Welby e coppie di fatto
di Paola Binetti
Caro Colombo, ho letto con molta attenzione il tuo editoriale e mi sono sentita ripetutamente chiamata in causa, sia sotto il profilo personale che sotto quello politico, anche se a volte è piuttosto difficile distinguere tra i due piani e si corre il rischio di fare confusione. Ma vorrei provare a farti vedere la coerenza con cui cerco di legare tra loro princìpi e valori, affetti e azioni concrete.
Provo a rispondere sulle pagine del giornale, anche se credo che un dialogo diretto fatto durante le pause del nostro lavoro in Senato possa rappresentare un modo migliore per confrontarsi tra «colleghi» che condividono le stesse responsabilità e per di più nello stesso schieramento. A questo dialogo più personale rimando almeno una parte delle argomentazioni che riguardano i temi da te affrontati nel tuo lungo e appassionato articolo.
Tu scegli come piano di incontro possibile quello della comprensione che nasce dall'esperienza della pietas e ci spinge a compiere gesti di carità profonda. Mi ha fatto piacere leggere come la dimensione della Carità sia e sia stata per te, anche nei momenti più difficili, «il grande canale di comunicazione tra credenti e non credenti, il messaggio di buona volontà con cui grandi cattolici e credenti anonimi hanno lasciato tracce di comprensione e partecipazione attraverso confini che apparivano rigidi e impenetrabili, tra persone altrimenti condannate a sentirsi divise tra credenti e dannati...». Io credo che si possa riprendere il dialogo tra noi proprio a partire dalla Carità, intesa come rispetto reciproco, come accoglienza della diversità, come cura dei valori in cui crede ognuno di noi. In questo caso concreto anche dei miei e di quelli che come me hanno alcune convinzioni che non vorrebbero vedere bistrattate e trattate con sufficienza, come se si trattasse di roba vecchia e un po' superata da nuovi stili di vita e di comportamento. E questo, concedimi, è accaduto molte volte in questi giorni, anche su l'Unità, in una pluralità di articoli in cui ci si è riferiti alle mie posizioni e a quelli di un piccolo gruppo di senatori dell’Unione, non solo della Margherita, cercando di farle passare come posizioni del tutto superate dall'evoluzione dei tempi, ma soprattutto stigmatizzandole come posizione prive di umanità, dure, astratte nelle loro affermazioni a priori. A volte addirittura si è cercato di ridurle ad una pedissequa ripetizione di posizioni esclusivamente clericali.
Ammetterai che in questo modo è difficile sentirsi trattati con carità e percepire quella comprensione che crea le premesse per quel dialogo franco e costruttivo a cui tu alludi. Ci si sente aggrediti e si reagisce, marcando le proprie posizioni, ribadendo le proprie convinzioni.
Prendo il tuo articolo come una proposta di dialogo e ti rispondo raccontandoti che all'inizio della mia esperienza politica ho fatto una gran fatica a capire le famose sette righe del programma: tutelare i diritti individuali delle persone che vivono in diverse forme di convivenza, senza per questo legittimare le coppie di fatto.
Non è stato semplice per me cogliere in profondità questo passaggio, che pure rappresentava un punto di sintesi arduo ed invalicabile in una coalizione eterogenea come la nostra. Eppure, già durante la campagna elettorale in cui mi sono trovata ad affrontare questo tema tante volte nel contraddittorio con il mondo cattolico, mi sembrava di aver raggiunto un buon livello di consapevolezza e di convinzione su questo passaggio del programma.
Dentro di me lo traduco con queste parole: massima carità nei confronti delle persone, tutte, senza distinzione di nessun tipo, ma nello stesso tempo massima chiarezza nel ribadire i principi. O ancora: trattare ogni persona come un valore, ma non bistrattare nessun valore su cui ragionevolmente credo che si fondi una parte importante del nostro sistema sociale.
Accanto alla carità che ha come punto di riferimento le persone esiste anche una carità intellettuale, che per me ha come punto di riferimento il valore delle cose in cui credo, quelle che io considero vere.
Davvero vorrei che ogni persona, anche quelle che non sono sposate e convivono più o meno serenamente, ricevessero tutta la attenzione che meritano, anche sotto il profilo legislativo, ma non vorrei che questo implicasse un ribaltamento di piani di riferimento, a cominciare dalla tutela della famiglia basata sul matrimonio. Per tenere sufficientemente distinte le varie forme di convivenza rispetto al matrimonio è necessario che ci si chieda coraggiosamente quali siano le prerogative essenziali del matrimonio, quelle che da un lato si impongono alla nostra attenzione come paradigma di riferimento: a loro si ispirano le richieste delle persone che fanno parte di unioni di fatto, ma dall'altro rappresentano un modello da evitare convintamene, tanto da scegliere di volerle prescindere. Nel dibattito sulle coppie di fatto, proprio perché diciamo un no convinto alla loro omologazione alla famiglia fondata sul matrimonio occorre capire sempre di più cosa sia oggi la famiglia, che valore abbia, perché sia così necessario proteggerla, perché è tanto in crisi e di che cosa ha bisogno per uscire dalla sua crisi e ritrovare la sua forza di modello sul piano della coesione sociale.
Quanto a Piergiorgio Welby, credo che tu sappia che ho partecipato a numerosi dibattiti anche pubblici, per cercare di spiegare il mio punto di vista, in cui la differenza tra eutanasia e accanimento terapeutico è molto chiara e si traduce in un no secco ad entrambe le posizioni. Ma nello stesso tempo dico un no altrettanto secco all'abbandono terapeutico, che oggi è in agguato ancor più dell'accanimento terapeutico. Non vogliamo che nessun malato si senta solo o, peggio ancora, tema di essere abbandonato, perché prendersene cura costa troppo in tanti sensi: alla famiglia, alla società, al Sistema sanitario nazionale... Capisco il disagio e la sofferenza di Welby, ho seguito personalmente molti bambini malati di distrofia muscolare progressiva, li ho visti diventare adolescenti e morire giovani per insufficienza respiratoria. Conosco quel senso di impotenza che spinge noi medici a condividere la sofferenza dei pazienti e delle loro famiglie, mettendo in gioco tutta la nostra umanità, senza permetterci di rassegnarsi ai limiti attuali della scienza e della medicina. La sofferenza del malato unita alla sofferenza del medico che si scopre impotente è una miscela potentissima per mettere in gioco scienza e tecnica e obbligarle a cercare risposte nuove, anche dove sembra che sia impossibile. Welby ha raggiunto un'età molto più avanzata della maggioranza di altri pazienti come lui, proprio perché è stato costantemente circondato dalle cure dei suoi cari e dalla disponibilità di una tecnologia avanzata, che ora è diventata troppo pesante. Finora è vissuto grazie a lei e ora vorrebbe farne a meno. Chiede di essere lasciato andare. La stessa tecnica, che finora lo ha aiutato, gli appare ostile. Giudica accanimento quello che prima era sollievo, gli appare inutile ciò che prima era prezioso... Non credo che una legge potrà mai distinguere a priori tra queste due realtà: accanimento terapeutico e responsabilità concreta nell'assicurargli le cure necessarie, per farlo soffrire il meno possibile, per non lasciarlo solo. È un giudizio che va lasciato ai medici, che possono comunque intervenire fin da ora a ridurre il suo disagio, aumentando gradatamente le dosi di farmaco necessario per farlo riposare soprattutto durante la notte. La medicina palliativa ha ancora qualcosa che può fare per lui: lasciamoglielo fare in modo intelligente, competente e pieno di pietà, in modo da accompagnarlo fino al momento in cui giungerà la sua morte naturale, avendo fatto di tutto per ridurre le sue angosce non meno che le sue sofferenze fisiche.
