L’eterno mascolino italiota
di Moni Ovadia
Un amico veronese, un sanguigno ex socialista lombardiano, oggi appassionato ulivista, alcuni anni fa mi raccontò un fatto occorso nell’importante banca di cui era presidente nel 1969. Il Consiglio d’amministrazione di quell’importante istituto di credito stava discutendo i criteri che regolavano la carriera del personale dirigente nella banca e il segretario che coordinava la riunione leggeva il resoconto che elencava le modalità di accesso ad ogni successivo gradino della carriera. Il resoconto, alla fine, specificava che gli avanzamenti dei dirigenti erano da intendersi limitati esclusivamente al personale maschile.
Il mio amico, per essere certo di ciò che aveva udito, chiese al segretario di rileggere il resoconto della riunione e quando riascoltò la frase: «...limitatamente al personale maschile...», si alzò e disse: «le decisioni che sono state prese nella riunione odierna sono in netto contrasto con il dettato costituzionale che prevede l’uguaglianza dei diritti fra uomo e donna in tutti i campi della vita civile sociale ed economica». Il racconto del mio amico proseguì spiegandomi che a quel punto un consigliere d’amministrazione della banca, un uomo molto a modo, un ex partigiano cattolico che militava nella Dc, si alzò terreo in volto e con le labbra che gli tremavano dall’indignazione si rivolse a lui dicendo: «Io la credevo una persona perbene! Si rende conto che lei vuole distruggere la famiglia italiana?».
Molte cose sono cambiate da quel tempo, ma ho voluto raccontare questo episodio perché mi sembra il paradigma di una visione del ruolo della donna che rifiuta l’idea di una parità dei diritti fra i sessi come fondamento della democrazia. Sessant’anni sono trascorsi dalla promulgazione della Costituzione repubblicana e molti dei suoi luminosi dettati sono stati spudoratamente elusi. Nel nostro paese la clandestinità di un poveraccio è un crimine, la violazione delle leggi costituzionali, una trasgressione lecita. La deliberata disattesa di ciò che riguarda i diritti delle cittadine è particolarmente grave, rappresenta uno sfregio all’idea stessa di diritto perché quando esso non si applica ugualmente nei confronti di tutti cessa di essere tale. Non riesce difficile capire percé le forze di una destra demagogica, populista, nostalgica e macista, aggregata intorno ad un leader padrone, vogliono demolire la Costituzione con il pretesto della modernizzazione. Lo schieramento politico che si prepara a snaturare la nostra democrazia ha una visione del mondo femminile di cui abbiamo avuto un illuminante esempio nei giorni appena trascorsi.
La recente, squallida vicenda delle intercettazioni è solo un epifenomeno. Di fatto, da un ventennio, le televisioni private e il loro demiurgo e nume tutelare fanno scuola sullo scempio dell’immagine della donna e non contenti, coniugano la visione di una donna «porcella da sbattere» con il moralismo ipocrita di leggi che pretendono di regolamentare il corpo femminile e la sua salute senza il parere e la libera decisione delle dirette interessate. La vergognosa disparità di trattamento tuttora riservata alle donne, in particolare nel nostro paese, è una delle ragioni forti per votare NO al referendum. Una volta che sarà spazzata via la legge porcata figlia del ricatto leghista, sarà bene procedere con decisione e rapidità, prima che alla riforma della Costituzione, alla piena attuazione delle sue grandi indicazioni e fra queste dare la priorità alla questione femminile in tutti i suoi aspetti.
La coscienza profonda di un paese non si cambia, lo sappiamo bene, solo con provvedimenti di legge, richiede un paziente opera di educazione, tuttavia il varo di una politica ferma e chiara come quella del premier spagnolo che ha dato vita ad un governo con metà dei ministri donna, se non avrebbe verosimilmente un effetto taumaturgico, innescherebbe almeno un processo virtuoso per dare l’avvio allo smaltimento di quel liquame di disprezzo per il mondo femminile specifico di un certo spirito italiota.
tutto molto interessante. ma che la questione non c'entra uno straamato cazzo con il referendum.
a quando la separazione delle capre dai cavoli nelle allocuzioni moralistiche degli esponenti della cultura di sinistra?
minimamoralia forse ti è sfuggito che la parità di diritti di doveri è una questione costituzionale .
chi ci dice che il giorno che dovessero mettere mano alla Costituzione non cercherebbero di modificare anche questa semplicissimo ma importantissimo principio ?
d'altronde il rispetto nei confronti della donna che ha avuto questa destra lo lascerebbe presagire .
antonella_c, con tutto il rispetto l'argomento mi sembra preso non da lontano, ma da milioni di anni luce lontano.
il referendum riguarda la seconda parte della Cost., dove non sono in gioco diritti e libertà fondamentali, ma il funzionamento delle istituzioni. Stiamo ai fatti, per favore.
