
La nostra cosiddetta informazione ha scritto di tutto e di più sui bombardamenti israeliani e americani sui siti nucleari iraniani. Ne abbiamo lette di ogni, compreso il classico “Armageddon”, scritte da presunti giornalisti forse laureati all’ìuniversità della vita. Poi per fortuna ancora una volta c’è l’Avvocato dell’Atomo a spiegare come stanno le cose. Salvo qui il post comparso sul suo wall Facebook il 24 giugno perché non si perda nell’immensa palude social.
Se non bestemmio guarda…
Circa 72 ore fa, l’esercito USA ha effettuato un attacco massiccio contro i siti nucleari iraniani, colpendo il centro di conversione di Isfahan, il centro di arricchimento di Natanz (già danneggiato dagli attacchi israeliani in precedenza) e il centro di arricchimento di Fordow. Quest’ultimo in particolare è stato colpito con 12 testate bunker-buster di tipo MOP (le più potenti, in dotazione solo all’esercito americano), trasportate da 7 bombardieri strategici stealth B-2. L’operazione ha coinvolto in totale 125 aerei tra bombardieri, ricognitori e tanker per il rifornimento in volo dei bombardieri.
I centri di Isfahan e Natanz sono stati invece stati oggetto di un massiccio attacco con missili da crociera.
Nonostante il presidente Trump abbia detto che i siti iraniani sono stati “obliterati”, al momento per quanto riguarda Fordow non si hanno ancora stime dei danni, dal momento che i laboratori di arricchimento si trovano a 60-80 metri di profondità. Per quanto riguarda Natanz, invece, la IAEA riconosce che le centrifughe sono state probabilmente danneggiate in maniera irreparabile, se non completamente distrutte (https://www.bbc.com/news/articles/cn9yll5yjx5o), mentre per quanto riguarda Isfahan la valutazione è quella di un “danneggiamento estensivo” (https://www.iaea.org/…/update-on-developments-in-iran-5), in attesa di valutazioni più approfondite.I 400 kg di Uranio arricchito al 60% in possesso dell’Iran non sembrano essere stati distrutti nell’attacco, la loro ubicazione è al momento ignota.
Come sempre quando c’è la parola con la n (nucleare) di mezzo, gli opinionisti dell’internet (solitamente laureati all’università della vita, ma con decine di migliaia di follower) hanno deciso di buttare completamente a mare le proprie capacità neuro-cognitive e di scatenarsi in una salva di teorie del complotto come non se ne vedevano dai tempi della pandemia.
Segue sommario:
1. “Israele/USA sono stati folli ad attaccare complessi nucleari: avrebbero potuto provocare un’esplosione nucleare o una contaminazione grave, causare milioni di tumori e rendere l’area inabitabile”.
L’Uranio non è un esplosivo convenzionale che esplode se si infiamma: va concentrato e possibilmente compresso. Lo scenario “detonazione scatenata dal bombardamento” è fisicamente impossibile. Inoltre l’Uranio è un metallo ultrapesante (densità doppia del piombo) e tende ad ossidarsi formando UO2 (densità pari al piombo), quindi anche disperso in aria non viaggia a lungo e si deposita nelle immediate vicinanze del luogo della detonazione. Inoltre l’Uranio è un alfa-emettitore con un tempo di dimezzamento estremamente lungo (703 milioni di anni per l’U235, 4,5 miliardi di anni per l’U238) e quindi un’attività specifica molto bassa: può essere toccato a mani nude (è un alfa emettitore, la radioattività non penetra la pelle) ed è pericoloso solo in caso di ingestione o inalazione. Paradossalmente il rischio vero di contaminazione ambientale dovuto ai bombardamenti non è quello radiologico dovuto all’Uranio, ma quello chimico dovuto al Fluoro (nelle centrifughe il composto utilizzato è esafluoruro di Uranio).2. “La IAEA dice che potrebbe venire colpita la centrale di Bushehr causando danni catastrofici”.
