La cara Unità diventa ogni giorno di più Unità-normalizzata. L'indecente cacciata di Furio Colombo a opera del gruppo che l'ha sempre visto come intollerabile portavoce della famigerata "antipolitica" è stato il primo passo. A seguire, la pressione sul povero Antonio Padellaro (bravo giornalista, ma il cui carisma è anni luce distante da quello di Colombo) per orientare la linea editoriale su posizioni più consone al presidente-padrone dei DS. Uno dei segnali di questa aria nuova (in realtà "vecchia") che si respira a l'Unità sta nella quantità di spazio assegnata a Pasquale Cascella, d'alemiano doc, suo ex-portavoce. Oltre a scrivere in un illeggibile politichese, a sostenere tesi contorte e dietrologhe, Cascella non rinuncia mai a razzolare negli ambiti più deteriori del sottobosco di palazzo. Le buone ragioni per acquistare l'Unità diminuiscono giorno dopo giorno.Se, invece, il dissenso dell’Udc non dovesse essere composto, allora la crisi sarà - come si dice - al buio. Senza escludere neppure il repentino esito delle elezioni anticipate. Con una coda perigliosa per la già traballante leadership di Berlusconi, prontamente segnalata dall’ex presidente Francesco Cossiga: «Venendo meno la legittimazione popolare della Casa delle libertà, e disciolta la maggioranza con le dimissioni dei ministri dell’Udc, le elezioni potranno essere gestite solo da un governo equidistante tra i due poli, e cioè o un governo tecnico o un governo istituzionale sotto l’autorità istituzionale del capo dello Stato». Ma andando a stringere sui nomi, Cossiga vede praticabile solo l’ipotesi di un governo semi-istituzionale guidato dal ministro dell’Interno. Dice niente che sia proprio di quel Beppe Pisanu incaricato da Berlusconi, assieme a Letta, di «vedersela tra democristiani»?