Non voglio che Piergiorgio resti solo. E credo che l'affetto e la solidarietà che in tanti hanno manifestato verso di lui, alcuni anche con il loro digiuno, mostrano quale spazio si sia conquistato nel cuore di tutti noi, rivelando una volta di più quel senso di carità profonda che nasce spontaneamente davanti alla sofferenza e al dolore. Non c'è, per me, la libertà di morire, ma solo la possibilità di accettare la morte, mitigandone al massimo la durezza, addolcendola sul piano affettivo e addomesticandola sul piano terapeutico. Non so cosa si proponga il comitato di emergenza, ma se davvero non vuole abbandonare Piergiorgio, allora anche io mi unisco agli sforzi che si faranno per non lasciarlo solo, aggiungendo però che il suo corpo non mi sembra una prigione infame, ma un luogo sacro in cui abita una persona a cui va tutta la pietà e la carità di cui sono capace.
Per concludere, caro Colombo, vorrei solo dirti che ho cercato di spiegarti la fatica che faccio ogni giorno per collegare i valori in cui credo alla concretezza della persona, di ogni singola persona, che per me rappresenta il massimo dei valori incarnati. Spero di esserci riuscita almeno un po' e se no continueremo a parlarne in Senato...
Tra Welby e Binetti
di Furio Colombo
Le dichiarazioni - che in politica sono azioni e sventolano come bandiere su posizioni occupate - si susseguono. Insieme compongono un quadro che disegna i confini morali dell’Italia. Mercoledì Gianfranco Fini, il vice senza diritto di successione nella casa di Berlusconi ma pur sempre vassallo di grande potere, dichiara: «Staccare la spina di Welby è omicidio». Vuol dire che se Welby ci mette un anno a morire soffocando ogni minuto che noi siamo qui a discutere, sono fatti suoi. In altre parole è corso al letto dell’uomo caduto nella morsa del dolore per dire «Va bene così» e anzi minacciando chi avesse intenzione di intervenire.
Giovedì la Sen. Binetti, collega di Senato e di schieramento e di sentimenti umani e civili, dice al Corriere della Sera: «È stata una bellissima giornata». Vuol dire che è riuscita a impedire, con la sua esuberante irruzione nella cosiddetta cabina di regia della legge finanziaria, che i reietti di quel sottomondo detto “coppie di fatto” possano godere di benefici fiscali nel triste evento della successione e di ciò che resta al sopravvissuto. In altre parole è come se la Sen. Binetti fosse corsa da quella signora, vedova di uno degli italiani che hanno perso la vita nell’attentato di Nassiriya, per cacciarla un’altra volta dai palazzi dello Stato in cui non è mai stata ammessa, dalle chiese che l’hanno relegata da sola in fondo.
Come ricorderete la signora Adele Parrillo non era una vera vedova ma nient’altro che una convivente del caduto Stefano Rolla.
Cioè nessuno, clandestina alla funzione funebre in chiesa e poi messa cortesemente ma fermamente alla porta al Quirinale, quando lo Stato ha celebrato i morti di Nassiriya. Morto o non morto in guerra, un convivente resta un escluso e la sua compagna si può respingere tranquillamente alla porta senza scandalizzare nessuno.
Franca Rame ha coniato, a sue spese per Adele Parrillo, una medaglia d’oro che le è stata donata in una piccola cerimonia privata. Ma su certe violazioni, come il non sposarsi (meglio se in chiesa) in Italia non si scherza: niente Chiesa e niente Stato.
«Ma che si sposino!», esclama esasperata la Sen. Binetti (evidentemente senza rendersi conto di parodiare Maria Antonietta) per liquidare le civili obiezioni di chi la intervistava (Angela Frenda, Corriere della Sera, 8 dicembre) sulle coppie di fatto. Ma prima aveva parlato di “felicità”: «La mia felicità, la sensazione di aver ottenuto un successo» per avere impedito uno sconto di tassa al convivente che veglia il feretro della persona amata.
La multa sul feretro imposta gioiosamente dalla Binetti a chi ama e a chi piange - ma non secondo le regole della Binetti - non può che generare un grande imbarazzo. Infatti come distinguere la “certezza della pena” di Fini, che evoca l’ergastolo per chi si accosta al letto di Welby, e la “felicità” di Binetti che ha imposto con un colpo di mano la sua visione teologica, dal fondamentalismo che intende ignorare ogni confine fra vita e fede e impone che la fede sia legge?
È l’indifferenza a fatti veri, vere sofferenze, veri problemi, solo perché la descrizione (che è poi la rilevazione realistica) di questi fatti non coincide con la pala d’altare della buona morte da un lato (dove i raggi della fede e la mano dell’angelo spuntano come un invito celeste dalle nuvole scure) e con la descrizione della casa tenuta in ordine dall’angelo del focolare debitamente sposata in chiesa e solo per questo affidabile sposa e madre amorosa, persino se abita a Cogne.
Sabato parla il Papa. E purtroppo le sue parole sono un intervento pesante, diretto, mai prima accaduto, sul governo italiano, solo sul governo italiano che ha annunciato una legge che esiste dovunque nel mondo e si forma sul rispetto giuridico, ma anche umano, dei diritti dei cittadini. I confini dell’Italia, a cui in esclusiva viene dedicata questa immensa pressione, si fanno più stretti.
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Possibile che sfugga del tutto la dimensione della carità che è stata, anche nei momenti più difficili, il grande canale di comunicazione fra credenti e non credenti, il messaggio di buona volontà con cui grandi cattolici e credenti anonimi hanno lasciato tracce di civiltà, di solidarietà, di comprensione e partecipazione attraverso confini che apparivano rigidi e impenetrabili, fra persone altrimenti condannate a sentirsi divise fra redenti e dannati? Che cosa è accaduto per indurre a calare mannaie così taglienti, per spezzare subito ogni legame con i miscredenti, dalla quantità della droga alla qualità dell’amore?
