Hamas e KGB: un legame indissolubile

hamas e kgb

Da leggere questo stralcio di un’intervista in cui si parla dei legami tra Hamas e KGB, rilasciata da Gary Kasparov a Dimitri Gordon e pubblicata sulla testata di informazione online più diffusa in Ucraina.

Hamas, come tutte le organizzazioni palestinesi, a cominciare dalla cosiddetta OLP, è un prodotto del KGB. L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) fu creata nel 1964, tre anni prima della Guerra dei Sei Giorni. Fu creata, ovviamente, a Mosca. Prima di Arafat, era guidata da un altro bandito che dichiarò apertamente che l’obiettivo dell’OLP era espellere gli ebrei dalla Palestina. Ripeto: prima della Guerra dei Sei Giorni, quando nulla era ancora stato occupato, quando i confini erano stabiliti da una decisione delle Nazioni Unite e Gaza era controllata dall’Egitto.

L’OLP sotto Arafat era in realtà un’unità del KGB che conduceva una guerra terroristica. Il fatto che Arafat alla fine abbia accettato di negoziare è dovuto esclusivamente al crollo dell’Unione Sovietica. L’URSS scomparve e Arafat si ritrovò senza sponsor. Va notato che a quel tempo nella società israeliana c’era un sentimento molto forte a favore di una soluzione pacifica. All’inizio degli anni ’90, dopo gli Accordi di Oslo, c’era effettivamente una concreta possibilità di creare due stati.

Ma in realtà, per le organizzazioni terroristiche palestinesi, un simile compito non è mai esistito. Il loro obiettivo era, è e sarà l’eliminazione dello Stato di Israele. È per questo che Hamas è stata creata. Hanno potuto abbandonare temporaneamente il loro obiettivo pubblicamente, ma strategicamente nulla è cambiato.

A proposito, circa due milioni di arabi vivono in Israele. Sono rappresentati in parlamento, godono di tutti i diritti e possono compilare documenti ufficiali nella loro lingua madre. Il tenore di vita della popolazione araba in Israele è uno dei più alti della regione, ad eccezione di diverse monarchie del Golfo dove la cittadinanza non è concessa a nessuno. Gli arabi che vivono in Israele godono dei massimi diritti politici e di un elevato tenore di vita.

In questo contesto, il paragone tra Israele e la Russia fascista, spesso ripetuto dall’opinione pubblica liberale russa e in Europa, è una menzogna e un crimine morale. È un insulto a coloro che sono stati uccisi il 7 ottobre durante il genocidio da terroristi palestinesi, che hanno filmato le loro atrocità con le telecamere. È un insulto ai soldati israeliani che muoiono oggi e agli ostaggi che sono in cattività da quasi due anni.

Putin, se fosse al posto della leadership israeliana, “risolverebbe la questione” con Gaza in un giorno, radendo al suolo ogni cosa, come sta facendo in Ucraina. Nel cuore dell’Europa, non c’è stata nessuna guerra più importante, per il quarto anno consecutivo, della guerra russo-ucraina: un vero e proprio genocidio. Ma in questo contesto, l’Europa invece dichiara “guerra” a Israele.

È abbastanza ovvio che questo giovi solo ai politici europei che si sono completamente compromessi e che sono impotenti politicamente.

Garry Kasparov, campione di scacchi, è presidente di Renew Democracy, dissidente russo e profeta del “pericolo Putin” da un quarto di secolo.