Cheung Yee Keung e il Tit Sin Kuen: finalmente in pubblico

Cheung Yee Keung

E’ accaduto un evento eccezionale l’altro giorno, perché – almeno da quanto mi risulta – mio fratello maggiore Cheung Yee Keung non aveva mai dimostrato in pubblico il nostro “filo di ferro”. Lo ha fatto pochi giorni fa in occasione della serata di commemorazione del maestro Chan Hon Chung, a cui non ho potuto partecipare perché impegnato con l’evento di Accordo che si svolgeva nello stesso weekend.

Però fortunatamente qualcuno lo ha ripreso e tutti abbiamo la fortuna di poterlo vedere (o, nel mio caso, rivedere).

Questo video amatoriale è prezioso, perché dà l’occasione di vedere quanto l’Hung Kuen della nostra scuola sia essenziale, minimalista, dinamico. Non c’è traccia – nella discendenza vera del maestro Chan, ovvero tra le persone che hanno studiato con lui nel tempo – di quella degenerazione formale che purtroppo si nota in tanti praticanti che pur si dichiarano appartenenti alla nostra tradizione, analogamente a tanti altri che si ascrivono a tradizioni diverse.

Sia chiaro, la dimostrazione di Keung Gor è protetta, la sequenza è variata, ma soprattutto sono mascherati alcuni elementi determinanti per la comprensione della forma così come ci veniva porta dal maestro Chan Hon Chung al 729 di Nathan Road. Questa segretezza fa parte del gioco, perché nella nostra tradizione il Tit Sin Kuen non si dimostra e non si insegna, ma si tramanda a chi ha mostrato di poterne diventare custode.

Però, nonostante le zone d’ombra, si respira il meraviglioso minimalismo tramandato dal maestro Chan, l’essenzialità dei movimenti, la grande determinazione, l’intenzione che governa ogni gesto e soprattutto la forza che scaturisce dal centro energetico da cui nasce qualunque movimento.

Nessuno pensi di poter imparare il Tit Sin Kuen da questo video o anche solo di comprenderne i fondamenti. Però chi lo ha appreso da altre fonti può trarne alcuni elementi utili a valutare la differenza tra un tesoro prezioso, autentico, genuino e ciò che è stato contaminato negli anni, anche a causa di una diffusione incontrollata e alla dissoluzione della scuola del maestro Chan.

Celato, preservato e tramandato da chi ha avuto la fortuna e l’onore di apprenderne l’ultima essenza, anche il Tit Sin Kuen del maestro Chan Hon Chung è oggi – anche se solo in parte – a disposizione di tutti.