Non li imbarazza il fatto che ad ogni passo contro il diritto alla vita - dunque alla morte meno crudele - di Piergiorgio Welby, contro il rispetto che si deve a una vedova non sposata e che non è bello scacciare dalla chiesa, contro l’amore che esiste, che accade, anche se non è omologato, fra donne e fra uomini, verso cui è solitamente dedicato, a livelli incivili, sarcasmo e disprezzo, non li imbarazza il fatto che prontamente si schiera l’Italia peggiore, da Borghezio ai fascisti («meglio fascista che frocio») come si è visto nella “marcia di Roma” di Berlusconi?
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Ci sono domande - in questa storia in cui circola aria gelida e nessuna fraternità - che restano senza risposta e che devono averla. Con che diritto io posso dire a qualcuno «ti devi sposare», a due persone che non si devono amare, a Piergiorgio Welby che deve soffrire come un cane fino a quando un teologo illuminato (ci sarà, ci sarà) descriverà la fine del dolore come una benedizione necessaria, l’amore come un dono di Dio e la violazione delle regole delle coppie poca cosa (se non un diritto) rispetto agli strazianti genocidi del mondo a cui si dedica la metà della metà della metà della nostra attenzione?
Sono sorpreso che i senatori-teologi che siedono in Parlamento e battono con furore sul banco il martello delle proibizioni, non abbiano notato l’accortezza del Papa, almeno in una situazione che non riguarda l’Italia. Eppure Benedetto XVI ha fatto capire bene che un conto è discutere di Islam in una Lectio magistralis a Ratisbona, e un conto è una visita di Stato all’Islam in Turchia, dove vince non l’intento ad avere ragione ad ogni costo ma quello, molto più grande, di capire, di essere capito e di costruire un passaggio ad ogni costo. È un peccato, una ragione di tristezza, che un simile criterio non sia stato adottato per l’Italia né dal Papa né dai senatori che lo rappresentano.
Un po’ aridamente, quando si parla di coppie, i senatori-teologi evocano con fervore l’art. 29 della Costituzione italiana che dice: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Giusto. Ma quell’articolo definisce un modo di stare insieme, non ne proibisce un altro. E non occorre essere giuristi per sapere che la libertà di stampa si estende a Internet, che non esisteva quando è stata scritta la Costituzione. E che, dunque, un tipo di unione non ne impedisce un altro. E poi basta il buon senso per capire che due persone che si amano non sono e non possono essere in alcun modo offesa, rischio o pericolo per la famiglia tradizionale. Dal punto di vista del fatto e del diritto, è una affermazione impossibile. Infine perché ignorare gli articoli 2 e 3 della Costituzione che sanciscono la parte grande e inviolabile dei diritti della persona?
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Forse un modo esemplare di uscire da un confronto così poco generoso fra parlamentari che si sono nominati custodi dell’ortodossia e parlamentari e cittadini comuni (fatalmente l’aridità dei comportamenti incuranti e insensibili genera aridità di risposte che possono essere ingiustamente offensive) è assumersi subito la responsabilità del dolore di Piergiorgio Welby. Alcuni di noi, coloro che non possiedono il codice delle cose ammesse o vietate, quando si tratta della pena di un altro e sentono l’immensa ingiustizia, la intollerabile offesa, devono assumersi in questo momento il compito di porre fine a quell’immenso dolore. Lo faranno formando un comitato di emergenza deciso a non abbandonare Welby nella sua «prigione infame». Adesso, subito.
questa donna è ottenebrata..., la sua durezza di cuore è in netto contrasto con l'amore di cui tanto sproloquia...
l'uso della parola carità da parte della ahimè senatrice binetti è un'onta per la carità stessa...
Alla luce delle difficoltà della nascita del partito democratico, proporrei di seguire un metodo semplice e democratico.
I cittadini eleggono un’assemblea costituente del partito democratico di 50 saggi.
Ogni cittadino iscritto ad uno dei partiti del centrosinistra ha il diritto di candidarsi.
L’assemblea costituente genera una carta di valori condivisa e un sistema semplice e chiaro di regole per il funzionamento del nuovo partito democratico.
Questo metodo e’ gia’ stato scelto per la scelta di Prodi come candidato dell’Ulivo e del programma del centro sinistra.
Il metodo e’ trasparente e finora ha funzionato cosi’ bene che e’ riuscito a tenere in piedi un governo con una maggioranza sgangherata.
Perche’ non dovrebbe funzionare per il Parito Democratico?
io mi domando a quale religione appartengano la Binetti e quelli come lei...
delle lezioni di catechismo che ho frequentato assiduamente e con entusiasmo da bambina, quelle che mi ricordo sempre sono relative al buon samaritano e al ragazzo che andò via quando gesù gli chiese di abbandonare tutte le sue ricchezze... la mia fede si è formata su queste semplici cose: carità e amore.
mi ricordo una canzone da "bizzoche" (perchè la cantavano sempre loro a messa quando mancava il coro ufficiale) che diceva "dov'è carità e amore, lì c'è dio"....
Mi sa che dio non c'è proprio più nei teo-qualcosa....
velenoso il tentativo, tipico degli oltranzisti anti-eutanasia, di buttare lì che le politiche eutanasiche mirano ad abbattere i costi del servizio sanitario, come se fosse il loro obiettivo principale, e non solo una conseguenza pratica.
"Non c'è, per me, la libertà di morire, ma solo la possibilità di accettare la morte"
E' da quando andavo al liceo, e litigavo con l'insegnante di religione sul "peccato" del suicidio, che non sentivo idiozie simili.
Non mi stupisce che la signora sia oltranzista cattolica, e meno ancora mi stupisce come la fede religiosa si associ a quella politica.
"La civiltà non raggiungerà la perfezione finchè l'ultima pietra dell'ultima chiesa non sarà caduta sull'ultimo prete."
(Émile Zola)
vabbè la sinistra radicale e quella inciucista, che palle... e come mai in Europa il PSE dice bene dell'Unione invece? cmq per una volta, la Binetti non mi dispiace del tutto. Può venir fuori di tutto da domande come queste: «Nel dibattito sulle coppie di fatto, proprio perché diciamo un no convinto alla loro omologazione alla famiglia fondata sul matrimonio occorre capire sempre di più cosa sia oggi la famiglia, che valore abbia, perché sia così necessario proteggerla, perché è tanto in crisi e di che cosa ha bisogno per uscire dalla sua crisi e ritrovare la sua forza di modello sul piano della coesione sociale» e pertanto penso, ancor più se lei è cattolica, che abbia avuto coraggio a porsele.
