Distinguiamo i diversi aspetti del problema. Innanzitutto, stiamo parlando di una situazione di illegalità continuata che minaccia gravemente la salute dei cittadini. In secondo luogo, di una situazione che rende la mobilità difficoltosa, costosa e rischiosa con i relativi costi e svantaggi per chi si muove e in generale per l’economia della città.
Cominciamo dalla salute. Tra le varie sostanze nocive presenti in dosi e concentrazioni pericolose nell’aria di Milano, la più insidiosa è il famigerato PM10 (Particulate Matter 10), cioè le particelle con diametro aerodinamico inferiore ai 10 micron che rappresentano la frazione respirabile delle polveri prodotte dai tubi di scappamento in grado di penetrare attraverso le nostre vie respiratorie, veicolando sostanze inquinanti e spesso cancerogene.
Il limite di PM10 consentito dalla legge è fissato in 50 microgrammi a metro cubo al giorno; in base alla normativa Ue, può essere superato per 35 giorni l'anno. Secondo il rilevamento dei livelli di PM10 fatto da Euromobility sulle 24 città italiane con più di 150 mila abitanti nei primi sei mesi del 2006, a Milano i giorni sopra i livelli sono stati 73 (media emissioni 60 mg/m3).
Il Rapporto APAT 2005 ha fornito i valori delle concentrazioni medie annue di PM10 registrate dalle centraline di monitoraggio nelle aree metropolitane dal 1993 al 2004. A Milano, sia nelle stazioni di tipo traffico sia in quelle tipo fondo, i valori massimi hanno superato il valore limite nell’intero periodo. Di conseguenza, il numero dei superamenti ammesso dalla legge è sempre stato superato.
Il Sindaco di Milano è responsabile in via generale della salute pubblica in quanto autorità sanitaria locale, oltre che tenuto ovviamente ad applicare le leggi nazionali e regionali. Il 9 febbraio 2006, dopo 35 giorni consecutivi (tranne uno) di superamento dei limiti di PM10 nell’area urbana, l’Associazione Altroconsumo ha presentato ricorso in Tribunale contro Comune e Regione per “la mancata adozione di misure limitative del traffico urgenti ed efficaci per garantire il rispetto dei limiti dell’inquinamento atmosferico e la tutela della salute dei cittadini”.
Dunque, una prima considerazione: al di là delle buone intenzioni e delle belle parole: i nostri amministratori sono tuttora inadempienti e la loro negligenza mette gravemente a rischio la salute pubblica. Non c’è più tempo per discutere: l’impatto dell’inquinamento sulla mortalità e le malattie dei milanesi, calcolato dall’Istituto dei tumori, è micidiale.
1. Continua.
La mia impressione è che alla fine contino di più gli interessi dei commercianti - e di talune categorie produttive - che la salute dei cittadini. Altrimenti non si spiega perché non scattino, automatici, i blocchi del traffico.
Occorrerebbero delle misure di cambiamento radicali, in grado di incidere pesantemente non solo a livello di infrastrutture ma soprattutto culturale. Utilizzare di più i mezzi pubblici di trasporto è fondamentale, purché questi ci siano, abbiano corse frequenti e, in poche parole, funzionino (e costino relativamente poco). Ma quanto ci vuole per aumentare, in modo considerevole, la rete metropolitana? Quanti anni e quanti soldi sono necessari?
In attesa di veder raddoppiata (risultato minimo auspicabile) la rete metro, cosa si fa? Si continua a fare finta di nulla?
Il "ticket d'ingresso" sembra solo un palliativo. Dicono che servirà a reperire risorse da investire nella lotta all'inquinamento... ma sarà davvero così?
E poi, non è profondamente ingiusto che l'unica discriminante per poter circolare - e inquinare - siano i soldi? Non è che, in questo modo, si torna indietro, al Medioevo, quando per spostarsi da un paesello all'altro si doveva pagare la gabella?
Cosa si potrebbe fare subito:
è così difficile estendere le corse dei mezzi almeno fino alle 2 del mattino? Se vado al cinema, secondo spettacolo, non resto a piedi quando esco.
E poi creare degli abbonamenti a fasce orarie (come nelle palestre, per esempio) con prezzi convenient per chi lo usa nei momenti di minor affollamento, la sera, appunto.
E abbassare il prezzo delle corse dei taxi, aumentare le vetture o fare degli abbonamenti per chi lo prende più spesso.
Cominceremmo a risolvere il problema degli intasamenti di traffico serale e notturno, creando ore a traffico molto limitato che potrebbero costituire un "polmone".
Da una settimana piazza 25 aprile e parte delle vie adiacenti sono chiuse al traffico per 2 ANNI. Perchè? Costruzione di un GARAGE 6 piani sotto terra.
La cosa a me sembra semplice: è tutta una presa in giro.
Se non si lavora in senso contrario al disincentivo all'uso dell'auto sarà sempre e solo peggio di ora.
(Per non dire del fatto che i caselli sono stati per anni coperti da infami immagini pubblicitarie e ora che finalmente sono in liberi sono inagibili. Scommetto che la porta sarà l'uscita dell'ascensore del garage...)
:-))) dev'essere un disturbo tipico soprattutto di chi le ferie le ha trascorse in Grecia secondo me. in quella valle di buongusto. :-))) sul merito mi associo.
Carolina
Di cosa parliamo quando parliamo di inquinamento a Milano? Parliamo di morti. Tanti.
