolare sono, a seconda del vostro comodo, conquiste partigiane o gargarismi.
io garantisco i miei coglioni, ma voi impiccate le vostre zucche piene di slogan andati a male.
quanto e' folta la schiera dei succubi.
in un paese dove i deboli non sono garantiti c'e' una pletora di sudditi che vittimizza i potenti (ceto culturale da ius primae noctis).
mavaffanculo!
"fate della giustizia uno strumento di classe, una questione di classe"
Considerando i politici una classe a parte e l'uso
che fanno della giustizia ti sei risposto da solo...
tu e quell'altro radicale andate a raccogliere firme
per decidere dove i cani devono pisciare
Sandro, io fossi in voi non parlerei male dei radicali, perchè è solo grazie a loro che avete vinto le elezioni...
ma quando ci va un poveraccio sotto accusa che manco c'ha da pagarsi l'avvocato e ne becca uno scoglionatissimo d'ufficio ,dove cazzo stanno sti garantisti ?
solo per previti berlusconi li ho sentiti gridare così .
garantisti docg.
grazie kaizzer per questi pregevoli consigli, del resto anche il cosiddetto centrodestra dovrebbe ringraziare i radicali per il poderoso travaso ideologico di liberalismo-liberismo-libertarismo che permise di creare un canovaccio che tenesse in piedi un partito basato su un'agenzia pubblicitaria, un grtuppo televisivo ed una catena di grande distribuzione.
Kaiser tu sei giovane e non sai, ma parliamo
della peggior risma di voltagabbana della repubblica
il fatto di non saper ancora dove collocare questi tizi se a destra o a sinistra la dice tutta sul
livello di fumosità che hanno saputo propagandare in 40 anni di storia
Dicono garantismo e invece si sente puzza di complicità di amicizie corporative di protezione agli amici degli amici che garantiscono pure a loro il tozzo di pane
questo e' un triste paese caro cesaretto
Sandro, da quel che ne so io, il partito radicale ha sempre corso da solo, non collocandosi mai nè a destra nè a sinistra.
Per queste elezioni ha formato con i socialisti la Rosa Nel Pugno,ed ha deciso di correre con l'Unione.
E ha preso oltre il 2 % : e poichè l'Unione ha vinto sulla CDL dello 0,06 %, mi pare di poter affermare senza rischio di smentite che i radicali sono stati FONDAMENTALI per la vittoria della sinistra.
Questi sono fatti,non opinioni. La matematica non è un opinione. Che siano voltagabbana, che non si capisce bene dove si collochino,ecc., ai fini del risultato e totalmente irrilevante : Prodi ha vinto. Grazie ad un partito per il quale neanch'io provo grande simpatia,cmq.
Ma almeno voi dovreste essergli grati
Ok kaiser mi hai convinto ora ti lascio però
corro a farmi una sega per la vittoria elettorale
ottenuta grazie ai radicali
arghhhh , sandro !
Bè sandro come ti pare però non puoi negare che se la Bonino e Pannella decidevano di correre soli anche stavolta, la CDL avrebbe avuto lo stesso numero di voti, ma l'Unione avrebbe avuto oltre il 2 % in meno, ragion per cui, non fosse stato per la RNP a quest'ora al governo ci sarebbe ancora un raggiante Silvio Berlusconi.
Minimamoralia, vieni con me a fare battaglie per rivendicare le violazioni dei diritti al cittadino perpetrate contro le nuove direttive che ti ho segnalato più su (che riguardano anche te ma che, chissà perché. non sembrano preoccuparti) e poi discuteremo anche del problema intercettazioni.
Ognuno fa le battaglie che ritiene più giuste, a te la difesa di politici, vips, principi e cialtroni straricchi, a me la difesa contro i soprusi della legge Pisanu e compagnie belle.
Nel bene (prevalente) o nel male (decisamente meno prevalente), siamo una Repubblica: fuori dal cazzo queste merde senza onore, moralità e dignità. Puttanieri, cialtroni, faccendieri, massoni (pleonastico, lo so).
E affanculo anche i nostri (sigh...va beh...) "alleati" di AN che hanno fatto carte false per farli rientrare in Italia (da un certo punto di vista meglio così: all'estero, forti delle loro mostruose complicità, non li avremmo mai beccati). Del resto, a guardarlo bene in faccia, Sua Suità (Vespa fai ammenda immediatamente) che altro vi aspettavate facesse?
Roba che siamo costretti a dare ragione a Lombroso...
Detto questo la mia genetica antipatia nei confronti di certa magistratura si estende, ovviamente, anche a Woodcock: devo riconoscere però che finora ha fatto solo il suo dovere. Stiamo comunque in guardia: certe sue arlecchinate del passato per conseguire le luci della ribalta ci sono note.