Carolina
la binetti, come del resto quasi tutta la chiesa cattolica è contraria alla libera scelta. Quindi il giudizio sull'accanimento terapeutico deve essere dei medici, sul quantitativo di cannabis della commissione, sui pacs dello stato, e via dicendo l'importante è che non ci sia libero arbitrio. La questione è come è possibile fare un partito con soggetti che per loro scelta e affermazione situano fuori da loro il luogo decisionale delle scelte politiche ed etiche. In sostanza come faccio a fare un partito, quindi una associazione che si prefigge di governare se alcuni vogliono che le scelte di governo non confliggano a priori con le scelte operate dalla chiesa. La scelta è secondo me semplice con questi si possono e si debbono fare tutte le alleanze possibili ma un partito proprio no. SE poi tornassero i collegi e mi toccasse scegliere tra bimetti and soci e astenermi, la mia scelta è già fatta : l'astensione, è meno dannoso.
questo vecchio stornello di inizio secolo evidenzia lequale cultura che si dovrebbe unificare nel partito democratico con la binetti:
“Vorrei che il Vaticano andasse in fiamme
e il Papa le bruciasse lemme lemme
e il Papa le bruciasse lemme lemme
bruciasse i preti in corpo a le su mamme”
ma vi pare possibile? e opportuno?
ci sarebbero un milione di cose da dire sulle teorie della binetti riguardo alla famiglia e al matrimonio , ma stringerò :
quando parla di famiglia cita il matrimonio , quando parla di convivenza parla di persone (penso che si confonda con la coabitazione)
quando parla della convivenza fa allusioni,"più o meno serenamente", qualcuno l'avvisi che i matrimoni hanno più o meno la stessa serenità.
quando dice "le varie forme di convivenza rispetto al matrimonio" ti viene da dirle :e che cos'è il matrimonio se non una forma di convivenza? ma poi pensi: forse ci è arrivata da sola, perchè dice "è necessario che ci si chieda coraggiosamente quali siano le prerogative essenziali del matrimonio ", e invece ti accorgi che manco lei si è data una risposta alla domanda che si è fatta , e infatti non continua.
io non sono contraria al matrimonio nè ai pacs né alla convivenza ,io sono contraria a quelli che son contrari e lo impongono anche a me .
sono democratica .se lei è cattolica e vuole sposrsi in chiesa per tutta la vita ,son contenta per lei , ma dove sta scritto che io debba fare come lei?
e dove sta scritto che giacchè welby ha accettato una terapia in un determinato periodo adesso deve continuare a farlo ? cosa aveva fatto coi medici un contratto capestro con clausole vessatorie (ti curiamo se poi possiamo accanirci terapeuticamente)?????
Il mio sogno è un partito democratico senza Binetti e Mastella, come senza Bertinotti e Salvi.
Chiedo troppo?
Il mio sogno è che i preti se ne restino in sagrestia e che le perpetue si occupino di fargli l'orlo alle gonnelle.
Detto alla Fantozzi:
il Partito Democratico è una cagata pazzesca!
(seguono 92 minuti di appluasi)
Ma è possibile che i nostri politici non si rendano conto che la famiglia così come la intendono loro è un concetto sociologicamente (e non solo) ormai superato? dove vivono? ma il Papa non poteva restrsene ad avignone e noi fare la rivoluzione?
Il mio sogno è che votiate tutti assieme e tutti convinti il nuovo partito democratico, e poi il partito democratico decida di allearsi con Forza Italia per ragioni strategiche.
no lorenzo questo è il mio incubo .
(ed io sono una notoria cassandra ...)
A me non sembra né un sogno né un incubo. Se dentro al partito democratico c'è il Baffino mi pare più che altro una corretta previsione di quello che succederà.
@moreno : il tuo sogno esiste già si chiama forza italia (noi ci teniamo la binetti e mastella e bertinotti etc , e forza italia si prende i ds)
Ci vuole l'aborto per il partito democratico.
L'unica cosa che ci salverà sarà che di partiti democratici non ne faranno uno, ma cinque o sei.
il partito democratico mi sa tanto di poco, tipo una pastasciutta scotta e non condita.
Acuta osservazione Antonella, ma è più facile che in Forza Italia confluiscano Bertinotti (che da 10 anni è il miglior alleato occulto del nano), Folena, Salvi, Mussi, D'Alema ed Angius come adesioni personali, tanto sono stati preceduti già da Bondi, Ferrara, Liguori. Una rimpatriata tra compagni insomma.
Dubito che Fassino, Bersani, Bassanini, Damiano li seguano.
con questa affermazione Moreno si attesta fra i più acuti analisti politici degli ultimi anni, subito dopo Socci e il pupazzo Gnappo.
a me sa invece di affossamento definitivo della sinistra .
noi ci teniamo la binetti e mastella e bertinotti etc , e forza italia si prende i ds
mah anto, io mi tengo 1000 volte i ds pur di disfarmi di binetti e mastella.
d'accordo che il baffino non è berlinguer, ma sto antidalemismo militante sta diventando ridicolo, se ora si arriva addirittura a preferirgli don clemente da ceppaloni...
quanto alla paventata alleanza con fi, ci tengo a far notare i ds sono l'unico partito costantemente solidale con il governo prodi da aprile ad oggi: gli unici, in buona sostanza, che non hanno ancora rotto i coglioni.
ah, ma certo, chi la sa lunga capisce bene che questa è l'astuta strategia pensata dal baffo malefico per meglio ordire le sue trame filo-berlusconiane dietro le quinte...
@claudio :)
scusate, ma quello nella foto è una donna?
ma parlando d'altro.. io direi semplicemente che non vale fare il partito democratico!
non finchè governano... eccheccazzo
ho votato il partito democratico io ?
eh?
...
no porca pupazza ho votato i verdi , (e non mi svangate) , perchè finchè devo "appoggiare" rutelli la binelli e quella faccia di culo di mastella posso anche starci.
Ma votarli MAI!! voto joey ramone alle proossime elezioni se mi fanno mettere per forza la croce sui teodem
Intanto per i nostalgici segnalo questo link:
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/storia-foto-pci/storia-foto-pci/storia-foto-pci.html
gli unici, in buona sostanza, che non hanno ancora rotto i coglioni.
dopo aver finto di cedere al ricatto mastelliano dell'indulto che cacchio devono fare ancora ?
Bravo Davide! Senza la linea di Fassino ce le sognavamo le primarie, l'appoggio a Prodi, avremmo candidato Bassolino e non saremmo arrivati al 40%, magari imbarcando pure Buttiglione, Stefania Craxi e la Mussolini oltre a Mastellone.
