Fermare Israele o fermare la guerra?
di Furio Colombo ed Emanuele Fiano
Mentre il mondo è scosso da violenti segnali di guerra, il quotidiano di Rifondazione Comunista, Liberazione, sceglie di intitolare «Fermiamo Israele», come se Israele avesse rapito i propri soldati e inscenato apposta il tentativo di ritrovarli. Mentre Haifa è colpita per la prima volta da missili a lunga gittata lanciati dal Libano, Sergio Staino decide di offrire per la prima volta una vignetta di sarcasmo anti israeliano sulla prima pagina de l’Unità.
Un doppio regalo viene offerto alla destra che in ogni sede si dà da fare per far sapere che tutta la sinistra è ostile a Israele. Non è vero, ma il cliché - forse l’unico sopravvissuto ai tristi anni della guerra fredda che classificava Israele Paese oppressore e Palestina terra occupata - è duro a morire. Continua a fare vittime di disinformazione nella buona fede di tanti che credono nella sinistra.
In questo caso la disinformazione è indurre a credere che sia Israele a portare la guerra e non a reagire a una guerra che, evidentemente su istruzioni e dopo il proclama del presidente iraniano («cancellare Israele») si sta scatenando a Sud e a Nord di Israele.
Se viene taciuta la condizione di assedio in cui si trova il Paese attaccato, l’impegno dell’Iran a distruggerlo, la serie di atti coordinati che sono seguiti a quell’incredibile appello (primo caso nella storia, dopo la seconda guerra mondiale che vede un capo di Stato richiedere la cancellazione di un altro Stato) gli ordini prontamente eseguiti dalle formazioni libanesi che fanno capo all’Iran, solo con un tale artificio si può far apparire Israele come un Paese folle assetato di guerra. Ciò è ingiusto e non vero.
Circola un giudizio severo sulla «reazione sproporzionata» di Israele contro coloro che hanno attaccato, bombardato e rapito ostaggi. È un giudizio legittimo, se non altro perché, almeno, inquadra ciò che sta accadendo in una sequenza di reazioni, non di azioni, di risposte ad eventi tragici e pericolosi, non di azzardate e autonome iniziative militari. «Reazioni sproporzionate»? È possibile. Ma che cosa sappiamo esattamente di ciò che sta avvenendo? Chi ha parlato con chi e quando? Chi ha chiesto spiegazioni e chi ne ha ricevute, da parte di quali contatti, in quali circostanze e occasioni? Quel che si vede è che (siamo tutti, non solo gli israeliani e i palestinesi e i libanesi) sull’orlo di una guerra ben più vasta.
Stiamo avvicinandoci a un estremo pericolo. A quel pericolo ci accostiamo quasi senza Nazioni Unite, quasi senza diplomazia, quasi senza contatti e partecipazione e presenza e conoscenza dei fatti.
Le mosse europee sono vaghe, come vago è il peso diplomatico e l’autorità di Solana.
I governi europei sono severi nel giudizio ma lontani da ogni intervento e persino da un accertamento di prima mano degli eventi drammatici che di momento in momento accadono. Israele si trova a fronteggiare da un lato i palestinesi, un popolo stremato, attraversato da gruppi disposti a tutto, che vorrebbe avere - come è suo diritto - uno Stato, ma viene spinto a combattere una guerra senza fine per non riconoscere il diritto dello Stato vicino. Dall’altro, un Paese e un governo normale. Ma proprio per questo, come fa quel governo a non voler impedire che dal suo territorio partano azioni belliche fra le più pericolose in questo insanguinato momento? Hanno visto i fantasmi, gli israeliani, o hanno visto il pericolo della fine invocata da Ahmadinejad?
Il Parlamento italiano non ha avuto notizie e non ha discusso su quanto sta accadendo. Il governo italiano sta con l’Europa, dalla voce flebile e distratta. Il turno della guerra (e il sangue della guerra) è molto vicino. La minaccia è grave. Non potrebbe - non dovrebbe - la sinistra italiana essere parte attiva e testimone di questo grave momento storico invece che giudice prevenuto e all’oscuro dei fatti?
Sinistra per Israele
Mi sento di condividere le opinioni di Furio e Colombo ed Emmanuele Fiano.
