
«La velenosa combinazione di sindacati interni, azionisti conservatori, un generale snobismo intellettuale del giornalista medio ha piombato qualsiasi tentativo di evolvere un sistema che non funzionava più. Che non poteva funzionare più.»
Su InoltreBlog Stefano Piperno riflette sulla crisi dei giornali italiani. Nell’articolo Piperno dice anche:
«Invertire la rotta è difficile ma non impossibile. Servirebbe coraggio: meno compromessi, più indipendenza, più innovazione. Servirebbe decidere cosa si vuole essere davvero.» È vero, certo, ma – aggiungo io – è davvero difficile pensare che gli editori dei più importanti quotidiani italiani (il gruppo Agnelli con Repubblica e La Stampa, Urbano Cairo con il Corriere della Sera, giù giù fino a Putin con il Fatto Quotidiano) abbiano alcun interesse a che questo accada.