No, la IAEA dice che SE venisse colpita la centrale di Bushehr (unico reattore civile in Iran) ci sarebbero danni enormi, e direi anche grazie a questo grandissimo ceppo di cazzo: se tiri una testata penetrante su un reattore operativo mandi in giro un bel po’ di prodotti di fissione. Non è uno scenario à la Chernobyl (non c’è incendio e le fissioni si arrestano subito), ma sarebbe comunque un evento di livello INES-7. Il punto è che la IAEA ha chiarito questa cosa in risposta a domande ricevute dai paesi che affacciano sul Golfo Persico (Oman, Emirati, Qatar, Kuwait, Bahrain, Arabia Saudita) riguardanti un caso ipotetico (https://www.iaea.org/…/iaea-director-general-grossis…). Come ho già chiarito in precedenza, non c’è NESSUNO scenario credibile in cui bombardare un reattore civile abbia senso e pertanto non c’è NESSUN motivo di credere che succederà (come non è successo per tre anni a Zaporizhzhia).
Infatti, incredibilmente, la centrale di Bushehr non è stata toccata, anche oggi il nucleare civile è un obiettivo militare domani.3. “L’Uranio arricchito al 60% può avere scopi civili”,
Chiariamoci, esistono reattori di ricerca che impiegano Uranio arricchito a quei livelli. Ma con 30 kg di combustibile vanno avanti 40 anni, e non risulta peraltro che l’Iran abbia reattori di ricerca di quel tipo. Così come non risulta che abbia portaerei o sommergibili a propulsione nucleare (altro settore dove si può impiegare uranio ad alto arricchimento). Che quell’Uranio avesse come scopo la creazione di ordigni nucleari è fuori da ogni dubbio. Dopodiché…4. “La IAEA dice che non ci sono prove che l’Iran avesse intenzione di costruire armi atomiche”.
E questa cosa non contraddice in alcun modo l’affermazione precedente. Come ho spiegato in un precedente post, in tre diverse dirette streaming e pure in un articolo sul Foglio, avere Uranio arricchito ad un grado sufficiente per fabbricare il nocciolo di un ordigno, NON significa avere la bomba pronta. Servono sforzi anche in altre direzioni di ricerca (elettronica di precisione, ingegneria dei materiali, balistica, etc.) rispetto alle quali l’Iran era fermo dal 2003 (l’ultima volta che hanno testato una shell per l’innesco a implosione) e non risultano prove di sforzi di accelerazione in tale direzione – di nuovo, lo dice la IAEA, non io (https://www.foxnews.com/…/un-nuclear-chief-says-iran…).
Dunque, perché arricchire l’Uranio ad un livello vicino a quello per ordigni, se non si ha intenzione di sviluppare ordigni? Certamente non per scopi civili, come dice qualche demente su YouTube (casualmente dedito al culto della Z); più probabilmente per avere l’opzione di sviluppare ordigni atomici in un momento successivo senza più ostacoli. O, come ho ipotizzato nel mio post precedente, per fabbricare un ordigno rudimentale con innesco gun-type, farlo detonare in mezzo al deserto e mandare il filmato della detonazione ai paesi vicini dicendo “siamo una potenza nucleare: tremate”.5. “Ma l’Iran potrebbe costruire una bomba rudimentale e farla arrivare in Israele/occidente su un camion o un container e farla detonare”.
Questo parto di gente a cui Mission: Impossible fa un raspone coi piedi è stato il leitmotiv del weekend, ma è una scemenza colossale. Quando nei porti occidentali arriva un carico di banane particolarmente abbondante, è sufficiente a far scattare i rilevatori di radiazioni (https://www.nti.org/…/radiological-nuclear-detection…/). Secondo voi quanto è probabile che una BOMBA ATOMICA possa entrare in un porto inosservata?5a. “Eh ma potrebbero schermarla”.