Purtroppo vedo un futuro nerissimo anche perchè temo che tutte queste guerre non siano altro che un pretesto per aumentare il prezzo del petrolio e tenerlo alto a nostre spese ed a favore di chi ne detiene "il maneggio".
Aveva ragione Osama Bin Laden: il prezzo del petrolio sarà di almeno 100 dollari al barile. E ci stamo pian piano arrivando! Se non ci fossero interessi eneormi dei "soliti noti" saremmo già a buon punto con le energie rinnovabili e, anche per quanto riguarda il nucleare non continueremmo a comprarlo dai paesi vicini (pare vi siano otto centrali nucleari ai nostri confini che lavorao solo per noi) strapaganto l'energia elettrica così prodotta ed assumendo comunque i rischi connessi ad un eventuale disatro nucleare.
Putroppo il DIO DENARO la fa sempre da padrone
Ed i benefici del denaro così maledettamente insanguinato vanno solo a beneficio di gente che, forse, non ricorda di dover un giorno morire (almeno finchè non avrà trovato un accordo con il Padreterno)
Questa è bella, ora sarebbero i Palestinesi che mettono sotto assedio Israele, forse ho avuto un abbaglio in tutti questi anni, a me sembra che siano i Palestinesi a vivere in uno stato di segregazione e repressione da cinquant'anni ormai. Se Israele cambiasse la sua politica, se si fosse mossa sempre nell'ottica della convivenza pacifica invece di perpetrare un'aggressione sistematica magari non saremmo arrivati a questi punti.
Errore di bersaglio gravissimo. La vignetta di Staino è una delle sue migliori, anche se non regge il paragone con la realtà. L'ONU è semplicemente ferma: il dibattito presso il Consiglio di sicurezza è stato (ho visto qualche spezzone sulla CNN) di una povertà e inconcludenza scoraggianti; gli USA hanno tirato fuori, dopo parecchio tempo in cui non ne hanno avuto bisogno, il veto. Colombo e Fiano credo non abbiano colto che bersaglio della satira non era Israele ma questa ONU.
Bisogna tenerlo presente: Furio Colombo è bravissimo quando parla di Berlusconi, della legalità o del Parlamento, ma per quanto riguarda Israele non può essere considerato affidabile.
Gongoli poco la destra, antisemita VERA per tradizione ma in questo periodo accidentalmente più antiaraba. Si svegli la sinistra e ricordi Don Milani: non si può fare parametri uguali tra disuguali.
'Aveva ragione Osama Bin Laden: il prezzo del petrolio sarà di almeno 100 dollari al barile'
Ma ancora con sto' Bin Laden? a parte che sarà morto e sepolto, e poì le sue parole sembrano sempre prevedere fatti e misfatti che puntualmente mettono gli USA nelle condizioni di giustificare le loro azioni imperiali!!! Il terrorismo internazionale è una bufala....
Condivido chi dice che Israele poteva pensarci prima: non mi sembra che negli ultimi 50 anni abbia fatto qualcosa per vivere pacificamente con i suoi vicini e soprattutto nei confronti dei palestinesi. Ora l' unica cosa che fermerebbe la guerra sarebbe il ritiro dei soldati israeliani da Gaza, l' abbandono delle colonie e il riconoscimento reciproco come stati tra israele e palestina. Israele lo farà? no, perchè non è interessata alla pace.
Condivido nella sostanza l'articolo di Furio Colombo ed Emanuele Fiano. Tuttavia bisogna tenere ben presente che è molto vicino il punto di non ritorno per tutti e due i contendenti,in parte strumentalizzati dagli USA e dal terrorismo arabo, nell'assenza totale dell'ONU. Israele deve avere ben chiaro che può essere coinvolto in un conflitto nucleare, molto più attuale di quanto sembri (vedi Iran). Il popolo palestinese deve capire che se anche Israele scompare resta con tutti i suoi problemi da terzo mondo e perde la solidarietà politica interessata di cui ora gode.
L'unica possibilità di sopravvivenza è la pace tra due stati sovrani senza terrorismo e senza aggressioni militari. Tutti senza tatticismi devono lavorare perché questo si avveri. Ma anche in questo blog vedo tanto odio per l'avversario per ora solo politico, che non fa ben sperare.
Frasi come "fino a quando dovremo pagare la Shoah" non sono solo infami ma spingono ad una guerra distruttiva di tipo nazista.
