Poste Italiane: disservizi online (ma che lo scrivo a fare?)

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Poste Italiane, spedizione web LF00001042705 pagata in anticipo il 12 gennaio con presa prenotata nella mattina del 14 gennaio. Il corriere non si presenta del tutto e sul sito non c’è modo di capire cosa sia successo (il tracking dà errore) né c’è modo di pianificare una seconda presa. L’unica possibilità è telefonare. Sembra facile.

Invece non lo è. Ecco la storia degli ordinari disservizi postali che il malcapitato cliente delle Poste Italiane può subire senza alcuna possibilità di sentirsi chiedere scusa:

  1. Il menù del call center è incomprensibie.
  2. Quando si riesce a parlare con un presunto umano dopo attese assurde è sempre del reparto sbagliato e non può girare la chiamata al reparto giusto.
  3. Tutti gli umani sbagliati hanno dato sempre informazioni sbagliate sul percorso giusto da seguire. Alcuni hanno riappeso. Buona parte di loro sono stati maleducati e totalmente privi di alcuna volontà di aiutare.

In sintesi: tre ore totali al telefono e un probabile mal di fegato, anche perché ogni volta ti devi sorbire la tiritera sul sondaggio, “gentile cliente, la tua opinione conta…”.

Poi finalmente sul percorso 1-2-2 (dopo vari tentativi con linea caduta, impiegati che non sentono o riappendono) la signora Alessia, sorprendentemente cortese (non eccitiamoci, è l’eccezione che conferma la regola in un mare di buzzurri) ha accettato di inserire una nuova presa (ovviamente non ha saputo dire perché non siano venuti la volta programmata) per il giorno successivo, 15 gennaio, al mattino (come detto si può selezionare mattino o pomeriggio).

Alessia mi ha chiesto se mattina o pomeriggio (ho scelto “mattina”) e mi ha chiesto se volevo inserire delle informazioni per l’autista nelle note. Fantastico, certo! Metta “ritiro in portineria – aperto solo al mattino”. Infine Alessia ha chiesto il mio cellulare, “così se il corriere ha dei problemi la chiama”.

Benissimo. Il 15 mattina non arriva nessuno. Alle 14 chiamo il 1-2-2 e dopo i soliti tentativi andati male un (sub)umano mi dice “è in lavorazione”. Quando faccio presente di aver chiesto la presa al mattino risponde “eh, gli autisti non rispettano, le conviene stare sul cancello perché se trovano chiuso neanche si fermano”.  Provo a dirgli che mi è stato chiesto il numero di telefono proprio per questi casi, ma lui risponde “eh, ma mica telefonano, si figuri”.

Siamo a posto.

Al pomeriggio ovviamente sono da tutt’altra parte quando alle 15.30 mi chiama la mia cortese vicina: “c’è un corriere al cancello che deve ritirare il tuo pacco”. Ovviamente il pacco è nella guardiola della portineria, chiusa e deserta, come segnalato nelle “note”. Fortunatamente la vicina riesce a beccare un consigliere del condominio che ha le chiavi della guardiola. La aprono e danno il pacco al corriere, molto spazientito perché lui “deve lavorare”. La spedizione LF00001042705 finalmente parte e un solerte SMS ora mi avvisa che è stata pure consegnata.

Poste Italiane: nonostante millanti di dare “servizi” su Internet è in realtà un carrozzone ancora radicato all’epoca dei Borboni.

Non scrivo ciò che ho augurato a chiunque sia coinvolto in indecente osceno carrozzone, sono pensieri troppo sgradevoli per essere condivisi. Ma non rinuncio a sperare in un castigo divino per questa armata di parassiti, ignavi, menefreghisti, ignoranti, arroganti e/o maleducati.  Ovviamente con l’unica eccezione (che conferma la regola) della signora Alessia.

Ma poi, che lo dico a fare? Tanto io sono qui a mangiarmi il fegato e loro sono lì a non fare un cazzo, a riappendere quando chiedo qualcosa di scomodo e a fregarsene di me e di tutti gli altri che hanno la disgrazia di avere a che fare con loro.

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