I Giusti non amerebbero i commenti ingiusti

Riqualificazione Giardino dei Giusti - renderingLa mia presa di posizione a proposito della (secondo me demenziale) riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella di Milano ha suscitato una bella dose di mail e messaggi su tutti i canali. Tra tanti positivi e alcuni negativi  nel merito, ce ne sono tre in particolare che mi sorprendono. Uno mi scrive “il solito ipocrita amico degli ebrei solo quando sono morti”, un altro mi dice “cosa aspetti a dire che bisogna fare anche un giardino dedicato ad Hamas?” e un altro ancora “questa opposizione al il Giardino dei Giusti mostra quanto ancora l’antisemitismo sia diffuso”.

Visto che alle provocazioni non si risponde, mi limito a elencare le note che ho scritto su Facebook nel corso della crisi in Medio Oriente dell’estate 2014.  In realtà ci sono anche decine di altri post sullo stesso tema, che non ho tempo e voglia di andare a ripescare, puntualmente arricchiti da accuse opposte (“sionista!”, “parteggi per il genocidio?”, eccetera) e minacce, anche pesanti.

  • 13 luglio 2014 – Statuto di Hamas (“liberare la terra e il popolo dall’immonda sporcizia”….) [link]
  • 14 luglio 2014 – Stay Human and seek the truth [link]
  • 17 luglio 2014 – Occupati e occupanti [link]
  • 21 luglio 2014 – Gli aiuti umanitari alla Palestina [link]
  • 29 luglio 2014 – Israele e Don Chisciotte [link]
  • 31 luglio 2014 – Bambini morti: se non bastano si fabbricano [link]

Il mio profilo comunque è pubblico, quindi chi ha scritto i messaggi può andare a ritroso e ritrovarli. Io continuo a fare esercizio di libero  pensiero critico, ma prima concludo con tre note:

  1. Questo blog esiste anche perché Giuseppe Alberto Manasse, mio nonno, il 16 ottobre 1943 scampò al rastrellamento del Ghetto di Roma grazie a un Giusto che nascose lui e la sua famiglia, tra cui sua figlia, mia madre, che tra l’altro ebbe un’affettuosa amicizia con Rinaldo Laudi, poco prima della sua uccisione.
  2. A5405 – Il coraggio di vivere del caro Nedo Fiano l’ho scritto io dopo aver raccolto i suoi terribili racconti.
  3. Ovvero: insulti e minacce ve li potete mettere dove sapete.