L'argomento del rispetto per la donna con il referendum di domani non c'entra nulla, e moni ovadia è il solito interessante affabulatore che non sempre convince nei contenuti.
pensate voi. ieri ho visto un'amica che mi ha detto: "in ferie avrò una settimana in cui sarò da sola con i miei. e sicuramente incontrerò un sacco di tizi che non vedendo il marito in giro, visto che sono una donna e che peso meno di 80 kg, ci proveranno. ma nemmeno poi proprio provandoci. no. dei giri di parole pazzeschi, e quando io dico che allora ci stan provando loro subito rigireranno ancora la frittata cercando di negare. e intanto però io parlavo e loro mi guardavano il c.lo. che mentalità assurda!".
Carolina
minimaoralia, non vogliamo assolutamente attaccare nessuno mq c'è una piccola questione de derimere.
laa costituzione nacque come massima garanzia di tutte le parti politiche e rappresentative 60 anni fa, fu un atto fortemente mediato e fu il collante per dare avvio alla forma democrattica dello Stato.
uno Stato uscito a brandelli, una monarchia fortemente compromessa con il fascismo.
anche se domani non voteremo le parti fondamentali che riguardano i diritti civili , la preoccupazione di noi donne circa l'impianto costituzionale è motivata dal fatto che noi siamo molto più vulnerabili sotto più profili, la lettura dei testi delle intercettazioni è così rivoltante e vomitevole che appellarci alla tenuta della costituzione ed ai suoi principi di pari opportunità , può essere un ulteriore stimolo per rafforzare il voto per il no.
se già 60 anni fa i fondatori avvertirono la necessità di sottolineare questo aspetto perchè non rimarcarlo oggi che corriamo il rischio che la rimaneggino?
maria
sigh democratica con una t sola.
maria
la questione dei diritti delle donne non c'entra nulla col referendum per cui voteremo domani. lo scempio televisivo ancor meno.
ovadia completamente fuori tema, voto 4.
Moni Ovadia voto 10, ma quando si parla di diritti delle donne i maschietti italiani si incazzano sia che siano di destra o di sinistra, e puntualizzano. Parlar di diritti delle donne non c'entra mai nulla. Andate a cagare.
garpo, referendum e questione donne c'entra solo con i professionisti del moralismo da mercatino. E tende, con buona dose di autolesionismo, a non rendere giustizia nè al No al referendum nè alla dignità delle donne. le pisciate fuori del vaso sono pisciate fuori dal vaso, con tua buona pace.
biraghi, cos'è questa storia, non posso dare del cialtrone a garp mentre lui può mandarmi a quel paese?
ah no, ho capito, rispondendogli ho violato la sacra regola, don't feed the troll.
chiedo venia...
Come si fa a dire che Moni Ovadia è fuori tema!
L'esempio del suo amico che si alza è dice: "è contrario alla costituzione" è bellissimo.
Le donne ed i bambini sono le fascie di popolazione più indifese, in una società senza diritti e senza regole sarebbero i primi a subire ingiustizie, già adesso è così e questo non per moralismo da mercatino ma perché è la verità.
Le donne sono fisicamente più deboli, sono in media peggio tutelate al lavoro, sono più facilmente oggetto di attacchi.
Oggi diamo per scontato che la Costituzione del '46 dicesse sostanzialmente che "siamo tutti uguali", ma in realtà allora non era così scontato e forse non lo è neanche adesso se è vero, come è vero, che qualcuno si ritiene più uguale degli altri e ritiene le donne "una categoria che preferisce stare a casa a preparare da mangiare".
ok salvatore, cosa ha a che fare "una società senza diritti e senza regole" con il referendum che abbiamo votato ieri?
cosa c'entra l'esempio dell'amico di ovadia con il referendum che abbiamo votato ieri? forse avrebbe introdotto nella costituzione quel criterio sugli avanzamenti dei dirigenti?
il fatto che ovadia parli di una causa più che giusta, non significa che abbia senso metterla in relazione con il referendum.
avrebbe senso se io dicessi "decine di migliaia di persone nel mondo muoiono di fame ogni giorno, per questo voto NO al referendum?"
Davide, ha senso perché le modifiche costituzionali introdotte nella seconda parte della costituzione sono tali e tante da influenzare indirettamente anche la prima parte della costituzione, ovvero la parte riguardante i diritti fondamentali.
Viene potenzialmente minato alla base il diritto di uguaglianza nelle cure mediche, nello studio.
Pensa ad esempio ai leghisti che diffondevano la propaganda per cui nelle scuole meridionali si studia meno e ti regalano i diplomi, partendo da questo mostruoso principio una regione come la Lombardia potrebbe stabilire che per i suoi concorsi interni un diploma preso a Napoli assegna un minor punteggio rispetto ad uno preso a Bergamo.
