Il “gran cuore” dei milanesi non sia pane per la vostra retorica

Umberto AmbrosoliUmberto Ambrosoli (già sconfitto in Regione, considerato tra i papabili per Palazzo Marino 2016) commenta su Facebook il dramma dei poveri disgraziati migranti. Si parla di migliaia di vittime di un Occidente cinico e baro che se li palleggia, li chiude nei campi, li carica sui treni senza nulla più di ciò che indossano (terribile immagine che non avremmo più voluto vedere, no?), li blocca alle frontiere in barba ai trattati.

Tra un accenno al suo nuovo libro, due righe sulle recenti elezioni e un link a un evento di sharing economy, il figlio dell’indimenticabile galantuomo trova il tempo di scrivere: “I cittadini di Milano sono eccezionali!” e “finalmente il coraggio di fare gesti concreti, come dimostra il Gruppo FS, ci riporta la virtù che più piace alla Milano migliore”.

Non ce l’ho fatta a non rispondere, ma il mio commento annega nell’applauso a comando dei fan. Così lo riporto qui, per certi versi agganciato al fastidio per gli applausi pelosi ai gruppi di spazzaidee a Milano.

Ho scritto: “Voto la sinistra e pago le tasse per sostenere un progetto di società che includa forme serie di solidarietà. Doversi ridurre a fare la carità sarà pure gratificante, ma è avvilente. Mi dispiace (e mi infastidisce) che dei personaggi politici della mia area facciano demagogia sul dolore dei poveretti e sugli gli slanci dei cittadini. Ambrosoli pensasse a migliorare il sistema, non ad applaudire chi ne tappa le falle.”

E’ vero, Milano ha un gran cuore, a volte un po’ troppo incardinato sull’emozione del momento, ma è meglio del cinismo di una Francia che blocca le frontiere in barba ai trattati. Ma non è la classe politica a doverlo far rimarcare o peggio a potersene appropriare.  Lorsignori (almeno, quelli che si dicono “di centrosinistra”) si diano invece da fare per costruire una società in cui il “gran cuore” dei cittadini (che pagano le tasse proprio per non doversi preoccupare anche di questi temi) o le FS non siano l’unica cosa che funziona quando scatta l’emergenza.

PS: Scoprire che Cecilia Strada la pensa in modo analogo mi fa molto piacere.

PPS: aggiornamento delle 20:54  – la risposta di Umberto Ambrosoli (o di chi scrive per lui).