Tornando alla libertà di satira.
Fiano e Colombo fanno, secondo me, un doppio errore:
- non riconoscono il ruolo della vignetta satirica, che non è un editoriale, ma necessariamente sintetizza un sentimento di sdegno, amplificandolo;
- mostrano una paura eccessiva dei giudizi della destra. Dire, come fa Jello, che Israele non è interessata alla pace è un'opinione che io non condivido, ma rispetto. E non ho certo paura che, per questo rispetto, qualcuno mi accusi di antiisraelismo.
Leggendo in giro ci si rende conto che anche altri giornali (Repubblica e Corriere) sono scesi sul piede di guerra, secondo voi da che parte si schierano con la loro incredibile obiettività?
Bravo Lele.
Che brutta cosa il pregiudizio antiisraeliano di una parte della Sinistra.
Mi deve essere sfuggito il post in cui si esprimeva preoccupazione per il fatto che dal Libano piovessero razzi su Israele; e che a lanciarli fosse stato il "partito di dio" che è telecomandato dall'Iran e che ricevette solo un anno fa la visita amichevole del pessimo Diliberto.
Daniele, non sei affatto obiettivo nel commentare i post altrui. Infatti nessuno fino ad ora pur criticando israele ha detto che la reazione del 'partito di dio' fosse giusta e giustificata, anzi è un atto atroce e sconsiderato, visto le conseguenze che sta' portando per il popolo libanese e palestinese, cosi' come ha criticato l' uso sproporzionato della forza di israele nel bombardare civili inermi. Purtroppo stare da una parte o dall' altra non risolverà la crisi, anzi la renderà sempre più irreversibile. purtroppo i pregiudizi ce li hai tu e tutti quelli come te che non affrontano la realtà dei fatti in maniera obiettiva e critica, ma per partito preso condannano solo le azioni di guerra contro israele. Ribadisco che se israele volesse la pace, la otterrebe facilmente, visto l' appoggio internazionale che ha e soprattutto visto il potere militare ed economico che detiene in medio oriente. ma tu sei sicuro che israele vuole la pace?(naturalmente non mi riferisco al popolo israeliano, che aveva votato la sinistra per arrivare alla pace, contro i guerrafondai del likud, ma che invece è stato tradito delle oligarchie politiche e militari).
Bravo Alberto.
(separatamente le mie considerazioni, che vanno al di là della questione della satira)
Anche secondo me Colombo sbaglia. La vignetta si rivolge verso il ruolo oramai svuotato di potere diplomatico del'ONU. E indirettamente del ruolo degli USA.
Colombo e Fiano dicono nella seconda parte dell'articolo una cosa giusta e condivisibile: dovremmo preoccuparci dell'assenza della comunità internazionale, dell'ONU e dell'Italia che si allinea a una politica europea debole al limite dell'inesistenza.
Mi dispiace che non si rendano conto che è la situazione è questa proprio in virtù del fatto che al più timido accenno di critica dello status quo si alzano delle voci indignate a impedire che il dibattito stesso di possa svolgere. Se il comandamento è quello di soffrire in silenzio contriti, perché l'analisi dei fatti contiene in sé il rischio dell'arbitrio e della blasfemia - un atteggiamento che io trovo abbastanza clericale - non c'è da stupirsi di questo annicchilimento generale in cui svetta incontrastata la visione, per di più vagamente demente, dell'amministrazione statunitense.
Se il massimo che sapete contrapporvici, e Fiano e Colombo ora sono a pieno titolo parte della classe politica di cui criticano i limiti, è dire che dall'Irak assolutamente bisogna uscire perché non c'è il consenso internazionale e in Afghanistan ci si rimane assolutamente perché c'è l'appoggio dell'Onu, bhe allora è ovvio che la voce europea o progressista è debole e si fa ridere dietro. Bene ha fatto Bertinotti a ricordare che la crisi nasce dall'incapacità di essere intervenuti prima.
