
Il sindaco Beppe Sala – che per due volte ho votato con convinzione – ha fatto cose buone e cose meno buone. Quelle buone le lascio dire a lui alle 16.30 di oggi, quando riferirà in Consiglio sulla vicenda miseramente definita “milanopoli”. Mi limito a segnalare quelle meno buone, nella speranza che la sua amministrazione prosegua e che il “cambio di passo” (scus. LUOGOCOMUNISMO™) auspicato un po’ da tutti non si limiti al tormentone San Siro, ma si occupi dei temi sbandierati in campagna elettorale e rimasti sempre al palo.
La mobilità. È il più grave ostacolo alla qualità della vita a Milano. Le categorie più fragili – pedoni e ciclisti – sono ostaggio di un modello uso dell’auto fermo agli anni ’70, quelli della “guida sportiva”, delle riprese, delle curve con le gomme che fischiano sulle rampe in fondo a XX Settembre. Chi tra noi diversamente giovani è senza peccato scagli la prima pietra, ma nel 2025 non si fa più, perché a Milano si muore troppo in strada. Città 30, riduzione drastica della larghezza delle corsie, piste ciclabili vere (non le righe per terra già sbiadite che nessuno rispetta o peggio i cordoli di Buenos Aires), controllo drastico della velocità e del rispetto delle strisce pedonali sono tutte azioni da avviare immediatamente. Oltretutto da quando sono diventati “polizia locale” i vigili sono scomparsi dalle strade. Malissimo.
Trasporti pubblici. Milano ha una rete invidiabile, ma quella di superficie è costretta a convivere col un traffico illogico che ne mina l’efficienza. In più ci sono mezzi la cui frequenza è inaccettabile: non si può pretendere che i cittadini rinuncino all’auto privata se il tram che devono prendere passa ogni 20 minuti o più. Per non dire del messaggio RICALCOLO alle fermate. Servono anche più controlli perché i borseggiatori sono in aumento (lo so, è roba del prefetto, ma credo che un po’ di pressione da parte del sindaco possa aiutare).
Sicurezza e decoro. Stazione Centrale e Cadorna non sono termini, ma poco ci manca. La fauna di senzatetto, mendicanti, tossici e giovani borseggiatrici incinte è in costante aumento. Anche qui, sulla sicurezza è più colpa del prefetto, ma anche il sindaco ha voce in capitolo e dovrebbe fare qualcosa di più. E comunque c’è anche la sporcizia che si accumula ovunque e non contribuisce a dare una bella immagine di Milano al turista che scende dal treno, anche se riesce a evitare un probabile borseggio.
Giunta e staff. Come tutti gli amministratori anche Beppe Sala deve delegare. La mia sensazione è che in alcuni casi abbia delegato male. Non entro nel merito di “milanopoli”, mi limito a dire che – per esempio, ma quelli citati non sono i soli – affidare sicurezza e mobilità a burocrati incartapecoriti come Granelli e Censi – soprattutto visti i risultati – non è stata una grande idea.
Questi sono i temi su cui secondo me il “cambio di passo” perderebbe la sua orrida connotazione di LUOGOCOMUNISMO™ vuoto per diventare un reale valore per la città. Certo, è necessario che la maggioranza sia solida e che il dibattito politico non sia condotto sulla base del ricatto, ma di dialettica e mediazione. Con questo Partito Democratico e gli altri gruppuscoli di generica sinistra pseudo ambientalista è un auspicio poco realistico, ma la speranza è l’ultima a morire.
Chiudo con uno sfogo personale. Non sono giustizialista, ma auspicherei galera a vita e punizioni corporali per chi (non so chi sia) in Comune ha autorizzato gli scempi di: chiesa di via Colleoni trasformata in mostro bianco NH Hotel, isola di caldo con la spianata di piazza San Babila, isola di caldo con la spianata sul lato Giulio Cesare di CityLife. Alberi e verde dovrebbero essere un mantra in quest’epoca, invece si accettano progetti che sembrano ispirati al Foro Mussolini di triste memoria.
Tutto questo lo scrivo nella speranza che Beppe Sala decida di andare avanti, nonostante tutto, perché resto comunque convinto che qualunque tra i personaggi della destra che si sono visti alle varie elezioni avrebbe fatto di molto peggio (pensi a Bernardo e Sala diventa il miglior sindaco della storia), quindi lo ringrazio perché il mio bliancio sul suo operato è tutto sommato positivo.
PS questa vicenda mi ha fatto rivalutare perfino Attilio Fontana, pensa un po’…
PPS non mi pronuncio sulla cosiddetta informazione italiana, che spaccia ricostruzioni di fantasia per fatti e diffonde intercettazioni filtrate abusivamente per raccattare click. Non si salva nessuno.