Antonella se fosse una infiltrata di Forza Italia per seminar zizzania in un blog di Sinistra usando i luoghi comuni tipo: solo chi è estremista è intelligente e onesto.
dopo aver finto di cedere al ricatto mastelliano dell'indulto che cacchio devono fare ancora ?
sì perchè l'indulto non l'ha forse votato anche il tuo compagno fausto, insieme ai verdi e a tutto il resto dell'unione esclusi di pietro e parte del pdci?
o credi che l'indulto sia stata una pensata di berlusconi e d'alema per salvare previti? ma facciamola finita, vi prego!
@moreno guarda che è inutile che giri agli altri le cose che abbiamo detto a te ,non abbiamo la memoria corta qua
http://www.onemoreblog.org/archives/012603.html
"il kaiser di sinistra "ti aveva ribattezzato sandro(aveva voluto anche il copy)
@ Davide. Dico soltanto che chi ha fatto una bicamerale ne può sempre fare un'altra.
il pdci si astenuto in toto.
certo persio, e chi ha fatto cadere prodi lo può fare una seconda volta.
ma come credo che bertinotti non commetterà questo errore di nuovo, allo stesso modo dubito che d'alema si metterà di nuovo al tavolo a trattare con berlusconi. il metro di giudizio deve essere lo stesso per tutti, altrimenti non vale.
il pdci si astenuto in toto
ah perfetto, questo smentisce in toto ciò che ho scritto, assolutamente...
com'è che i ds sono tutti contenti del partito democratico e gli altri a sinistra no?
ah ma forse mi confondo : i ds sono il nuovo partito democratico.
Certo. Ma in realtà Bertinotti non ha fatto cadere Prodi, che non era più presidente del consiglio. Molti sostengono che il PRC non abbia fatto vincere le elezioni del 2001 a Prodi non candidandosi assieme agli altri, ma la cosa è molto controversa tra i sondaggisti. Stefano Draghi, per esempio, sostiene che non sia così, e che se il PRC si fosse presentato assieme agli altri la sinistra avrebbe preso meno voti.
Personalmente, non voterò più PRC finché non mi sarà passata l'incazzatura che mi ha fatto prendere Bertinotti quando ha detto "bisogna dialogare col vaticano", ma questa è un'altra storia.
ah perfetto, questo smentisce in toto ciò che ho scritto, assolutamente...
per quanto riguarda i miei pricipi si
Spiegatemi una cosa: da dove arriva tutto questo interesse nel Partito Democratico? Che cosa mai avrebbe di nuovo? Copio e incollo da Wikipedia: "Il progetto, che ha nell'attuale Presidente del Consiglio Romano Prodi il suo principale sostenitore ed ispiratore, prevede la costituzione di un partito unitario che unisca e rappresenti le culture cattolico-popolari, quelle liberaldemocratiche e quelle socialiste-socialdemocratiche di stampo riformista."
Ma vi rendete conto di cosa ci stanno proponendo? E' l'esatto contrario di ciò che ha spinto molti a votare alle ultime elezioni! In tanti sono andati a votare per il solo ed unico motivo di sconfiggere politicamente Berlusconi; e in tanti sono andati a votare per tentare di dare all'Unione un'impostazione più marcatamente di sinistra; era infatti questa una speranza diffusa: di fronte ad una destra sempre più viscida e pericolosa, di fronte allo sdoganamento del fascismo ed al berlusconismo in crescita nel Paese, cerchiamo quantomeno di tener saldi certi valori. E invece no: si vuole tornare al GRANDE CENTRO DEMOCRISTIANO, spacciandolo per l'unica grande speranza di rinnovamento a sinistra! D'altronde, cosa c'era da aspettarsi di diverso da Romano Prodi, che proprio dalla Democrazia Cristiana ha fatto iniziare la propria carriera politica?!
Se già mi faceva schifo il solo riformismo diessino (quello del "capitalismo dal volto umano" e di tante altre sconcezze), figuriamoci questa accozzaglia di catto-delinquenti-ipocrit-moderati.
Quelli come Moreno Puiatti e come Davide, manco a dirlo, o sono (colpevolmente) ingenui o sono in totale malafede; non è che "solo chi è estremista è intelligente e onesto": semplicemente, è intelligente e onesto chi non è ipocrita. Siete VOI a definire estremista chi è su posizioni non ipocrite come le vostre, perchè pensate ed agite come ha sempre fatto certa pseudo-sinistra col culetto ben caldo sul seggiolino, puntando il dito sui "nemici dello Stato" perchè, poveretti, non siete mai riusciti nè a leggere nè a capire Luther Blissett (http://www.lutherblissett.net/archive/078_it.html), ma vi accontentate delle belle parole di Fassino e Violante: quelli, per capirci, che dopo il G8 tentarono di invitare Scajola alla Festa dell'Unità, finendo ricoperti di insulti dalla base. E voi li rivotate, li volete alla guida. Voi sì che farete il cambiamento! Sappiate che avrete buona parte della sinistra contro.
per quanto riguarda i miei pricipi si
no non smentisce un cazzo perchè qui stiamo parlando dei ds, non dei tuoi principi. e poichè l'indulto l'ha votato l'80% della coalizione, non può essere fatto passare per un inciucio fra i ds e forza italia.
questo se si vuole stare ai fatti, e non alle chiacchere da dopolavoro.
C'è un solo motivo per volere il partito democratico: prenderebbe più voti della somma DS-Margherita.
E li prenderebbe veramente, perchè ci sono molti, anche a sinistra, che della balena bianca hanno una struggente nostalgia.
a che non gliene fregava un cazzo, e lo riteneva al di fuori dei programmi di governo acecttati e consolidati, si è alzato e si è astenuto , chi non poteva fare altrimenti per non essere accusato di voler far cadere un 'altra volta il governo è dovuto sottostare ai desideri altrui .
o almeno, credo. questo è il mio pensiero e lo esprimo ,le chiacchere da dopolavoro le lascio ai promotori di f.i.
pino no !
la balena bianca no!
ci sarà chi ne ha nostalgia ma c'è chi piuttosto non vota...
eccolo qui, il prefe.
ma qual'è il problema, se fanno il partito democratico restano rifondazione e pdci, se poi il correntone ds si allea ad uno dei due, o meglio ancora fanno una federazione, magari includendo i verdi, resterà una sinistra da votare.
il partito democratico è altro, vuole essere altro, e lo voteranno altre persone. non capisco davvero le vostre preoccupazioni.
Davide... credo che le preoccupazioni siano per un possibile centro stile DC, con inciuci e alleanze da salotto, giusto per governare, con tanto di fine di stato sociale, laicità e via dicendo...
anche perchè, giustamente resteranno i partiti a sinistra, ma la gente li voterà...???
o avranno la meglio la paura del comunismo e altre uazzate simili...???
visti i personaggi che inquinano con la loro presenza le reti televisive, temo che passerà la seconda ipotesi...