Qualora questa faccenda resti confinata all'ambito penale (e quindi morale), non può che riscuotere il plauso di tutti: se fosse invece solo il predellino di lancio per un assalto eminentemente politico, distoreceremmo e vanificheremmo per l'ennesima volta un discreto esempio di Giustizia giusta.
Stiamo all'occhio.
"Sandro, da quel che ne so io, il partito radicale ha sempre corso da solo, non collocandosi mai nè a destra nè a sinistra"
quali cazzate mostruose devo leggere!
e quando nel 64 erano alleati col Partito Socialista per l'Unita' Proletaria?
e quando alle regionali si alleavano coi verdi e il PSI?
poi, ma potrei ricordar male, non fecero le liste assieme al picci' e anche un gruppo unico al senato? tipo tardi anni 70/inizi anni 80?
volevi dire sua suinità?
comunque caro bubbi non t'invidio , è sempre più difficile per te il compito che ti sei addossato di paladino della virtù della cdl.
adesso anche an .
spero che tu sia adeguatamente retribuito , sono anni ormai che fai gli straordinari per l'emergenze .
Ok kaiser mi hai convinto ora ti lascio però
corro a farmi una sega per la vittoria elettorale
ottenuta grazie ai radicali
una cosa fastosa, mi raccomando..(se ti riesce ancora)
Antonella, siamo sicuri che è bubbidolo quello pagato per fare propaganda da queste parti?
Indietro Savoia
no , lui è quello pagato per far propaganda ,punto.
su altri aspettiamo tue notizie (o illazioni ).
salvatore, la questione della pedofilia in internet e dei rischi del navigatore è serissima, dannatamente seria. quello che distingue te da me è che mi importa della violazione delle tutele processuali di qualunque cittadino, anche di quelli che non salverei da un burrone, tipo il principiello savoia. Perchè, purtroppo, il diritto di difesa è troppo importante per potersi permettere di negarlo a chi ci sta sul cazzo.
Molti di voi hanno ansie di vendetta sociale, che non possono consumarsi nelle aule di giustizia. Fatevi i tribunali della rivoluzione, togliete diritti e libertà a piacimento, e probabilmente farete pulizia di un sacco di bastardi. Ma questa è dittatura.
La nostra Costituzione attribuisce diritti e libertà e non le sindaca in base alla simpatia o all'antipatia. Certo, è più complesso farsi giustizia breve ed efficace, ma ahimè, sopportate l'esistenza di uno Stato di diritto.
E leggete i post prima di scrivere e ripetere cagate.
salvatore, la questione della pedofilia in internet e dei rischi del navigatore è serissima,
Postato da minimamoralia Lunedì 19 Giugno 2006 alle 18:15
Certo, e i comunisti sono tutti drogati....
Non hai capito una fava di ciò che ti ho scritto io, e quindi prima di scrivere agli altri: "E leggete i post prima di scrivere e ripetere cagate.", forse è meglio se dedichi il tuo tempo a scrivere di ciò che sai oppure se ti prendi la briga di raccogliere un minimo di informazioni sull'argomento, magari partendo da chi su certe cose ne sa molto più di te, altrimenti altro che cagate, rischi di evacuare materia ben più liquida e puzzolente.
Intendevo, i radicali hanno sempre corso da soli almeno negli ultimi anni. Sicuramente nelle elezoni prima di queste
Ma scusate, che cavolo c'entrano i radicali? tra l'altro quel buffone di Pannella ha perso stamattina un'ottima occasione per tacere, emettendo sul solito Corriere una sparata a favore della assoluta pubblicità delle intercettazioni. Dimostra così di non essere, non poter essere un "liberale", Ma basta di questo. Io voglio difendere i lavoratori di Marghera. Ma anche le signorine qualsivoglia....
"una cosa fastosa, mi raccomando..(se ti riesce ancora)"
questa non l'avevo vista!
aò io stò nel fiore degli anni che ti credi per chi m'hai preso per luigi morsello (tanto a quest'ora dorme)
non so cosa non abbia capito, comunque adesso mastella vi fa il decreto sulle intercettazioni, e vi fottete.
Avreste potuto accontentarvi del savoia in galera. Invece volevate le pubbliche gogne, perchè quella è la dimensione della giustizia che vi titilla i capezzoli. E adesso vi beccherete, dal vostro stesso governo, un riformetta che probabilmente paralizzerà questo strumento.
Sempre a darvi calci nei coglioni da soli, eh?
Fatevi l'ultima sega con questa intercettazione, che da domani, grazie alla vostra bava forcaiola,ci saranno molti meno moggi, ricucci e savoia incastrati.
Fessacchiotti.
