Kant e la weltanschauung della chitarra vintage

Immanuel KantDa qualche tempo basta aprire il tema “chitarre vintage” per scatenare un putiferio. Estimatori e detrattori si confrontano all’ultimo sangue, scagliandosi addosso argomenti che presto diventano pietre. Ci sono i duri-puri delle pre-CBS che suonano “da dio”, quelli che disprezzano collezioni e collezionisti, c’è chi invoca i blind test, chi afferma la superiorità delle chitarre moderne. Ci sono i peones delle artigianali, quelli delle assemblate e quelli delle marche minori “che non gonfiano i prezzi”.

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E’ già passato 1/100 del nuovo millennio, possiamo cominciare a parlare di strumenti musicali da musicisti consapevoli del Duemila (senza per questo uccidere la passione, mi raccomando), anziché con la pancia al posto della testa come si faceva nell’altro millennio?

Questo mio articolo scritto nel 2010 torna alquanto attuale, come dimostra questo thread (apri il sottothread da oltre 40 interventi) sul wall Facebook di Francesco Balossino.