
«Penso che valga la pena di affrontare il costo, purtroppo, di qualche vittima per arma da fuoco ogni anno, in modo da poter avere il Secondo Emendamento a protezione degli altri nostri diritti divini. È un accordo prudente. È razionale.» Certo. Il problema nasce quando nel “qualche” ci sei anche tu.
Per capire chi fosse Charlie Kirk e come mai Donald Trump lo apprezzasse tanto basta leggere le sue affermazioni (tutte documentate). Ne riporto alcune.
- Ha affermato che le morti causate dalle armi da fuoco sono “sfortunatamente necessarie” per preservare il Secondo Emendamento.
- Ha definito l’identità transgender una malattia mentale, che necessita di un “trattamento sul cervello”.
- Si è rifiutato di usare i pronomi corretti per le persone: “Non chiamerò uomo una donna”.
- Ha chiesto un divieto a per le cure di affermazione di genere.
- Ha citato le sacre scritture definendo l’omosessualità un “abominio” che merita la morte.
- Ha definito Martin Luther King Jr. un “mito” e ha sostenuto che il Civil Rights Act è stato un “enorme errore”.
- Ha promosso la teoria cospiratoria della “Grande Sostituzione”.
- Ha diffuso disinformazione sul COVID-19, paragonando l’uso delle mascherine e l’obbligo vaccinale a un “apartheid medico”.
- Ha suggerito l’incarcerazione di massa come soluzione per la crisi abitativa.
- Ha sostenuto le esecuzioni pubbliche siano trasmesse in televisione, perché anche i bambini possano guardarle.
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Ha detto che se sua figlia di 10 anni fosse stuprata dovrebbe partorire il bambino. .
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Ha detto che i neri stavano meglio “quando erano schiavi prima degli anni ’40, perché commettevano meno crimini”.
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Ha detto che la legge perfetta di Dio dice che le persone gay “andrebbero lapidate a morte”.
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Ha detto che le personalità nere, tra cui Michelle Obama, “non hanno le capacità cerebrali per essere prese sul serio” e dunque “hanno rubato il posto a un bianco”.
- Eccetera…
Ecco chi era Charlie Kirk e perché piaceva a Trump. Era un avvelenatore di pozzi, il portavoce di un modello di società violenta, razzista, armata, polarizzata, spinta allo scontro, in cui il conflitto è presentato come virtù e le armi come garanzia di libertà. Un feroce oppositore del diritto e della libertà, come dimostra questo suo tweet a Zelensky.
Per i suoi adepti “Dio è con lui”. Per gli altri, per le persone civili, resta l’orrore per un omicidio e la consolazione che questo essere deviato non produrrà altri danni, in un Paese che purtroppo ha già scelto la paura e l’odio come compagni di vita. Quindi si fa fatica a pensare che Dio, qualora esistesse, starebbe con lui, come pensano i suoi fanatici estimatori.
Che la terra gli sia pesante.