Non espansione della NATO: il presunto impegno che piace ai putiniani

espansione della NATO
Un thread dedicato all’ennesimo delirio di Putin mi ha dato l’opportunità di rientrare sul tema della presunta “espansione della NATO verso Est” tanto caro agli estimatori del dittatore sovietico. Salvo qui quello che ho scritto perché non sparisca nel brodo primordiale di Facebook.

Ho letto molte volte quella storia [NdR: la presunta promessa di vari pezzi grossi dell’Occidente a non accettare nella NATO i Paesi dell’ex blocco sovietico] su altre fonti ed è totalmente priva di senso per diverse ragioni:
1 – non esiste un solo documento che provi un presunto impegno dell’alleanza. C’è solo un’ipotetica battuta nell’ambito di un incontro su un altro tema (la riunificazione tedesca);
2 – comunque il rappresentante di un solo Paese, per quanto di alto rango, sia Kohl o il segretario di Stato USA, non ha il potere di promettere alcunché in nome dell’alleanza in cui – benché gli USA siano ovviamente il cardine operativo – ai fini del voto ogni Paese vale uno;
3 – ovvero: l’ammissione deve essere approvata all’unanimità. Tra l’altro negli anni in cui si svolgevano i fatti narrati dallo (sgangherato) articolo che citi tutto c’era tranne che unanimità (in Germania addirittura c’era chi voleva l’unificazione tra NATO e Patto di Varsavia, altri proponevano la demilitarizzazione totale, eccetera);
4 – e comunque, ammessi e non concessi accordi non scritti (tra persone comunque prive dei requisiti per farli) tali accordi non possono essere una scusa per il casino combinato da Putin a distanza di 30+ anni, in un mondo totalmente cambiato.
5 – aggiungo che giustificare l’aggressione all’Ucraina (che non aveva chiesto l’ingresso, peraltro) perché Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Lituania, Lettonia ed Estonia sono entrate nella NATO un quarto di secolo fa sembra quantomeno pretestuoso.