«Se Nanni Moretti quella sera a piazza Navona non ci avesse detto “non siete in grado di vincere, andate via”, forse non avremmo avuto la frustata per reagire alla sconfitta». parola detta da Massimo D'Alema ala serata organizzata da Aprile. Niente male per uno che sostiene di non aver "mai zigzagato": il 4 febbraio 2002 lo stesso D'alema disse a Repubblica: «C'è, dietro alla pulsione autolesionista che pervade una parte del cosiddetto "popolo di sinistra", l'idea che la vittoria di Berlusconi sia moralmente inaccettabile e razionalmente incomprensibile. E che quindi essa non possa che essere il frutto dell'ignavia dei dirigenti. Ma questo modo di ragionare rivela una radicale incomprensione della società italiana e delle ragioni profonde». d'alema è ancora lì...come tutta la classe dirigente politica degli ultimi 15 anni. mi fate un nome nuovo rilevante nella politica dell'ultimo quindicennio, per favore??
berlusconi escluso, naturalmente ;-)
Fausto Bertinotti: lui quindici anni fa era un sindacalista.
con rilevante intendo uno che abbia la capacità di spostare davvero gli equilibri, di creare un movimento nuovo che dia fiducia alla gente e che sappia conseguire il consenso dei più (anche se co sto bipolarismo i ricatti li può fare pure la mussolini...). BERTINOTTI ?????????
Andreo... ehm... uhm Vendola, Di Pietro (che vi piaccia o meno...), Prodi, mmm... ce ne sono eh... è che non mi vengono in mente... Veltroni?
(ora mi nascondo)
capisco la voglia di scrivergli dei pezzi contro, dettata da un'antipatia che è ormai proverbiale, ma sta di fatto che D'Alema ha ragione da vendere a dire quello che a detto. Continuo a preferire mille volte uno della sua lucidità a tutta la banda ondivaga e autolesionista dei girotondini e dei rifondaroli. Se poi vogliamo parlare di nomi nuovi penso che uno importante sia Cofferati, soprattutto da quando si è tranquillamente deciso a rivendicare la legalità come valore di una società civile, quindi anche di sinistra.
matteo, qui non è questione di antipatia. Tra l'altro amici che lo conoscono mi dicono che in privato D'Alema è pure simpatico. Io ci credo. Il problema è che questo signore che riesce ad accreditarsi come "intelligente", in realtà ha commesso le più grosse coglionate, prima tra tutte la bicamerale.
D'Alema è un timido citrullo dotato di carisma, faccia tosta e una sua piccola furbizia che nel mondo mediocre della politica riesce a dilagare, vista l'inconsistenza dei rivali. Il che lo porta a disporre di un notevole potere, che esercita sempre su un profilo basso e prevedibile.
Il problema è che è un perdente, il quale anziché coinvolgere le risorse migliori che si avvicinano alla politica, le fa scappare per circondarsi di furbastri, mestatori, faccendieri e leccaculi.
E chi ci va di mezzo siamo noi (vedi caduta dei governi Prodi e successivo D'Alema, con conseguente vittoria della destra. Altro che lucidità sua e autolesionismo "girotondino".