In teoria una legge così potrebbe essere bloccata dal governo centrale, ma il governo centrale potrebbe essere in mano ad un filo-leghista come Berlusconi, ed avendo egli pieno potere potrebbe benissimo accettare una simile legge.
Lo stesso dicasi per la sanità, con la scusa di dover contenere le spese la Regione Calabria potrebbe non rimborsare le cure ad un calabrese che si ricovera a Milano, o potrebbe essere la regione Lombardia a vietarne il ricovero gratuito.
Gli esempi potrebbero essere infiniti, e riguardano tutti i diritti fondamentali di ogni cittadino, la via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
ma tutto quello che dici non ha nulla a che fare con le pari opportunità fra sessi e lo scempio televisivo di tette e culi! ma dove lo vedi il nesso?
il pericolo che, per conseguenza di questa riforma, vi possano essere disparità fra le diverse regioni, i loro sistemi scolastici, i loro sistemi sanitari, è reale, perchè la riforma interviene pesantemente ed esplicitamente su tali questioni.
sulla questione delle donne non interviene, non ha nulla a che fare, non è materia del contendere.
davide posso capire che a te tutte queste teorie possono sembrare assurde e non c'entrare un accidente,
ma non devi mai dimenticare che il livello generale non è come il tuo che dai per scontate cose sacrosante ma che per altri non sono scontate per niente .
come non è scontato per niente il diritto al lavoro della donna .
vuoi vedere come ragiona l'italiano medio ?
ti ho procurato un esempio recentissimo che vorrei che non catalogassi subito come sciocchezza in quanto ti posso garantire che questa mentalità del cazzo è molto ben radicata qua .
http://www.comitatotreno.it/index.php?idinfo=1354
il nesso fra queste cose è l'immagine femminile tanto cara alla destra di donne di "compagnia "
e di donne di casa .
nel mezzo ci sono le "scassaminchia" comuniste , come ci ha resi edotti un ministro .
non si possono lasciare spazi a gente come quella , sarebbe capace di abolire il lavoro femminile che non sia del tipo a loro gradito tipo infermiera commessa cameriera casalinga o gallina alla tv (le due ultime categorie sono le migliori in quanto non tolgono il lavoro agli uomini che devono mantenere una famiglia ).
antonella: in genere gli uomini che si lamentano del fatto che le donne lavorino fuori casa sono proprio quelli che assumono per i propri genitori una badante che viene dall'ucraina....
Davide ti ha risposto Antonella, te lo ripeto io, quando vengono meno i diritti fondamentali, i primi a subire sono donne e bambini, sono più deboli economicamente e sono più indifese.
ma porca puttana, poi dice che uno non si deve incazzare!
ma perchè devi dire che a me queste teorie sembrano assurde? ma quando mai ho negato che siano istanze sacrosante?
sto solo dicendo che non c'entrano una mazza con il referendum!
La vergognosa disparità di trattamento tuttora riservata alle donne, in particolare nel nostro paese, è una delle ragioni forti per votare NO al referendum
io contesto questa frase dell'articolo di ovadia. su tutto il resto non ho la minima obiezione, dico solo che la controriforma calderoliana non si occupa minimamente, non va a toccare nè a ledere le pari opportunità fra i sessi.
Davide non ti incazzare la lobby politically correct
di questo blog ha notoriamente la zucca obnubilata
prendiamo atto di essere la coscienza scomoda di certa sinistra piu' parolaia che di sostanza
"La vergognosa disparità di trattamento tuttora riservata alle donne, in particolare nel nostro paese, è una delle ragioni forti per votare NO al referendum"
davide non incazzarti , per così poco poi ;-)
ritengo che questa frase sia da intendersi come stimolo a salvaguardare e seguire la nostra costituzione che è perfetta così com'è , solo che a volte non è presa proprio in considerazione e addirittura in alcuni casi è violata ,come appunto nel caso delle donne .da qui la considerazione che se già adesso è disattesa figurati se ci fosse la malaugurata ipotesi di qualche ritocchino .
tutto qua .
non sbranarmi ;-)
Davide, estrapolando una frase dal contesto essa perde di significato, bisogna leggerla per intero:
La vergognosa disparità di trattamento tuttora riservata alle donne, in particolare nel nostro paese, è una delle ragioni forti per votare NO al referendum. Una volta che sarà spazzata via la legge porcata figlia del ricatto leghista, sarà bene procedere con decisione e rapidità, prima che alla riforma della Costituzione, alla piena attuazione delle sue grandi indicazioni e fra queste dare la priorità alla questione femminile in tutti i suoi aspetti.
Moni Ovadia insomma dice: prima di cambiare una Costituzione sarebbe il caso di applicarne pienamente i principi, cosa che in Italia non avviene.