Un detector professionale di quelli in dotazione alle agenzie doganali e alle forze armate non solo è in grado di rivelare materiali radioattivi anche schermati (ad esempio dal piombo), ma è pure in grado di identificare un radioisotopo usato in ambito nucleare mascherato da una radiosorgente di altro tipo (ad esempio medica). Miracoli della spettrometria (peraltro made in Italy: https://www.youtube.com/watch?v=ayIdl_OfWWw).6. “Gli attacchi alle strutture nucleari iraniani non hanno provocato aumenti di radioattività, significa che non hanno veramente colpito strutture nucleari”.
Altro parto di una mente raffinatissima, seppure vuota. Una struttura nucleare è tale anche quando non vi è materiale nucleare (o radioattivo) all’interno. Un reattore nucleare si chiama così anche prima del caricamento del combustibile. I siti di arricchimento sono strutture nucleari a tutti gli effetti, anche se in quel momento non sono operativi e/o l’uranio è stato trasferito altrove. A latere, lo stesso presupposto del post è scorretto, perché il comunicato IAEA dice che non c’è stato aumento di “off-site radiation”, cioè di radiazioni ALL’ESTERNO dell’impianto. Non significa che non fosse presente materiale radioattivo, significa che, nel caso, la contaminazione è limitata ai livelli sotterranei degli impianti colpiti.7. “L’Iran avrebbe potuto utilizzare comunque l’Uranio arricchito al 60% per fabbricare una bomba sporca”.
Chi scrive questo evidentemente non sa cosa sia una bomba sporca. Spoiler: non è una bomba nucleare un po’ meno esplosiva.
Una bomba sporca (o RDD: Radiological Dispersal Device) è un ordigno costituito da esplosivo CONVENZIONALE accoppiato ad un certo quantitativo di materiale radioattivo che viene disperso dalla detonazione, contaminando un’area. Perché una bomba sporca sia efficace, occorre che il contaminante abbia un’attività specifica abbastanza alta da creare danni biologici misurabili: l’Uranio è automaticamente escluso dall’elenco. Allo stesso tempo l’attività non deve essere nemmeno troppo alta, altrimenti il tempo di dimezzamento è troppo basso e il sito coinvolto si “decontamina” da solo nel giro di poco (il che esclude roba come Iodio 131 o Fluoro 18, per dire). I radionuclidi ideali per un RDD sono quelli con tempi di dimezzamento dell’ordine degli anni (Cobalto 60, Cesio 137, Stronzio 90, etc.). Alcuni di questi peraltro sono disponibili nell’industria ospedaliera, se l’Iran volesse puntare ad attentati con bombe sporche non avrebbe certo bisogno di mettersi contro il mondo costruendo centrifughe. Il problema è che una bomba sporca, anche con le migliori intenzioni, fa pochi danni: nel caso molto ottimistico di una detonazione che contamina 2500 persone con Cobalto 60 e *nessun* intervento sanitario PER UN MESE, la contaminazione secondaria arriva a coinvolgere 360.000 persone, ma con conseguenze gravi/mortali per meno di 20 (qui il paper con la simulazione, chissà se riconoscete uno degli autori: https://www.researchgate.net/…/387230382_A_rapid…).
Il vero problema di un RDD sarebbe semmai l’effetto psicologico (https://www.scientificamerican.com/…/we-need-to-educate…).8. “I 400 kg di Uranio altamente arricchito non sono stati trovati, significa che il potenziale nucleare dell’Iran è intatto”.