Il fatto che l'opinione pubblica si risvegli solo di fronte alla guerra, che viene sempre dipinta come un esito imprevedibile e un fatto talmente incommensurabile da richiedere a tutti un passo indietro, dovrebbe farci vergognare profondamente tutti. E' disonestà e irresponsabilità. Senza considerare l'aspetto etico, che vabbhe, è da tempo passato in secondo piano. Perché si è voluto ignorare in questi mesi il pesantissimo aggravarsi delle condizioni nei territori occupati? Forse il retropensiero è stato che per quanto inaccettabile possa essere il destino di chi si trova preso in mezzo in quelle zone, in fondo ci siamo abituati noi e loro, fino a farne una presenza quotidiana e familiare, e perciò il punto di rottura è più tollerabile che altrove; oltretutto trovandosi in palesi condizioni di inferiorità di forze hanno ben poche scelte davanti: aspettare e mostrarsi saggi.
Si è pensato che tanta tensione sarebbe rimasta sigillata dentro quelle sacche isolate dal mondo, senza possibilità di scantonare fuori. Un tanto peggio, tanto meglio, che non ha preso in considerazione l'eventualità che qualcun'altro raccogliesse l'occasione per una sua provocazione. Ed eccoci qui: ignari, impreparati, indecenti.
Israele ha rotto definitivamente le palle a tutti, anche ai miei amici ebrei che l'hanno ripudiata. Tutta la storia si regge su una mistificazione, Israele non è mai stata vittima di niente, ha solo usurpato un paese espellendone gli abitanti.
Anche nell'antichità non erano gli ebrei gli abitanti originari di Israele, ma i caananei (fenici) poi sono arrivati i Filistei (Palestinesi) e per ultimi gli ebrei.
Se non servisse agli interessi angloamericani non esiterebbe e non sarebbe mai esistita.
E' solo un lager per quei fessi degli Ostjuden (che anche gli ebrei sefarditi snobbano).
Non vivo giornate facili.
Potete infischiarvene ampiamente, ma uso quesa apertura sul mio stato d'animo perchè in me il dramma del conflitto si trasferisce nel dramma del mio isolamento, provate voi a difendere una causa che vi pare giusta e comprendere che un vostro amico carissimo vi considerà colpevole di un errore grave o peggio di tradimento. Io mi sento spesso solo rispetto alla sinistra, alla mia sinistra, che io non abbandonero' mai, perchè così evidentemente sono stato nutrito.
La Satira' sia libera sempre, chiamatemi se qualcuno vuole chiudere la bocca a qualche vignettista, interverro' a suo favore. Dopodiche' difendetemi se io ho voglia di criticare qualche autore di satira. Libertà per libertà.
Il senso del nostro disappunto sulla vignetta è stato colto bene da Daniele nel suo post.
Nell'ultimo anno ci sono stati, prima dell'intervento Israeliano su Gaza, migliaia di lanci di missili kassam da Gaza e dal Sud del Libano, ma mai nessuna satira della sinistra italiana ha colto l'assenza dell'ONU rispetto a questa violazione del diritto internazionale.
Il senso del mio dolore e' questo; in un conflitto drammatico in cui a me e' chiaro solo il finale e cioè mutuo riconoscimento tra israeliani e palestinesi, Israele fuori dai Territori occupati, Stato Palestinese e Stato di Israele accanto in pace e democrazia, mi dite cosa diavolo c'entrano i missili degli Hezbollah su Israele. Sono pazzo io o unisce queste due storie diverse l'orrendo pericolo della comune radice integralista islamica che unisce Hamas, Heizbollah, Iran e parte della Siria. Radice integralista che io combatto sempre sia essa in campo ebraico, islamico o cristiano.
Puo' la Sinistra Italiana per favore dire che gia' un partito che combatte in nome di Dio come ha scritto Michele Serra, è un partito che da noi deve essere avversato, si può dire senza mezzi termine che Israele è uscito dal Libano completamente da oltre 2 anni, che i suoi confini al Nord sono riconosciuti dall'ONU, che il Governo del LIbano si era impegnato a smilitarizzare le milizie e che chi non è cieco il risultato lo può vedere.
Perchè la sinistra , per quello che riguarda il fronte nord se la prende quasi solo con Israele ?
Se il discorso fosse ristretto all'effetto della reazione israeliana capirei, ma quella vignetta non dice: " L'ONU non interviene contro Israele per evitare i morti civili in Libano e a Gaza, ma neanche contro il Libano e Hamas per evitare i morti civili in Israele.” Ma dice invece in questo conflitto c’è un colpevole di fondo , Israele, e l’ONU non interviene.