Paolo Crosignani, Direttore, U.O. Registro Tumori, Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha firmato uno studio, secondo il quale, se invece dei 67 microgrammi per metro cubo di PM10 presenti in media nell’atmosfera milanese (studio PUMI), ce ne fossero – sempre in media - 10 microgrammi per metro cubo, si risparmierebbero, data una permanenza di 10-20 anni a Milano:
1.920 morti per cause naturali sul lungo periodo,
306 morti per cause naturali sul breve periodo,
744 ricoveri annui per cause respiratorie,
1.199 ricoveri per cause cardiache,
262 bronchiti croniche,
10.307 bronchiti acute nei bambini,
9.357 attacchi d’asma nei bambini,
4.706 attacchi d’asma negli adulti,
1.142.135 giornate lavorative perse per motivi di salute.
Se in inverno impazza il Pm10, l'estate è la festa dell'ozono. In un dossier del Dipartimento di prevenzione dell'Asl Città di Milano mai reso pubblico intitolato «Stima dell'impatto dell'inquinamento atmosferico 1998-2003», redatto secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e inviato a Regione, Provincia e Comune Il 13 gennaio 2005, si legge: «L'inquinamento da ozono rivela un andamento in crescita che si associa a un aumento degli effetti sulla salute della popolazione». La mortalità a breve termine con limite di 10 microgrammi al metro cubo ha visto 325 casi nel 2003, mentre nel 2001 erano stati 283 e l'anno successivo 278. La mortalità, sempre a breve termine, sempre legata all'ozono, con riferimento al limite di 10 microgrammi e sfociata in patologie respiratorie ha registrato 87 ricoveri nel 2003. Ventuno in più di quanto avvenuto nel 2001.
Nelle conclusioni del dossier ci sono due passaggi chiave: primo: «Il principale contributo alle concentrazioni degli inquinanti è dato dal trasporto su strada (per il Pm10, circa il 70%)». Secondo: «La possibilità di riduzione degli effetti sulla salute è legata al contenimento delle emissioni di inquinanti nell'atmosfera».
2. Continua
E quindi???
Quindi un suggerimento ai nostri amministratori: per ogni provvedimento che volete adottare, diteci i risultati attesi in un tempo determinato in termini di livelli di concentrazioni medie di inquinanti per metro cubo. Solo in questo modo potremo valutare i benefici che ne deriveranno (vite salvate, malattie evitate, giorni di lavoro e spese sanitarie risparmiate).
bretagna
Cosa c’è sul tavolo contro l’inquinamento? Le linee guida della giunta di Letizia Moratti prevedono l'introduzione della cosiddetta ''pollution charge'': vale a dire l'adozione di un ticket d'ingresso per le automobili provenienti da fuori città. Permane una certa ambiguità circa la natura del provvedimento: ticket d’ingresso o pedaggio ambientale? Nel primo caso, l’obiettivo è ridurre il traffico, nel secondo l’inquinamento. La distinzione può sembrare banale, ma non lo è. Infatti, gli elementi qualificanti del ticket d’ingresso/pedaggio ambientale - l’area, l’importo e soprattutto i destinatari del provvedimento – variano in funzione dell’obiettivo.
Secondo Edoardo Croci, assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, ''Il nostro obiettivo è di ridurre le emissioni del traffico del 20%, partendo dal presupposto che a Milano entrano ogni giorno 763.500 veicoli, escluse le due ruote. Il 13,5% sono veicoli commerciali, l'86,5% automobili. Di queste auto il 69,5% appartiene a persone che non risiedono nel comune di Milano. Contiamo di ridurre di 150mila unità il numero di veicoli che entrano in città''. Già, ma alla mera quantità di veicoli non corrisponde meccanicamente un determinato livello di inquinamento, che dipende dal loro uso effettivo, tanto più che parliamo esclusivamente dei flussi di traffico in entrata. Occorrerebbe distinguere tra tipologie di veicoli e prevedere gli effetti della maggiore fluidità del traffico e del maggior carico del trasporto pubblico.
E’ stato anche annunciato che si investirà per la conversione della flotta ATM a carburanti meno inquinanti (ma quanto meno inquinanti? E quanto tempo sarà necessario per tale riconversione?). La Regione Lombardia, dal canto suo, intende vietare dal 1° ottobre 2007 la circolazione per tutti i veicoli Euro 0 (circa un milione) sia diesel che benzina (ma allora il ticket si applicherà ai veicoli a prescindere dal loro carico inquinante?). In programma c'è anche l'incentivazione del servizio di ''car sharing'' e un'intensificazione dei controlli sugli impianti di riscaldamento (e vabbè). Per l’intanto è stata istituita una commissione presso la direzione centrale Ambiente e Mobilità, a cui partecipano uffici comunali, polizia locale, Agenzia della mobilità e dell'ambiente e esperti del mondo accademico, il cui compito è di studiare le modalità di attuazione della pollution charge. Bene, buon lavoro! Fateci sapere qualcosa, grazie.
3. Continua
Giorgio,
dove posso verificare il fatto che la Regione Lombardia intende vietare dal 1° ottobre 2007 la circolazione per tutti i veicoli Euro 0 (circa un milione) sia diesel che benzina...??
Sono così tanti?
Se quello che hai saputo fosse vero, potrebbero forse convertirsi a gas, per continuare a circolare?