Una magnifica centenaria milanese e un Comune scadente

burocraziaVoce burocratica – Pronto, il signor Biraghi Alberto?
Io – Sì. Chi parla?
Voce burocratica  – Lei è il figlio di Manasse Giuliana che oggi dovrebbe compiere 100 anni?
Io – Sì, chi parla?
Voce burocratica – Sono del Comune di Milano, zona 8 e mi metto in contatto per la consegna del kit.

Io – Buongiorno. Intende la stessa cosa per cui mi ha già telefonato un suo collega settimana scorsa che comprende una foto della vecchia Milano, un attestato di centenarietà su carta tipo pergamena e una riproduzione dell’Ambrogino d’Oro parrebbe in plastica?
Voce burocratica – Esatto, ritirate voi o dobbiamo consegnare noi?
Io – Guardi, la ringrazio molto anche a nome di mia mamma, ma facciamo che il kit lo ritiriamo per i 200 anni, va bene? E comunque in quell’occasione magari chiamate direttamente lei, no?
Voce burocratica – Quindi conferma di non voler usufruire del kit.
Io – Esatto, grazie. Buongiorno.

Click.

Nella magnifica festa per i 100 anni di mia mamma Giuliana l’unica nota stonata è arrivata dal Comune di Milano, per questo “kit”, scadente come chi l’ha ideato e come le persone che hanno telefonato. Non una parola, non dico d’augurio, ma neppure cortese. Il tono era quello di chi ti deve notificare una cartella esattoriale o l’avviso che toglieranno il gas per due ore. Macchinette grigie, che se lavorassero nel call center di qualunque azienda sarebbero già state cacciate a pedate nel sedere.

PS La mediocrità burocratica non ha però guastato la nostra allegria.