I pipponi sulla divisa di Figliuolo

Figliuolo e Murgia

A proposito del pippone della Murgia oggi ripreso da Luca Bottura su l’Espresso varrebbe la pena di ricordare che il generale Figliuolo sta lì perché è un esperto di logistica, non perché è un militare.

Che importa come si veste? L’importante è che metta in efficienza un sistema di vaccinazioni sgangherato, no? E lui questo sta facendo, quindi farci polemiche sopra, tirare in ballo il “commissariamento delle vaccinazioni con l’esercito” è da stolti o da ipocriti. Anche perché con Arcuri sì che eravamo “commissariati”, commissariati dall’incapacità dei burattini manovrati dalla peggior politica di retrobottega.

Anche nessuno piace il linguaggio bellico a base di battaglie e munizioni (peraltro tradizionalmente abusato dalla politica, anche quando non sarebbe necessario), ma qui siamo in guerra davvero, una guerra con due nemici: uno è il virus, l’altro è l’inefficienza a cui la peggior classe politica della storia ha ridotto i servizi pubblici.

Finalmente, dopo un anno di banchi a rotelle, margherite e mascherine farlocche, il nuovo governo Draghi ha messo una persona competente a fare la cosa che sa fare, con l’obiettivo di salvare vite umane e rimettere in moto il Paese. Farci su della polemica perché si veste con i normali abiti del suo lavoro è un’azione da quattro soldi, che la dice lunga solo su chi la fa.

PS a margine: lo straordinario contributo degli alpini nei centri vaccinali, coi loro modi rassicuranti e garbati, dimostra come sia possibile trasformare l’addestramento alla guerra in esercizio di pace, solidarietà, contributo al bene comune. Dunque evviva gli alpini e abbasso i pipponi sulla divisa di Figliuolo.