Altro discorso è concentrare i nostri sforzi, primo per evitare i morti civili, ergo cessate il fuoco, secondo per riaprire il tavolo del dialogo, che Israele deve capirlo come lo capì ai tempi dell'OLP di Arafat, si stabilisce con i nemici che hanno una giusta rivendicazione di diritti anche se sono guidati da una partito fondamentalista islamico che fa uso del terrorismo.
Ma non chiedetemi di capire il fondamentalismo religioso militare di Ahmadinejad, Nasrollah o Hamas. Gli Heizbollah sono nemici della pace e non mi tange il ragionamento che fa oggi Diliberto sul Corriere sul fatto che Heizbollah sia frutto di una elezione democratica, lo era anche Hitler cari miei.
Per questo non accettero' mai di chiudere la bocca alla satira, ma non chiudero' neanche la mia, chiederò sempre a Israele di lasciare i territori occupati a fronte di una trattativa,ai Palestinesi di riconoscere Israele e abbandonare il terrorismo, alla sinistra italiana di riconoscere i sacrosanti diritti degli Israeliani e i sacrosanti diritti dei Palestinesi, i terribili errori degli uni e degli altri.
Qualcuno oggi mi ha detto: così non si costruisce una buona carriera politica nella Sinistra. Amen, preferisco una buona sinistra che nasce dalla verità, la mia carriera di fronte ai morti innocenti del Vicino Oriente non conta nulla.
gira e rigira sempre la stessa cosa: gli altri sono integralisti, e nessuno lo mette in dubbio, pero' i coloni e tutti quelli che credono e vogliono una grande israele, sono dei simpatici difensori di una causa giusta. La critica alla satira va bene, la critica ad hamas va bene, la critica all' Iran va bene, la critica ad israele non va bene: è antisemitismo. Meglio la guerra che una critica obiettiva dei fatti??
Caro signor Fiano, lei che rappresenta anche le opinioni di molti di sinistra, dovrebbe informarsi meglio, perchè queste azioni di guerra nascono da una non volontà di pace anche di israele:
«Hamas e Fatah, i principali gruppi palestinesi, rivali tra loro, hanno raggiunto oggi un accordo sul documento dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, che prevede un riconoscimento implicito dello Stato di Israele. Lo ha detto Ibrahim Abu Najah, coordinatore del ‘dialogo nazionale’ sulla proposta. L'accordo è stato raggiunto dopo settimane di serrate trattative»
da La Stampa del 27 giugno 2006
Perchè attaccare israele se c'era un accordo e la volontà di liberare l' ostaggio? La risposta più logica è che israele non voleva trattare, anzi visto che bush non si decideva ad attaccare Siria o Iran, bisognava determinare una situazione che portasse dritti allo scontro.
Poì perchè gli Hezbollah hanno lanciato i missili rimarrà un mistero, come i tanti misteri che negli ultimi 5 anni stanno dilaniando il mondo, anche se indagando un po' meglio si scoprono tanti indizi che ci portano sempre allo stesso piano d'azione per un nuovo ordine mondiale, pensato, scritto, pubblicato e messo in atto dai neocon americani-israeliani.
Perchè lei, che ha una capacità mediatica maggiore, non denuncia la verità sulle posizioni dei neocon, sui loro piani per costruire un nuovo ordine mondiale, sulla verità degli attentati di new York, Londra e Madrid?
Allora diciamo insieme basta a questa disinformazione: le oligarchie Israeliane e USA vogliono comandare in medio oriente, a discapito soprattutto del popolo israeliano, al quale siamo vicino in questi momenti tragici, perchè vittime dei loro politici guerrafondai!!
Purtroppo l' ONU non conta niente, così come tutte le organizzazioni sovranazionali, perchè non sono ne democratiche ne hanno un potere tale da impensierire qualunque stato.
La vignetta forse voleva dire proprio questo: alle oligarchie che tanto si vantano di portare la pace nel mondo con le loro missioni umanitarie attravero l' ONU (Sudan, Iraq, Afghanistam, Kosovo, ecc..) non interessa la sorte del popolo israeliano, libanese o palestinese che sia.
La butto lì. Il sionismo ha fallito ma è un morto che non ci si decide a seppellire e puzza sempre di più. Ha portato benefici al popolo ebraico? Mi sembra di no. Bisogna ripensare tutta la faccenda dandosi pace e ammettendo che si può imparare dagli errori del passato. Quante ideologie sono state abbandonate in favore di altre più moderne. Si può rifondare lo stato di Israele su basi diverse, lo dicono i pacifisti israeliani, gli ebrei ortodossi, perchè no?
