Perché dopo sette Subaru ho scelto la Toyota Corolla

Toyota Corolla 2025

Dopo un quarto di secolo di Subaru (dal 200 nell’ordine: Forester, Forester, Outback, Levorg, XV, Forester, Impreza) sono stato costretto a cambiare marca per le assurde politiche di Subaru Italia che non importa il modello che interessa a me, peraltro disponibile nel resto d’Europa, quindi avrei dovuto prendere la SUV Crosstrek, unica che ci sta nel mio box. Ma io non voglio un SUV, ma una station wagon con buona capacità di carico.

Benché abbia già installato in box la colonnina di ricarica non posso permettermi una BEV, che per ora non è in grado di rispondere alle mie esigenze. Guarda e prova, scartate – oltre a Subaru – Mazda (capacità di carico), BMW e Volvo (prezzo a parità di dotazione) ho scelto una Toyota Corolla ibrida.   E poi se ce l’hanno i tassisti vuole dire che è affidabile.

Prime impressioni: macchina sorprendente, perché con quasi 200 cavalli (che non mi serviranno mai), pur nuova e ancora legata, pur con aria condizionata a palla, ha fatto quasi 20 chilometri con un litro di benzina con adaptive cruise control impostato a 125 km in autostrada. Con la precedente Impreza (stessa cilindrata, ma 40 cavalli in men) ne facevo non più di 13,5 ad andare pianissimo.

In più questa Toyota Corolla ha tutte le funzionalità più avanzate che uno si aspetta (e che Subaru non offre), ma senza orpelli inutili: per esempio legge i segnali stradali e se per caso mi distraggo e non rispetto un limite comincia a suonare allarmi come una matta. Si apre col cellulare. Costa il 30% in meno di una europea della stessa classe.

Unico cruccio la trazione anteriore dopo 25 anni di trazione integrale simmetrica, ma è un aspetto marginale, anche perché con 200 euro extra mi sono stati forniti quattro cerchioni extra con gomme da neve.