Il Partito Democratico ci ha distolti dai temi fondamentali del 3d (normale, visto che è una chimera).
E allora io ci voglio tornare, insistendo nel sostenere che a sinistra, a furia di parlare di PACS, stiamo perdendo di vista l'importanza del matrimonio CIVILE (scusate il maiuscolo).
Abbiamo paura di portare avanti l'idea del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso e allora, pur di non riformare un istituto antico e collaudato (certamente migliorabile), restiamo incantati da alchimie giuridiche come i PACS.
Qualcuno a sinistra ha il coraggio di una laicità come quella di Zapatero?
bravo pino. sono d'accordo.
"la binetti, come del resto quasi tutta la chiesa cattolica è contraria alla libera scelta."
arcovazzi niente da dire in proposito oltre quanto hai affermato: è la verita.
Che la "persona" sia composta dallo spirito (non nel senso del proprio "cerebralismo"), da una mente (non quella puramente materialistica) e da un corpo (fatto tanto di carne che di cuore), anche questo è assodato o almeno dovrebbe esserlo, se si possiede un minimo di coscienza su quella che è la natura dell'uomo, che trascende quella puramente fisica.
Una cosa pero è anche da dire: se la Verita esiste bisogna anche perseguirla e annunciarla, perche il mondo (ossia chiunque cerchi la Verita nella vita e in se stesso, sinceramente e profondamente) possa ri-trovare la vita.
Questo mondo va verso il declino, ma nessuno se ne accorge...
Ai cattolici o religiosi, mi sento di dire di seguire meglio quanto "laciligina" diceva sopra, perche un partito democratico autentico non puo in nessun modo prescindere dal libero arbitrio (come il Padre Celeste ci ha donato).
Ai non religiosi, o meglio antireligiosi, dico di guardare ad una vita che sappia andare oltre alle proprie pulsioni e ai propri liberalismi, per ottenere un quadro interiore piu completo e ampio rispetto a quello prospettato di fuori.
Un vero partito democratico, alternativo a questo ridicolo poli-partitismo attuale, non puo/NON DEVE che essere di tipo anti-estremistico .. continuo a sperarlo (perche gli estremi, come si sa, finiscono sempre per toccarsi alla fine...!).
koan una precisazione si rende necessaria ,anzi due.
come non religiosa ti chiedo di non dipingermi come persona che va solo dietro "alle proprie pulsioni e ai propri liberalismi", se hai simili preconcetti e ritieni di avere più di me "un quadro interiore piu completo e ampio rispetto a quello prospettato di fuori" vai ad interloquire e a confrontarti con persone più consone al tuo status mmorale :se tu parli con me ,parli al mio stesso livello ,la predica valla a fare in chiesa.
quanto al vero partito democratico hai ragione "NON DEVE che essere di tipo anti-estremistico" ,nella speranza che sia veramente laico e che i cattolici fanatici e intransigenti stiano fuori.
"se si possiede un minimo di coscienza su quella che è la natura dell'uomo, che trascende quella puramente fisica".
Chi afferma una cosa del genere, se capisco bene, ha le prove che la "natura dell'uomo" comprenda altro oltre alla sfera fisica-sensibile. Cortesemente, potrei avere anch'io le prove di un'affermazione così importante? In caso contrario, non mi se ne voglia, ma resto con la scienza e lascio la superstizione alle sagrestie.
Mah persio, si dice esistano i "miracoli" (persino accettati come inspiegabili da parte della scienza...).
A parte questo se riesci a spiegarmi la bellezza di un fiore, scientificamente, mi do alle superstizioni sacrestali anch'io!
Non vedo dove siano le prove della tua affermazione precedente. Ergo, si tratta di fuffa superstiziosa, fino a prova contraria, si capisce.
Vedete ragazzi, il NOSTRO problema è sempre lo stesso, uguale da cinquant'anni. La verità è che, io per primo, siamo pedanti e ottusi. Stiamo qui a discutere e analizzare nei minimi particolari, con grande rispetto per il confronto e la dialettica e il diverso da noi (perché noi siamo buoni e comprensivi) quello che dice UNA SCEMA. Ecco, questo è storicamente il nostro irrecuperabile limite: prendiamo sul serio qualsiasi cazzata. E non sappiamo MAI riconoscere le Binetti di turno. Dovremmo farci una grande risata e rifiutare SOLTANTO L'IDEA DI CONFRONTARCI CON SIMILI STRONZATE. Invece. Invece no. Il risultato è che gli altri, TUTTI gli altri, se ne approfìttano. E se ne approfitteranno. Ecco, assomigliamo molto a quel personaggio ingenuo e sempliciotto di Carlo Verdone sempre in ritardo agli appuntamenti. Perdonatemi, ma è così.
koan: per favore, contieniti. Non se ne può più, davvero, saresti capace di trasformare unm prete in giacobino. Fammi una cortesia, 'ste minchiate riservale al post dei massoni, ve lo lascio aperto apposta. Non si può (NON SI PUO?) vedere un uomo nelle condizioni di Welby e sparare 'ste stronzate alla Binetti. Basta. "Per carità".
Ma certo! figurati biraghi, meno male che ci sei tu a rimettere tutti coi piedini rigorosamente per terra, molto per terra...
Possono almeno ritenersi adeguati, grazie al cielo .. o alla terra, o sotto terra, gli attestatori stessi. Infondo, non sei forse tu amministratore indefesso di onemoreblog ?
Persio "la natura dell'uomo" è dentro di te.... ma è sbajiata !
Mi consenta Mr alberto un personale:
( Mah .. )
Buon prosieguo
Ecco, meno male che è arrivato il chierichetto a spiegarmi la ragione ultima delle cose. Corro a bruciare la mia biblioteca e torno.
"Seganle orario" (ti ho trascurato ieri sera...ma), meno male che TU (dal tuo livello) almeno rintocchi PER TEMPO.
segnale orario ha detto la cosa più saggia che abbia sentito in questo 3d.
Koan, mi mancavi..!!! Sei perfino peggio della Binetti: almeno lei sa scrivere, anche se scrive delle castronerie.
"Ai non religiosi, o meglio antireligiosi, dico di guardare ad una vita che sappia andare oltre alle proprie pulsioni e ai propri liberalismi, per ottenere un quadro interiore piu completo e ampio rispetto a quello prospettato di fuori."
...E poi questa gente ha il coraggio di accusare l'elitarismo e i luoghi comuni della sinistra, quando sono proprio loro i primi a sentirsi SUPERIORI dall'alto della loro FEDE, che è in realtà, al contrario, ciò che li rende più schiavi.