Io ho sempre pensato che, una volta data ai Palestinesi la terra che spetta loro, secondo il principio due popoli due stati, Israele avrebbe tutto il diritto di difendersi se attaccato, come qualunque paese del mondo, anche facendo polpette dei vicini. Ma fino a che non è risolta la questione palestinese, che non si può far finta di non vedere, non si può pretendere di avere sempre tutte le ragioni. E fino a che si dirà "ma loro sono terroristi" non si andrà da nessuna parte. Perchè non accettare una forza di interposizione peace-keeping che allo stesso tempo obblighi anche i palestinesi ad accettare la pace? Perchè la buona volontà è morta con Rabin?
Caro Jello,
lei ha seri problemi di rapporto con la realtà, le consiglio di comprarsi alcune bambole e di farle giocare nel suo mondo immaginario in cui i razzi degli Hezbollah se li autotira Israele. Queste cose gliele ha dette una voce? Ha la sensezione che tutti comlpottino contro di lei? Le piacciono i fiori? Vuole fare il fioraio? Ha il sospetto che il suo vicino di casa sia un alieno? Si crede molto intelligente, ma gli altri non la stimano perchè sono invidiosi?
solidarietà a Lele. pensare con la propria testa porta spesso a un certo sentimento di solitudine, intrupparsi però ha anche i suoi lati alquanto negativi e della "carriera" non vedo che cosa te ne possa importare: a qualcuno i parlamentari sembreranno troppi, ma son sempre 630 su 60 milioni di persone e le "new entry" sono ancora meno (a causa di intruppati e di intruppanti).
Carolina
Daniele: saresti così gentile da smetterla di invadere casa mia coi tuoi sarcasmi ingiustificati. Tu - come Jello e chiunque - qui sei libero di argomentare e sostenere le tue posizioni. Non sei libero di fare l'aggressivo a prescindere, perché fomenti il flame e questo è contro il regolamento di OMB. Capisco che l'argomento ti stia a cuore, ma di reazioni sproporzionate in questi giorni direi che ce ne sono abbastanza. Dì quelllo che vuoi dire, dillo quanto ti pare, ma porta rispetto - anche nei toni- per chi ha idee diverse dalle tue. Grazie.
Lele NON 6 solo. Assolutamente NON 6 solo.
Grazie.
Non che la vignetta faccia sbellicare dal ridere, comunque esiste la libertà di satira ed è giusto che l'unità la pubblichi. Un po' meno giusto -invece- il canaio di certa sinistra contro le vignette "anti-islamiche", con l'unico atto civile di calderoli, che ha indossato una maglietta in difesa della libertà di satira. Il guaio è che questo atto avrebbe dovuto farlo qualcuno di sinistra, non lui.
Ma, si sa, a sinistra esiste un fronte filo-arabo-islamico che si limita a schierarsi senza ragionare.
Daniele: saresti così gentile da smetterla di invadere casa mia coi tuoi sarcasmi ingiustificati.
Si parla di satira, nella discussione.
Possibile che ogni volta che qualcuno ironizza su certe posizioni tu prenda immediatamente d'aceto (a roma si dice così, non so chez vous)?
Sono alcune volte, alberto, che noto una tua insofferenza per la battute non rivolte a berlusca e c.
con l'unico atto civile di calderoli, che ha indossato una maglietta in difesa della libertà di satira.
se quella era una difesa della libertà di satira, io sono il sultano del brunei
dedalus: non è ironia, ma sarcasmo. E mi riferivo a quello nei confronti di Jello. Comunque, visto che sei anche tu in casa mia, evita queste considerazioni, la prossima volta invece di rispondere cancello. Grazie.
se quella era una difesa della libertà di satira, io sono il sultano del brunei
lo so,davide, ti piacerebbe. spiegami, però, perchè quasi nessuno a sinistra ha difeso con convinzione la "libertà di satira"; in quel caso, dico.
calderoli lo ha fatto sicuramente per odio nei confronti dell'islam, ma quella che conta è l'azione oggettiva, non l'idea soggettiva di chi la compie.