"grazie alla vostra bava forcaiola"
Ma una volta per tutte mi dici in quali canali istituzionali hai vosto scorrere rivoli di bava giustizialista?
No perche' non credo che mastella prenda provvidementi per quello che viene scritto su questo blog o su qualche altro giornalaccio della sinistra
Ormai non c'e' ladrocinio di stato che non si manifesti senza l'immancabile gogna forcaiola secondo voi.
Adesso o siete ladri pure voi e quindi e' una forma di repulsione naturale o con il vostro cervelletto hanno lavorato proprio bene
Considerando che i ladri suddetti di bene sanno fare ben poco se ne conviene che la stupidità umana ha fatto la maggior parte del lavoro
Il "voi" inoltre, usato per generalizzare accuse contro tutti e nessuno, tipico di chi si sente portatore di verità e giustizia e superiore al "volgo" non è semplicemente improprio perché come ho già detto io parlo per ME.
L'uso del "voi" è proprio brutto e per svariati motivi, sia storici che linguistici, quando smetterai di usarlo Minimamoralia? :)
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=5497&ctg_id=93
cancellare "Voi" dalla lingua italiana però
e' un pò difficile dovremmo accomunarci tutti "Noi" o guardare da un'altra parte e riferendoci ad un terzo interlocutore indicare gli ex "Voi" con "Loro"
Preferisco il voi e' anche spiritoso io spesso dico
"Voi Italiani non capite un cazzo" e pensare che sono italiano anchio AhAhAH capito la sottile ironia .........
OT :i miei genitori usavano il voi con i loro genitori .era una forma confidenziale-rispettosa .
non era di tipo fascista come nel link citato da salvatore ma proprio dialettale ,almeno credo .
potremmo usare il voi coi fasci-troll educati ,per farli sentire a loro agio e ricambiare il loro voi omnicomprensivo .
Il voi dovrebbe essere una caratteristica dei dialetti del sud. Se non ricordo male Benedetto Croce, dopo l'imposizione del "VOI" fascista da meridionale qual'era (e dunque preferendo normalmente il "voi" al "lei"), incominciò ad usare regolarmente il "LEI".
Aneddotica spiccia
L'uso del voi credo sia tipicamente meridionale come dice Darth Wanax, è usato anche dalle mie parti ed infatti si usa ancora, ma il voi usato qui da certi polemici è molto ita(g)liano del tipo "ah VOI Garantisti", "ah VOI cUmunisti", "ah VOI Trogati" ed a me sta decisamente sui cosiddetti anche perché il più delle volte è un modo per sfuggire alle altrui rimostranze e continuare con i propri vaniloqui...:)
mi hai beccato, salvatore, sono un fascista. cazzo, ho fatto di tutto per non dimostrarlo, ma quel voi mi ha incastrato. credevo che quella legge fosse ancora in vigore, chiedo scusa a vossia.
che begli ingranaggi bidimensionali che scrocchiano nella tua zucca. sei affascinante.
Veramente del fascista te lo sei dato da solo in quest'istante.
Complimenti..:)
...e grazie per avermi definito affascinante..:)
ho semplicemente letto l'inutile riferimento della crusca nel tuo inutile link.
mini la petra e scundi la manu.
Era solo per prenderti in giro visto che, nonostante tutto, continui ad usare sempre sto benedetto VOI rivolto all'universo mondo dei giustizialisti che esiste solo nel tuo cervello.
Per carità, non pretendo che tu comprenda la mia sottile ironia di uomo affascinante (sempre in riferimento al tuo precedente post), ma rimane il fatto che del fascista te lo sei dato da solo, in quel link "inutile" il riferimento al "fascismo" era marginale.
Ma si vede che evidentemente nel tuo profondo...:)
si, mr. freud, nel mio profondo....
La generalizzazione è innocua. Parafrasando Confucio, credo: se ci si riconosce, in quel voi, perchè incazzarsi? E se non ci si riconosce, perchè incazzarsi?
e se quel voi non esiste, perchè parlarne?
parafrasare cio' che non si conosce e si disprezza e' solo un'inutile esibizione di ignoranza
caro vittorio emanuele sei principe di una casa reale che non esiste più dal giorno che hai infangato il nome di tua moglie e di tua madre alludendo che, venendo in SARDEGNA ,esse si esibivano da un ovile all'altro in posizioni a quattro zampe non proprio reali e che provando un immenso senso di piacere grazie agli indigeni del posto alti in media 25-30 CM, sparando le loro cartucce proprio la dove non tocca il sole
Caro Turi, capisco la tua irritazione, ma forse c'è anche chi le bestemmie non vuole sentirle... fosse anche solo per un discorso di educazione!
Io vorrei tornare al discorso sui reali impestati di pedofilia.... Siete molto informati, i miei complimenti.