No. Allo stato attuale, la capacità dell’Iran di arricchire ulteriormente quell’Uranio è prossima allo zero. È vero che era prevista la costruzione di un terzo sito di arricchimento, per il quale si era già iniziato a scavare, ma attualmente non ci sono centrifughe. Ammesso che i 400 kg di Uranio non siano stati distrutti (come ho scritto sopra, l’assessment del danno a Fordow impiegherà ancora un po’ di giorni), non c’è modo per l’Iran di proseguire nello sviluppo del suo programma atomico a stretto giro di posta. Nonostante quello che hanno scritto illustri tuttologi (rigorosamente anonimi) su Twitter, per portare l’arricchimento dal 60% al 90% NON basta uno scantinato (è vero che non serve molto tempo, ma servono comunque centrifughe industriali) e per fabbricare un ordigno NON basta un garage (serve un centro di conversione per metallizzare l’Uranio e assemblare il core e laboratori avanzati per la fabbricazione di tutto il resto della bomba). Volete pensare che comunque sia meglio continuare a bombardare e cercare di indurre un regime change in Iran? Liberissimi, ma senza raccontare palle.9. “L’Iran potrebbe aver mentito alla IAEA/potrebbe avere altri siti di arricchimento nascosti”.
Piuttosto improbabile, e comunque è un argomento contro qualunque logica. Se l’Iran fosse stato in grado di sviluppare un programma parallelo di arricchimento/produzione Plutonio lontano dagli sguardi della IAEA, perché chiudere le porte agli ispettori e smantellare le telecamere nei siti che la IAEA conosce? Ma soprattutto, se si ritiene IAEA inaffidabile e inefficace nel fare controlli, allora perché appellarsi al report IAEA sull’uranio arricchito al 60% dall’Iran per giustificare l’operazione militare? A quel punto tanto valeva dichiarare guerra all’Iran dieci anni fa. Di nuovo: se mi si vuole giustificare l’operazione militare contro l’Iran col fatto che è una dittatura teocratica di maiali stupratori, col fatto che finanzia il terrorismo e col fatto che minaccia Israele, a me può anche stare bene. Posso non essere d’accordo, ma siamo nell’ambito delle opinioni legittime. Se invece si cerca di giustificarlo con l’imminenza di un attacco atomico iraniano ai danni di Israele (o di qualcun altro), è una cazzata. Punto.10. “L’Iran non ha mai voluto fare l’atomica, altrimenti avrebbe sviluppato il Plutonio/la bomba all’idrogeno”.
Il fatto che gli ordigni al Plutonio siano più compatti e moderni non significa che con l’Uranio arricchito non si possa costruire un ordigno atomico. A molti sembra sfuggire la proiezione di forza che avere un ordigno nucleare comporta – molto superiore alla potenza dell’ordigno stesso. Arricchire l’Uranio è relativamente più semplice rispetto al produrre Plutonio weapon-grade (per il quale serve un reattore a basso burnup dedicato, ma pure un centro per il riprocessamento) e immensamente più semplice rispetto ad assemblare un ordigno a fusione (che comunque richiede un innesco a fissione, il che ci riporta punto e a capo).BONUS: “Perché non dici niente sull’atomica israeliana?”
(E allora Bibbiano? E i marò?)
Perché non devo farlo. Israele non aderisce ai Trattati di Non Proliferazione. È assodato abbia armi atomiche (almeno 90, potenzialmente fino a 200), è quasi certo che questo includa bombe termonucleari (cioè bombe H), ha la triade per farle arrivare a destinazione (sottomarini-missili-bombardieri) e non ha un programma nucleare civile, pertanto è soggetto ai controlli IAEA solo se decide di sottoporvisi (cosa che fa, ma solo con preavviso).I fatti sono questi, non c’è da discutere. O meglio, c’è un sacco da discutere sugli aspetti “morali”, ma la cosa è totalmente fuori dagli scopi di questa pagina.
Tanto vi dovevo.
Avevo programmi migliori per oggi, ma vabbè. Prima o poi chiuderò la mia carriera da divulgatore col botto facendo un video in stile via Brombeis e tirando tutti i moccoli che mi sono tenuto in questi anni.
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Poi li chiuderò perché so già che sarà il solito merdaio, perché ho visto come è andata su X (dove sono riusciti a darmi contemporaneamente del “sionista di merda” e del “difensore degli ayatollah”, come avevo profetizzato peraltro quando ho scritto sul Foglio) e non ho nessuna fiducia nell’umanità.