La copertina (come spesso accade) non c'entra nulla col contenuto di
questo noir scritto nel 1990 da
Harry Crews e solo ora portato nelle librerie italiane da
Meridiano Zero. Si racconta la storia di Dorothy Turnipseed, ragazza della Georgia che mira al trono mondiale del body building, trasformata in "Shereel Dupont" dal suo allenatore, perché
«una che si chiama Turnipseed non può vincere».
Il libro non è forse di quelli che passeranno alla storia del genere (se non per l'argomento inconsueto, il body building, di cui racconta segreti, vizi e virtù), ma si legge in poche ore ed è perfetto per poltrire sotto l'ombrellone senza impegnare troppo il cervello. La trama รจ originale e i personaggi sono ben delineati: c'è la famiglia di Dorothy, una banda di sconclusionati
red neck del Dixieland; c'è l'allenatore Russel che vuole solo vincere, c'è il semifidanzato Nail, reduce tornato mezzo matto dal Viet nam. E c'è una pletora di corpaccioni maschili e femminili coi muscoli che scoppiano sotto la pelle lucida.
Lo sguardo su un mondo che immagino per molti - come per me - totalmente estraneo ne svela aspetti inaspettati, soprattutto quando descrive le emozioni che precedono la gara e l'intensità dei brevi istanti in cui si consuma la sfida. Sono queste le parti migliori.
Non poche perplessità sulla traduzione. Il testo è evidentemente difficile, certo scritto nello strano linguaggio delle comunità rurali del Sud. Ma gli stratagemmi usati dal traduttore per rendere lo slang sgrammaticato risultano a volte poco convincenti, anzi a volte tendono a far scadere i dialoghi in farsa, caricandoli eccessivamente e trasformando i personaggi in macchiette, (cosa che probabilmente non accade nel testo originale). Ma immagino che non sia facile rendere in italiano atmosfere, inflessioni, costruzioni e modi di pensare tanto lontani. E' comunque un tipico caso in cui vale la pena di leggerlo in lingua originale, tra l'altro deve essere abbastanza facile.
PS: hanno scritto in molti chiedendo come mai la percentuale dei libri di
Meridiano Zero letti sia così alta. Colgo l'occasione di questa recensione per rispondere: ho conosciuto il
patron di questa bella casa editrice e - consapevole delle difficoltà in cui versa l'editoria - gli ho messo a disposizione qualche risorsa tecnologica di cui dispone il mio
studio per il suo web. Da quel momento trovo ciclicamente nella casella della posta dei magnifici pacchetti pieni di libri. E mi tocca pure leggerli :-D