Curiosamente, caro Koan, noi "antireligiosi" non manchiamo affatto di spiritualità; semplicemente, rifiutiamo regole, dogmatismi e tutto ciò che possa basarsi sull'ignoranza delle persone.
Come ebbe modo di dire Margherita Hack, durante un dibattito televisivo, ad un credente che si rivolgeva a lei dicendo "Professoressa, io la considero una persona intelligentissima", La Hack rispose: "...E proprio per questo non credo in Dio!".
Almeno la tua cara Margherita (citando sempre personaggi "atei" o "anti-religiosi", deduco siano gli unici che ri-conosci) è capace di intavolare dibattiti, come riporti, intelligente al punto da potersi persino riferire nei suoi illuminanti dibattiti a realta, plurimillenarie, che probabilmente neanche conosce (fino a prova contraria, direbbe qualcuno)...
Meno male che sono tutti intelligenti come te, lorenzo, daltronde scrivi cosi bene, tu, che sarebbe difficile negare una tal evidenza cognitiva su tutto quanto (blwaaa! scusa) esprimi... con dignita, come dire, davvero "ESTREMA" .. ;)
...correggo:
"Meno male che NON sono tutti intelligenti come te, lorenzo..."
Qui il problema non è di stare a sentire le coglionate che dice la binetti (tutti termini vaghi e di scarsa consistenza tipo "carità" e altre robe; che faranno sicuramente parte dell'armamentario ideologico della sua setta, ma non significano nulla da un punto di vista pubblico e statale); bensì di cogliere il punto centrale: ovvero quello che l'individuo è padrone della propria vita e delle proprie scelte, per le quali (esclusi i danni nei confronti terzi) non deve essere succube di nessuna commissione di esperti o pretazzi di qualunque tipo.
E' un problema di libertà individuale; e la libertà individuale è il fondamento della democrazia occidentale.
Lo stato etico, al contrario, è il cuore di tutte le dittature di destra, sinistra o clericao-islamiche.
"Ai non religiosi, o meglio antireligiosi, dico di guardare ad una vita che sappia andare oltre alle proprie pulsioni e ai propri liberalismi, per ottenere un quadro interiore piu completo e ampio rispetto a quello prospettato di fuori."
Ehh?? Ma de che parli? Quadro interiore più completo...ma ti rendi conto che è aria fritta?
Dedalus, scusa, ma... NO!
Ti aiuto, in quello che hai evidenziato su quanto ho scritto (nel discorso che facevo..) tralasciando il significato di alcune parole chiave, come: "proprie" e "propri".
Riguardo ad un "quadro" piu specificatamente "interiore", invece, pensi che quanto tu sei e fai, non dipenda da un tuo patrimonio di tipo "interiormente" e, persino, personale (nonostante i condizionamenti materialistici e di ogni tipo, esterni)?
Per il resto guarda pure alla vita e alla natura: come non negare che si sia originata da se'...!? (attento a come la vedi, potresti essere tacciato di "deficienza" anche tu! fino a prova contraria, naturalmente..)
Il carattere interiore delle cose, della realta, della poltica stessa, non esiste secondo te, dedalus?
Il carattere interiore delle cose, della realta, della poltica stessa, non esiste secondo te, dedalus?
che intendi per interiore?
Direi soggettivo, caso mai. Le cose non sono in quanto tali, bensì in quanto percepite da noi..non credo esista la cosa-in-sè, bensì il fenomeno..(ma non vorrei appesantire la conversazione).
Il problema dei cattolici e dei credenti è questo linguaggio che definirei "affettivo", ovvero che mira più a colpire un generico buon sentimento che la logica e la razionalità..
Mah io penso che sia semplicemente tutto collegato...
La Fede si comunica in realta, e se ne fa esperienza diretta (discorso astratto, finche non accadono le cose...).
Non è importante il "linguaggio", ma l'esperienza, lo sperimentare quindi personalmente di cosa si parli (cosa che pochi hanno bisogno di fare, è piu facile parlare a priori!)
Tutto, mi sembra razionale invece questo, risponde ad una legge di causa-effetto:
se prendo la "causa" come "Verita", allora "l'effetto" sara "il fenomeno" percepito soggettivamente.
Porto un esempio: ci sono condizioni per le quali si puo affermare che piovera, ma l'essenza della "pioggia" rientra in una "causa prima", che lega piu e diversi fattori tra loro e che esiste -a prescindere dalla manifestazione esterna del fenomeno- esattamente come cosa-a-se'.
I sentimenti, dipendono dalla mente-psiche'... lo spirito dipende dalla forza dell'Amore (superiore alla realta materiale, in quanto "puro Spirito").
Se un sentimento puo essere rappresentato come una serie di azioni-reazioni chimiche, lo Spirito sta alla "causa prima" di quanto, appunto, E' (da cui implica un dato effetto).
L'interazione tra le cose individua una "causa" piu grande e una "Legge" scatenante...
Il mondo non viene dal caos, perche la vita non segue tale Legge, bensi quella di un ordine superiore (o come dici tu, la logica e razionalita del caso). "L'origine" di tutto possiede in se' tale "ordine" (per questo vivere nel peccatto, significa vivere senza un tale ordine superiore; che non porta alla vita, ma alla morte, rinnegandone la Legge "interiore") ..
....che c'è, ma non si vede (oppure: che è dentro di te, ma è sbajiata!)
@koan. ti rendi conto che il tuo ultimo post è un delirio senza capo né coda oppure pensi che anche questo mio giudizio dipenda dal fatto che io dentro abbia non so quale legge dell'uomo "sbajiata"?
E comunque una cretina come la Binetti non si merita 70 post. Biraghi: chiudi!
purtroppo mi rendo conto... e tu invece?
Persio lascia stare, con koan è fatica sprecata... Preso com'è dal suo delirio fanatico, non si può rendere conto che ogni suo post è "un delirio senza capo né coda", normalmente basato su di un linguaggio che dedalus definisce "affettivo", "ovvero che mira più a colpire un generico buon sentimento che la logica e la razionalità..."; e proprio questo è il problema dei cattolici e dei credenti: il loro comodo riferimento all'amore e all'armonia universali, che NON ESISTONO E MAI ESISTERANNO sino a che non verranno superate certe diseguaglianze e ristabilito un minimo di GIUSTIZIA. Per questo - per una semplice questione di ipocrisia, di comodo - "una delle componenti essenziali del pensiero sociale cristiano" è l'Interclassismo: perchè esso è "lo strumento grazie al quale le classi dominanti, nel presentare i propri interessi come interessi collettivi, sottraggono incisività ed efficacia alle rivendicazioni degli strati sociali contraddistinti da condizioni socioeconomiche più svantaggiate, prefiggendosi di mantenere lo status quo."