Non solo riguardo alla parità con le donne, ma anche ad esempio rispetto ai principi dell'antifascismo e del razzismo, lo stesso principio costituzionale di non modificabilità è stato violato.
Mi sembra un concetto semplice, altro che lobby politically correct.
mi sembra un concetto sbagliato.
perchè se la riforma fosse condivisibile (nulla è perfetto, antonella, nemmeno la nostra costituzione), avremmo votato SI', indipendentemente da razzismi, disparità di trattamento e ingiustizie perpetrate nel nostro paese.
questa è disonestà intellettuale, applicata ad una giusta causa, ma sempre disonestà resta: non si può fare campagna per il NO facendo balenare pericoli che nulla hanno a che fare con la materia del contendere.
perchè allora, a questo punto, tanto vale dire: vota NO perchè l'ha scritta Calderoli. sarebbe più pertinente, e, certamente, molto più efficace :D
Mi pare un discorso a dir poco confuso.
Il no al referendum è una cosa, la questione femminile un'altra. Ma non è che se mettiamo, ad esempio, le quote rosa, che i sottile di turno smettono di farsi le gregoraci di turno.
Siamo in un mondo in cui ognuno usa i mezzi che ha per campare bene o avere successo o fare quello che vuole. E visto che non possiamo imporre a suon di sganassoni (come vorrebbero qui molti) un etica fondata su metafisiche certe, dobbiamo convivere con quello che siamo (una volta liberati da timori oscuri, tirannie, dei punitori).
Poi sì, un po' l'educazione e la culura contano, ma neanche tanto...
il fatto che persone come calderoli possano in qualche modo intervenire a modificare una cosa che è costata veramente lacrime e sangue a tutti gli italiani , è già di per sè un buon motivo anzi ottimo ,anzi il miglior motivo per votare NO .
Davide non so cosa vuol dire che tu non pui darmi del cialtrone, puoi, ti autorizzo. Le offese dagli stupidi maschietti cialtroni italioti come te non mi toccano e troll lo vai a dire a tua sorella visto che scrivo su questo blog da molto prima di te.
bene, significa che sei un troll che scrive su questo blog da molto prima di me.
nemmeno a me toccano più di tanto le offese degli stupidi maschietti cialtroni emigrati in canada come te.
(non posso darti del cialtrone significa che biraghi ha cancellato un post in cui lo facevo. sono felice di aver avuto l'occasione di ribadirlo)
ah garp, siccome non sembri molto acuto, ti faccio presente che qui la discussione è proseguita e vari user hanno esposto le proprie ragioni.
per cui, quando avrai finito di abbaiare, se vorrai degnarti di deliziarci con qualche argomentazione sensata, ne saremo vieppiù lieti.
se garp fosse un troll ai troll bisognerebbe dare i buoni pasto, altro che "don't feed the troll".
uhm siamo al 29esimo post e berja è intervenuto solo per la difesa d'ufficio dell'amico degli amici del blogger.
significa che su tutto il resto non ha obiezioni e concorda con me, altrimenti già mi avrebbe coperto d'insulti...
no, a te non ti commento nemmeno.
Davide sei patetico. E' evidente dal livore che dimostri che sei pieno di frustrazioni. Mi fai pena e risparmia fiato perchè comunque non ti risponderò. E' impossibile argomentare coi decerebrati.
livore? no no, dai non ribaltare la realtà, già lo fa berlusconi e lo fa meglio di te.
dì che non sai argomentare, non lo hai mai fatto e non lo fai nemmeno ora.
sei un troll, per l'appunto. un po' su con gli anni, ma sempre troll sei.
no, a te non ti commento nemmeno
un modo più elegante del solito per dire che concordi. me ne compiaccio.
Davide scusa. metti gli squilibri regionali. tipo sulla salute. secondo te molte persone che hanno in carico malati chi sono??? fustacchioni alti tre metri e mezzo??? secondo me il legame con i diritti delle donne c'era.
Carolina
Mi sembra assurdo,ma per una volta mi trovo d'accordo con Davide : ma i diritti delle donne che cavolo c'entrano col referendum!?! State divagando
carolina, non so, continuo a vederla come un'incredibile forzatura.
a me pare che partiate dal presupposto che moni ovadia abbia ragione (sul fatto che i diritti lesi delle donne siano una forte ragione per il NO), e a posteriori cercate un percorso logico che giustifichi la sua presa di posizione.
ci sono migliaia di ingiustizie in Italia e nel mondo, e migliaia di questioni aperte, ma non sempre è possibile associare direttamente le une alle altre, se non con forzature, come in questo caso.
davide non ti commento che' ti commenti da solo:
un modo più elegante del solito per dire che concordi. me ne compiaccio
dai non ribaltare la realtà, già lo fa berlusconi e lo fa meglio di te.
eppur commenti