L'azione, in quel caso, era oggettivamente in difesa della libertà (di satira).
dal momento che la libertà di satira in terra danese non era messa in pericolo da nessuno, che c'era da difendere? andando in TV calderoli ha semplicemente compiuto un atto provocatorio, meschino e codardo (troppo facile fare bella mostra del proprio coraggio ben protetti nello studio del tg1, sapendo, al peggio, di scatenare tumulti a migliaia di km di distanza...)
non tentare nemmeno di fare il parallelo con certa satira che è stata, qui in italia, davvero imbavagliata con i fatti e non solo con le parole.
un atto provocatorio, meschino e codardo (troppo facile fare bella mostra del proprio coraggio ben protetti nello studio del tg1, sapendo, al peggio, di scatenare tumulti a migliaia di km di distanza...)
Ovviamente chi scatenava quei tumulti non era "meschino", no? Quelli "avevano i loro motivi"?
potresti copiare la parte del mio post in cui faccio intendere una cosa simile?
Direi di no, ma sembrerebbe più grave la "provocazione" che la "reazione"..e guarda che su questa linea non sei mica il solo..
poichè la reazione non ha creato alcun tipo di problema ai "satiri" (che in realtà avevano indetto un concorso per vignette anti-islamiche, il che non mi pare affatto un atto con nobili intenti satirici, ma non ne avevo fatto menzione appositamente, perchè non sembrasse che io volessi giustificare le manifestazioni di protesta), la provocazione successiva risulta totalmente immotivata, e anzi, col solo intento di scatenare altre proteste, che sono puntualmente arrivate.
tralascio l'ovvio giudizio su quale sia l'atto più grave, anche e non solo considerando il ruolo che il "provocatore" ricopriva all'epoca dei fatti...
Mah, non so che dirti..l'unità apre con la vignetta sopra..non mi pare che sia successo nulla (e l'ha fatta "volendo" farla, così come il giornale danese voleva fare vignette sull'islam).
Il fatto è che una parte del mondo, mossa da un'ideologia oscurantista, è chiaramente all'attacco..
no, il giornale danese voleva fare vignette anti-islam, e ha indetto un concorso fra i lettori, ottendendo ovviamente vignette per lo più becere e volgari (la satira bisogna saperla fare, il danese medio non è staino).
ma al di là di questo, ha fatto una cosa legittima, come legittime erano le proteste, sebbene siano andate oltre il lecito, ma è il solito problema dei fomentatori che in quei paesi riescono a mandare in piazza i manifestanti senza che buona parte di questi ne conosca la ragione.
come legittime sono le proteste (che ci sono, anche se nessuno è sceso in piazza) contro la vignetta di staino (o quella di "liberazione" di qualche mese fa), ma anche in questo caso, poichè la libertà di satira non è in pericolo, non vedo motivi per stracciarsi le vesti.
a me staino sta antipatico per le sue prese di posizione ciecamente e trinariciutamente dalemiane.
pero' sarebbe anche ora che colombo, fiano e tantissimi altri compagni (e fratelli) capissero che segnare come "antisemita" qualsiasi presa di posizione contro la politica israeliana schiaccia verso le estremita' qualsiasi concetto che non faccia parte della vulgata pro-israeliana.
io rimango della mia blasfema idea che se ad hitler (o qualsiasi altro antisemita di merda) avessero delineato l'attuale situazione del popolo ebraico-israeliano (accerchiati, odiati e considerati oppressori e cattivi da gran parte del mondo) ci avrebbe messo la firma.
La vignetta di staino non è antisemita, anche se modesta (e non mi pare migliore di quella delle vergini; anzi).
Quanto ai "fomentatori"..beh, ci vogliamo chiedere chi sono e perchè lo fanno? Cosa c'è dietro?
Oppure queste domande sono sempre e regolarmente riservate a quello che fa l'occidente?
per me queste domande sono riservate a chiunque e le risposte sono le stesse: ognuno tira l'acqua al proprio mulino. cosa c'e dietro? c'è la volontà di mantenere il potere laddove stanno.
l'occidente ha in più un difetto, quello di volerlo espandere, perchè ha bisogno di nuovi mercati a cui sbolognare le proprie patacche.
la vignetta delle vergini era infatti l'unica satirica e divertente. le altre erano per lo più insulti disegnati invece che scritti.