(http://it.wikipedia.org/wiki/Interclassismo)
E bravo koan.
Lorenzo è chiaro che non credi nella fattibilita delle mie posizioni, come io nelle tue (e di altri), ma ti faccio presente che non conosci ne' quello che faccio, ne' il modo in cui lo faccio, nei modi in cui credo che debba essere fatto (tra l'altro neanche mi conosci).
Non sono per lo "status quo", e questo lo sai benissimo, perche l'ho gia detto (senza bisogno di spiegartelo ancora).
Il discorso sull'AFFETTIVITA, mi fa vomitare anche solo il termine, perche se di amore si parla, ebbene questo è molto piu concreto e sostanziale di quanto tu (e altri) non possa immaginare... ad ogni modo il mio linguaggio, non è irrazionale, ma mi permetto di dire che sia molto piu concreto, fattibile e potente del vostro.
Quello che manca a voi infatti è la mancanza di profondita e di valutazione apartitica o non estremistica..... che E' DIVERSO!
Bye
Correggiti pure l'ultima frase...
Koan, continui il delirio. Fai pure.
Non ci manca affatto "la mancanza di profondita": come puoi dare del superficiale a una persona per il solo fatto di non esser credente?! Si può riuscire a riflettere sulla condizione umana e sui problemi sociali anche prescindendo da una convinzione religiosa, ANZI è decisamente più consigliabile, in quanto si evitano posizioni disgustose come quella della sig.ra Binetti! Siete VOI ad essere tenuti in catene da quell'"ordine superiore", e a non accorgervene!
Quanto alla capacità di "valutazione apartitica o non estremistica..." (fai proprio ridere, ma COSA scrivi? E COME lo scrivi?!), è da giorni che scrivo che i partiti mi fanno schifo e tu stesso mi dai dell'anarchico; non c'è partigianeria politica se non riguardo a dei valori, che sulla carta dovrebbero essere gli stessi tuoi, se non fossi traviato più o meno consapevolmente - come già t'ho detto - da una delle componenti essenziali del pensiero sociale cristiano: l'Interclassismo (o solidarismo), il quale afferma che "il motore della storia deve essere ed è, alla fine, il solidarismo cristiano tra gli uomini, tra le categorie e le classi e tra i popoli": un bel modo per ritenersi contrari allo status quo...mantenendo sostanzialmente lo status quo!, in quanto si rifiuta il concetto di lotta di classe nella speranza di una convivenza in armonia ed in collaborazione tra le diverse classi sociali, che è più utopica (ed ipocrita) di qualsiasi sogno anarchico. C'è poco da dire: o si supera la differenza esistente innegabilmente tra le classi sociali, o la situazione NON CAMBIA e resta lo status quo che entrambi critichiamo, ma che tu fondamentalmente accetti tirando fuori la comoda parolina buona per ogni occasione dell'estremismo: l'estremismo non esiste se non nella tua testa ed in quella di chi se lo è inventato come facile capro espiatorio per continare a mantenere, per l'appunto, lo status quo.
Lorenzo, ti sei accorto che qui dentro sono il piu "anarchico" (rispetto al tuo discorso) di tutti?
L'essere "apartitici" lo consigliavo a un "voi" in generale, non specificando "te" in particolare, anche se sei eccome partitico... e te lo dimostro.
Visto che ammetti la "lotta di classe" e che tale lotta consisterebbe nel "superare la differenza esistente innegabilmente tra le classi sociali", è evidente che sei, per quanto mi riguarda almeno, praticamente comunista e quindi "partitico" (altrimenti, come me, valuteresti i pro e i contro sia della destra che della sinistra).
I partigiani avevano convinzioni politiche e quindi partitiche:
le tue quali sono esattamente, una volta sabotato il sistema (ossia come pensi che sia il caso di "governare")?
La societa è, per come la vedo io, intrinsecamente divisa secondo una logica partitica e di classe (e questa non è un'utopia, ma una realta), in quanto nessuno per natura (fisica, mentale/caratteriale e quindi sociale) è uguale ad un altro e ognuno deve poter essere e divenire quel che "puo" (o meglio, "vuole"). Adesso non venirmi a dire che se tu avessi l'intenzione di salire di "classe sociale", te lo impedirebbe il governo (di destra o di sinistra, che sia).
E' vero che tale possibilita o opportunita debba poter essere migliorata, sapendo andare governativamente incontro a tutte le esigenze e necessita esistenti, affinche ognuno possa godere degli stessi diritti, ma ammetterai pure che questo molto spesso dipende non poco dalla propria volonta... o vuoi costringere, che so, un ragazzo a studiare forzatamente o a fare questo o quel tipo di lavoro?
Rispetto al rendere sempre piu realizzabile una tale possibilita di "crescita sociale", che non sia esattamente "uguale" (in quanto ognuno è, per natura, diverso dagli altri), ma che sia piuttosto assolutamente garantita per tutti, certamente: posso, voglio e devo Lottare!
Non si è MAI "uguali", in quanto basta una famiglia diversa nella moralita e nell'educazione pedagogica, rispetto ad un'altra famiglia, a condizionare profondamente lo sviluppo dei figli (oltre alla naturale e soggettiva differenza caratteriale tra questi).
Nel discorso che ti ho fatto, mi sono tenuto molto sul generico perche non so ancora cosa tu intenda -personalmente- quando parli di: "lotta", "classi" e "differenza esistente tra le classi sociali".
Ad ogni modo, come io contesto l'ateismo, anche tu pensi male riguardo chi ha delle "convinzioni religiose" (e lascia stare la Binetti che non c'entra niente nel mio discorso, poiche c'è molta DIFFERENZA tra le persone credenti stesse):
per "mancanza di profondita" intendo: il non essere materialistici e l'essere privi di spiritualita.
Mentre il mio essere "contrario" allo "status quo", significa che sono "contrario" proprio all'utilizzo materialistico ed egoistico che ognuno fa della propria posizione e situazione sociale; in quanto credo fermamente che nessuno esista -questo è un concetto spirituale- a prescindere dagli altri...!
Scusate mi sono accorto di un errore di scrittura e mi correggo.
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Ad ogni modo, come io contesto l'ateismo, anche tu pensi male riguardo chi ha delle "convinzioni religiose" (e lascia stare la Binetti che non c'entra niente nel mio discorso, poiche c'è molta DIFFERENZA tra le persone credenti stesse).
Per "mancanza di profondita" intendo l'essere: materialistici e l'essere privi di spiritualita.
Mentre, il mio voler essere "contrario" allo "status quo", significa che sono "contrario" proprio all'uso materialistico ed egoistico che ognuno fa della propria posizione e situazione sociale; in quanto credo fermamente che nessuno esista -questo è un concetto spirituale- a prescindere dagli altri...!